Renzi giù dal fico – 16

Renzi finalmente ha espresso il suo vero programma politico: vuole le dimissioni di Bonafede, cioè che ritorni la prescrizione; della Catalfo, cioè che si elimini il reddito di cittadinanza; e di Gualtieri, cioè mano libera sui fondi europei e sull’indebitamento a volontà.

Renzi ha dietro la schifosa classe dirigente di questo paese, che da un anno lavora sulla stampa e sui media contro questo governo, oggettivamente mediocre, ma incomparabilmente migliore di ogni altro che vorrebbero loro.

evidentemente si sentono pronti a riprendersi il paese con le destre, cioè a riprendersi la mangiatoia di stato.

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temo che siano la maggioranza del paese, dato il controllo che esercitano sull’opinione pubblica.

ma non vedo come possano costruire una maggioranza in questo parlamento:

un governo di salute pubblica con Salvini, il PD e la Meloni assieme e Draghi capo del governo?

ma dai, Draghi non è scemo e non ci sta.

allora Renzi? mi scappa da ridere.

ma no, pensano a Casini, queste aquile, come capo del governo, per farlo fra un anno presidente della repubblica. ci potete credere?

con i 5Stelle unica opposizione? scappa da piangere e ridere assieme.

per altre soluzioni i numeri non ci sono.

e vogliono fare le elezioni, allora? roba da chiamare l’ambulanza.

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spero che Conte non sia così democristiano da evitare di andare in Parlamento a scoprire le carte di tutti: anche Prodi ebbe il coraggio di farlo.

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Avendo visto di lontano un fico che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se mai vi trovasse qualche cosa; ma giuntovi sotto, non trovò altro che foglie. […] E gli disse: Nessuno possa mai più mangiare i tuoi frutti. […] La mattina seguente, passando, videro il fico seccato fin dalle radici. Annuncio del Nuovo Regno secondo Marco, 11, 12-21

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Una volta una rana vide un bue in un prato. Presa dall’invidia per quell’imponenza prese a gonfiare la sua pelle rugosa. Chiese poi ai suoi piccoli se era diventata più grande del bue. Essi risposero di no. Subito riprese a gonfiarsi con maggiore sforzo e di nuovo chiese chi fosse più grande.
Quelli risposero: Il bue.
Sdegnata, volendo gonfiarsi sempre più, scoppiò e mori.
Quando gli uomini piccoli vogliono imitare i grandi, finiscono male.

da Fedro, poeta latino

10 commenti

  1. Draghi non è che sia uno per cui mi spello le mani in applausi, ma viene comunque dalla scuola di Federico Caffè, mica si mette a smanfrinare con Renzi. Credo che, obiettivo non dichiarato ma comprensibilmente alla portata di certe arroganze senza dogana, sia proprio la possibilità di porsi in una posizione di forza per l’elezione del capo dello stato. Nel frattempo prova a sollazzarsi con qualche risultato a breve termine che fa comodo a chi di par suo interpreta la politica come una festicciola tra gaudenti. Se non riesce, al limite, avvelena i pozzi, pratica in cui il ragazzo è talentuoso.

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    • sì, ha talento indubitabile nell’avvelenare i pozzi.

      soprattutto il suo…

      (è riuscito a sperperare in pochissimo tempo un capitale politico incredibile, che del resto gli era capitato tra capo e collo gratis, senza che avesse fatto nulla per meritarselo.
      ma il renzino ha perso da tempo il suo fantino politico di razza, colui che l’aveva inventato dal nulla, Marchionne; e per De Benedetti è sempre stato soltanto un galoppino da seconda fila).

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  2. Il reddito di cittadinanza proprio non lo sopportano, nemmeno nella versione minima com’è da noi…
    il PD non credo possa rinunciare a Gualtieri, specialmente per metter un renziano, ma c’è anche da dire che parecchie quinte colonne Renzi le ha lasciate dentro.
    Conte come Prodi? Se non fosse che poi andrebbero su Meloni e Salvini, mi piacerebbe facesse come quando Salvini pensava di averlo fatto fuori: tu non hai il coraggio di farlo? Lo faccio io, rimetto il mandato a Mattarella.
    Si, ma poi?

