un articolo esemplare, che chiarisce bene le idee: io avevo scritto nel mio post dedicato a Willy: “la diffusione di droghe eccitanti, che sembra diventata il paesaggio sociale che dobbiamo considerare naturale del nostro vivere civile, quanto gioca in episodi come questo e altri di natura simile, anche se non giungono ad esiti così drammatici?”
è la cocaina il filo rosso della nostra cronaca nera, ma esiste una censura di fatto sul tema e questo post, che ripubblico, spiega molto bene perché: pur di non parlare di cocaina, si preferisce agitare il drappo rosso (ma in questo caso nero) del fascismo, ma purtroppo è soltanto un’arma di distrazione di massa, e quei disgraziati assassini prontamente gettati in pasto ai gladiatori dei social, per distrarre l’attenzione…
il vero problema è che il traffico di cocaina non è affatto contrastato in Italia, ma nascostamente favorito: carabinieri e forze dell’ordine hanno oramai per abitudine di girarsi dall’altra parte (quando non sono collusi più pesantemente); gli omicidi vengono di conseguenza: che cosa aspettiamo ad aprire gli occhi?
. . .
un caro amico in un commento qui sotto mi segnala che alcune affermazioni del post che ho ri-bloggato potrebbero essere considerate diffamatorie: Tutti funzionari “alti” dello stato italiano, quelli dal buon reddito, finiscono col partecipare a feste e convegni dove la cocaina scorre a fiumi; ma peggio ancora: Gli uomini delle forze dell’ordine ne sono consumatori assidui. TUTTI, senza nessuna eccezione.
ha ragione, ma spiego perché nella lettura non ho dato troppo peso a queste accuse: le ho lette alla luce della premessa: Mi e’ stato chiesto in che modo andrebbe narrato l’omicidio fascista di Willy… – in sostanza il blogger non ci ha dato una cronaca obiettiva dei fatti, ma un esempio del modo in cui li racconterebbe lui: un modo certamente espressionista, dal punto di vista letterario.
quindi ho preso queste affermazioni, palesemente discutibili, ma meglio sarebbe dire assurde, soltanto come esempio di un modo molto caricato di raccontare: chi potrebbe infatti prenderle per vere letteralmente?
confido che anche i prossimi lettori facciano altrettanto, naturalmente, e non le prendano alla lettera: anche per non mettere nei guai me, che le ho riportate qui :-).
. . .
Dopo lo scorso articolo mi e’ stato chiesto in che modo, se non quello, andrebbe narrato l’omicidio fascista di Willy. Il modo esiste, e inizia con la parola che nessun giornalista italiano ha il coraggio di pronunciare. cocaina. Perche’ la morte di Willy non e’ una storia di violenza, fascismo, razzismo e arti marziali. La…
La parola proibita. — Das Böse Büro
Il post riportato contiene affermazioni come “TUTTI i poliziotti fanno usa di Cocaina”, “TUTTI i politici fanno uso di cocaina”.
“Tutti” è palesemente una falsità, ce ne sarà pure qualcuno allergico alla cocaina (come ci sono tanti allergici al glutine…)
La denuncia per diffamazione che potrebbe seguirne, colpirebbe solo l’autore del blog originale o anche chi lo riporta?
Io ci andrei assai cauto con i “TUTTI”, a meno di appellarsi ai codicilli dei pubblicitari, secondo i quali le dichiarazioni palesemente iperboliche non vanno prese alla lettera e quindi non sono censurabili.
Ma qui credo non si applichi.
Qui c’è una accusa precisa a Tutti i poliziotti e Tutti i politici.
Io ritirerei quel post finché non ha fatto troppi danni oppure sostituirei i “Tutti” con “Molti”.
"Mi piace""Mi piace"
l’autore è anonimo, vive in germania e da anni non interagisce con i lettori e difatti non ci sono i commenti. Difficile/impossibile fargli modificare una riga di quel che scrive.
"Mi piace""Mi piace"
effettivamente non si può, neppure tecnicamente…
comunque preciso che io non vivo più in Germania, e interagisco con i lettori, almeno con quei pochi che mi sono rimasti… 😉
ho integrato la premessa, adesso, tenendo conto delle giuste osservazioni di Roberto.
"Mi piace""Mi piace"
caro Roberto, ti ringrazio sinceramente della tua osservazione e anche della prudenza che mi consigli.
non ho nessuna possibilità di intervenire su un post, quando lo ri-bloggo: prendere o lasciare. e in questo caso mi è sembrato che fosse il caso di prendere: questo post mi ha aiutato a trovare chiarezza attorno a qualcosa su cui mi aggiravo con la mente, ma senza la lucida chiarezza di chi ha scritto qui sopra.
e certamente chi ri-pubblica si rende corresponsabile, su questo la mia convinzione è netta; considero responsabile anche chi ospita sul suo blog certi commenti; e in tempi passati, quando i blog erano vivi (e il mio superò un milione di contatti in 4 anni), ebbi delle dispute feroci sia con nostalgici fascisti che protestavano quando censuravo i loro insulti, sia con qualche libertario di sinistra che rivendicava la libertà di espressione anche per le loro istigazioni all’odio.