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    • quando Napolitano (il peggior presidente) cercò di imporre a Prodi le dimissioni senza verifica in Parlamento, Prodi ci andò lo stesso e fece bene, così fu chiaro a tutti chi lo affossava. non gliel’hanno più perdonata, i 101 franchi tiratori di Renzi alle elezioni a presidente della Repubblica…
      Conte vada in parlamento, ognuno si piglia le sue responsabilità, e se la sinistra è questo, che governi pure la destra e si pigli il prossimo Presidente e cambi anche la Costituzione.

      vedo che giustamente Conte ha detto almeno che, se Renzi lo sfiducia, non pensi poi di fiduciarlo di nuovo dopo…

      riti da prima repubblica che calpestano il parlamento, pure per quel che vale, eletto così.

      ma votare è impossibile, questo è il problema.
      e torneremo a votare con questa legge elettorale che a me pare incostituzionale? e senza che la Suprema o infima Corte si muova di nuovo in tempo, come in ogni paese civile? ce lo dirà fra dieci anni, a futura memoria, che era incostituzionale, come ha fatto l’altra volta?
      ci dica almeno che è costituzionale, se ha il coraggio! ma farci votare di nuovo con una legge elettorale sotto giudizio a me pare addirittura marziano.

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      • Siamo nel campo delle ipotesi ma se il governo cade e non ci sono i numeri per farne un altro bisognerà pur votare, e dato che la legge elettorale non l’hanno modificata… a meno che con questa scusa non rimandino le elezioni, tutti diranno “noi avremmo voluto votare ma.. ” e si farà un governo del Presidente, tipo un Cottarelli… comunque saremo punto a capo perché questi di fare una legge elettorale decente non sono capaci. Poi ci sarebbe anche da ridefinire i collegi, data la diminuzione dei parlamentari…

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        • no, i collegi elettorali li hanno già ridefiniti di recente, quindi tecnicamente per le elezioni siamo pronti.

          quello a cui non hanno messo mano è una nuova legge elettorale che ponesse fine allo scandalo dei candidati bloccati.

          di Cottarelli non parla più nessuno: lo scontro titanico attuale è fra Casini, che qualcuno vorrebbe a capo di un governo di unità nazionale (!!!), e Mastella che probabilmente invece è più scafato e salverà il governo Conte con i suoi responsabili…

          sbaglierò, ma Mattarella non mi sembra tipo da governo del presidente e, siccome Draghi si è sfilato, sinceramente non vedo a chi potrebbero pensare…

          io resto convinto che per tenere in piedi un governo non occorre necessariamente votargli a favore; basta distrarsi e restare fuori dalla porta.

          certo, c’è da chiedersi che cosa potrà fare un governo così fragile, ma la risposta è facile: forse perfino qualcosa di più del poco o niente che è riuscito a fare questo governo con la zeppa di Renzi tra i piedi.

          guarda, io continuo a vedere l’uscita di Renzi come una liberazione: renzexit.

          guarda un po’ che ho già trovato il titolo per il post di domani, ahha.

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  3. Non capisco: chi è l’uomo grande che Renzi starebbe cercando di imitare? Grande in cosa, poi?

    Ad ogni modo, ripeto quello che ti ho già detto: non si fermerà neppure quando sarà politicamente morto (come già è, in effetti). È troppo corcondato da yesmen che devono la loro sopravvivenza a lui (e che andranno a picco con lui) per rendersi conto del suicidio a cui si sta avviando.

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    • le due citazioni finali hanno soltanto il senso del richiamo generico di immagini della cultura tradizionale solo vagamente riferibili alla situazione del momento.

      nella favola di Fedro poi si coglie una contraddizione tra la storia in se stessa, preesistente, e la morale che vuole trarne l’autore: nella favola la rana vuole imitare il bue, un animale castrato e solamente grosso, non particolarmente ammirato; Fedro invece ci appiccica una morale vagamente cortigiana che maldestramente lo identifica come simbolo di un uomo grande, mentre nella versione originale della storia è solamente una gara di grandezze apparenti, o meglio di grossezze.

      in ogni caso, direi che, entro questi limiti interpretativi corretti, un riferimento a Craxi come grosso bue ci sta bene: Craxi fu il Ghino di Tacco, come lui stesso sarcasticamente si definì, il brigante toscano che sfruttava la posizione strategica per depredare i pellegrini che andavano a Roma. e Renzi sogna di fare altrettanto, ma non ha la sua lucidità strategica, è solo un manovriero di basso conio.

      più sullo sfondo le forze padronali che si servirono di Craxi per impedire il compromesso storico e disgregare lo stato sociale non sono poi più così forti, nonostante tutto: la morte di Marchionne è anche simbolica.

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