ti spiego però anche perché nella lettura non ho dato troppo peso a quelle accuse che, giustamente, tu dici che potrebbero essere prese da qualcuno per diffamatorie: le ho lette alla luce della premessa: Mi e’ stato chiesto in che modo andrebbe narrato l’omicidio fascista di Willy… – in sostanza il blogger non ci ha dato una cronaca obiettiva dei fatti, ma un esempio del modo in cui li racconterebbe lui: un modo certamente espressionista, dal punto di vista letterario.
quindi ho preso quelle affermazioni, palesemente discutibili, ma meglio sarebbe dire assurde, soltanto come esempio di un modo molto caricato di raccontare: chi potrebbe infatti prenderle per vere letteralmente?
cercherò di rendere esplicita questa mia interpretazione anche nella mia premessa (e ti ringrazio di nuovo per avermi spinto a farlo), perché sarebbe un vero peccato cancellare questo grido di allarme su un problema che ho ragione di pensare che sia molto grave.
"Mi piace""Mi piace"
So di vivere abbastanza ai margini della vita sociale ma su questa pervasività della cocaina nel nostro tessuto credo poco. Non ho certo difficoltà ad ammetterla fra le concause della vicenda Willi che anzi così avrebbe una lettura piu facile.
Nella mia carriera umana ho conosciuto in passato sciroccati di tutti i tipi e consumatori di sostanze varie ma di cocaina ne ho sentito parlare molto ma molto raramente. Certo non ho mai neppure incontrato un massone dichiarato, ma quella è una setta organizzata così – e non credo proprio che mi inviteranno – ma come si fa a tenere al di fuori dal dibattito una cosa così grossa come la cocaina se fosse veramente così diffusa? Hanno comprato o coinvolte tutte le forze dell’ordine e tutta la sanità?
A meno che per entrare nel giro della coca bisogna essere massoni…
"Mi piace""Mi piace"
ho impattato nella cocaina già una trentina d’anni fa, come preside del più grosso liceo di Brescia, per uno studente che la spacciava a scuola.
la cocaina è facilmente rilevabile dagli esami a campione compiuti sugli scarichi nelle città, e ti garantisco che la diffusione è massiccia, trattandosi di droga dagli effetti pesanti.
https://st.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-10-20/droga-scorre-fiumi-milano-120949.shtml?uuid=AaYrCVEE
sulla presenza della cocaina in parlamento parlano non tanto le risse, che c’erano anche prima, ma l’ostinato rifiuto di sottoporre a controlli i parlamentari. nel 2006 si rilevarono 4 assuntori di cocaina su 50 parlamentari testati con un trucco; oggi sono certamente molti di più,
https://www.ilgiornale.it/news/politica/droga-parlamento-trovate-tracce-cocaina-nei-bagni-camera-1393553.html
lascio a te trarre le conclusioni, ma – pur non credendo ai dati – mi pare che però tu le abbia già abbozzate per conto tuo.
"Mi piace""Mi piace"
Nel link si parla di un 1,2% dei milanesi consumatori di cocaina. Non mi sembra un numero così alto da comprendere tutta la magistratura, le forze dell’ordine e i giornalisti assieme ai giovani curiosi ed ai ricchi modaioli.
Insomma, con questi dati faccio fatica a fare collimare i numeri oggettivi, cioè le analisi delle acque dei depuratori, con quella che è la mia esperienza personale, che però, capisco, essere un problema mio.
"Mi piace""Mi piace"
personalmente credo che l’1,2% sia una percentuale molto bassa, del resto calcolata soltanto sui residui marginali che finiscono negli scarichi; azzardo un 5%.
un altro contatto con la cocaina credo di averlo avuto una ventina d’anni fa, a seguito di una violentissima aggressione assolutamente senza motivo apparente subita in autostrada mentre viaggiavo con un mio amico, con inseguimento, ripetuti tentativi di spingermi fuori strada e alla fine, quando mi fermai in una piazzola di sosta, sconvolto, con un tentativo di aggressione diretta, da cui riuscimmo a sfuggire a stento, e mi rimasero in mente gli occhi spiritati di un aggressore.
comportamenti assurdi ed aggressivi si manifestano del resto regolarmente nelle nostre tv e farei volentieri il nome di un celebre critico d’arte, o meglio personaggio mediatico, che sembra costantemente agire in preda ad una intossicazione da cocaina; sta di fatto che questi comportamenti non impressionano più nessuno salvo me e credo anche te.
certamente, se qualcuno dice realmente – e non soltanto per caricare le tinte di un racconto – che “tutta la magistratura, le forze dell’ordine e i giornalisti assieme ai giovani curiosi ed ai ricchi modaioli” fanno uso regolare di cocaina, dice una colossale stupidaggine; le categorie vanno differenziate e il fenomeno rimane minoritario, ma non è più certamente di nicchia, ma abbastanza diffuso…
io credo appunto che il 5% sia una percentuale globale realistica, ma anche a partire soltanto dall’1,2% si fa presto a raggiungere percentuali elevate in certe aree ristrette della popolazione, come può essere quella dei vip, che sono poi una percentuale molto piccola.
voglio dire che nella nostra cricca dirigente, e dunque anche fra i nostri politici, l’uso della cocaina non è affatto marginale, e non serve scomodare Marrazzo, che era addirittura il presidente della Regione Lazio, oppure Lapo Elkann, per averne una prova: quest’ultimo, degno nipote di tanto nonno: Giovanni Agnelli, che faceva ampio uso di cocaina già negli anni Cinquanta, come è noto.. https://www.calciomercato.com/news/agnelli-senza-veli-15-anni-dopo-un-film-svela-il-lato-piu-nascos-53531
"Mi piace""Mi piace"
aggiungo che poi determinante è anche l’ambiente in cui si vive; Milano non è la Val Sabbia, dove vivo, e neppure tu vivi in una grande città; però non escludo affatto che qualcosa arrivi anche in questa valle, come ci arrivano altre droghe, e come fanno sospettare certi delitti efferati e apparentemente senza ragione.
"Mi piace""Mi piace"
Penso che le stime calcolate sui residui trovate nei depuratori siano attendibili ma l’artificio e l’arbitrarietà stai nello spalmarle sulla popolazione e sulle sue categorie. Qui possiamo avere opinioni diverse fino al giorno in cui si daranno analisi a campione sulla popolazione tutta, probabilmente mai.
A parte ciò, non pensi che sia ora di perseguire maggiormente i consumatori e non solo gli spacciatori per le droghe pesanti e socialmente dannose? Non siamo più negli anni 70 o 80 quando il tossico da eroina era la vittima della situazione.
"Mi piace""Mi piace"
sulle stime sono d’accordo con te: ognuno si arrabatta come può per arrivare a ipotesi serie, ma manca una analisi rigorosa e scientifica della situazione. ma direi anche che questo non è un caso: dimostra il disinteresse vero e profondo dello stato per questo problema.
sulla domanda finale che mi fai è difficile cavarsela negli spazi limitati di un commento.
negli anni Settanta e Ottanta insegnavo ancora, e ho avuto un paio di studenti che ci sono cascati dentro e una ci ha anche rimesso la pelle; erano casi con profondi disturbi relazionali e psicologici; mi sarei sentito un verme a colpevolizzarli, anche, effettivamente.
da preside, poi, nei decenni successivi, ho dovuto gestire diversi casi, alcuni gravissimi: un ragazzo, ad esempio, che andò ad Amsterdam a bruciarsi letteralmente il cervello con chissà quali pasticche, e rimase pesantemente leso cerebralmente a vita.
tuttavia oggi – come giustamente accenni – siamo in un contesto diverso dai primi, di droghe di consumo, relativamente di massa, che circolano tranquillamente nelle discoteche e altrove.
la lotta allo spaccio resta fondamentale (e non viene fatta, anzi ci sono complicità striscianti, se non peggio, in certi apparati statali), ma non è risolutiva.
ersonalmente non credo neppure che definire come reato il consumo serva davvero a ridurlo, ed intasa soltanto i tribunali, senza avere effetti pratici.
personalmente ritengo che la strada giusta sia una corresponsabilizzazione complessiva dei cittadini rispetto ai loro stili di vita, ma senza tirare in ballo processi e pene da stabilire nei tribunali, ma con semplici provvedimenti amministrativi, che facciano leva sugli aspetti finanziari, che oggi sono al centro dei valori esistenziali, pare.
decidi di fumare? ok: ecco l’elenco delle malattie a cui probabilmente ti sei abbonato, e se incappi in loro, ecco il ticket sanitario potenziato in termini di percentuale sul reddito? ecco un albo nazionale dei nuovi fumatori, dai 18 anni in poi, a cui si applicherà un contributo sanitario percentualmente più elevato, per via della loro maggiore propensione ad ammalarsi.
bevi alcoolici? idem per le malattie connesse: se ti viene la cirrosi epatica lo stato aumenta il prelievo IRPEF sui tuoi redditi del 10%; in più ti toglie la patente.
fai uso di sostanze psicotrope? idem: via la patente per prima cosa: al primo riscontro per 15 giorni, al secondo per due mesi, al terzo a vita… inoltre anche un bel DASPO dagli stadi non ci starebbe male e il divieto di accesso alle discoteche.
insomma mi va bene la responsabilizzazione, ma non trasferire il problema sul piano penale.
ma forse le mie sono idee astratte e poco realizzabili, o realizzabili solo nel quadro di una campagna nazionale di risveglio etico, della quale non si vedono proprio i presupposti.
"Mi piace""Mi piace"
Certo che il deterrente piu forte sarebbe il ritiro della patente ed il sequestro dell’auto. Il 90% degli adulti non è capace a vivere senza auto. Letteralmente.
"Mi piace""Mi piace"
naturalmente deve esserci una correlazione tra uso dell’auto e tipo di abuso: non si può ritirare la patente a chi fuma, ma a chi beve e si droga, sì: anzi, questo c’è già, anche se viene applicato all’italiana… per questo in molti casi la penalizzazione deve riguardare la spesa sanitaria, ma senza mettere nessuno in condizioni da non essere curato.
"Mi piace""Mi piace"