… e ha due pacchi da consegnarmi, in una volta sola.
il primo è l’integratore alimentare che rafforza le difese naturali contro il covid (ma anche altro…) e l’avevo ordinato un mese fa; ero un po’ inquieto per il ritardo (che ritengo potrebbe essere dovuto a un eccesso di domanda – magari a seguito del mio post? ahah – o soltanto come per i vaccini?) e stavo giusto per chiedere informazioni via mail ai produttori.
ho già cominciato a prenderlo; ho pillole per un mese e se in questo mese sopravvivo avrete almeno un indizio sul fatto che non è deleterio.
ma il secondo pacco non me lo aspetto e non so che cos’è. è enorme, uno scatolone, ma sembra quasi vuoto; infatti dentro trovo qualcosa soltanto sul fondo: un fascicoletto e un libro e, dopo che li ho guardati, mi è difficile dire quale è la sorpresa più grande e gradita di questo regalo di compleanno…
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partiamo dal libro, allora: è un romanzo di Michael Moorcock, un inglese poi trasferitosi in Texas negli anni Novanta: INRI nella traduzione italiana, titolo originale Behold the man – Ecco l’uomo, Ecce homo, pubblicato come novella nel 1966 e poi nel 1969, rielaborato e ampliato fino a farne un romanzo; quella che mi è arrivata è un’edizione di antiquariato, perché è la prima, del 1976.
è diviso in due parti, e ne posso già parlare un poco perché ieri ho già letto la prima: scritto splendidamente e con una storia che è magica; quanto all’autore, è un gigante sconfinato di cui ignoravo completamente l’esistenza, per mia somma ignoranza, e potremmo considerarlo il più grande autore phantasy del Novecento, se scrive sempre come qui, e con buona pace di Tolkien e di Lovecraft, che infatti lui critica aspramente, e mi pare con ragione.
confesso qui che non sono mai riuscito a leggere Tolkien oltre la prima pagina, e mi sono barcamenato con Lovecraft con notevoli difficoltà analoghe, tanto da essermi convinto di essere proprio strutturalmente estraneo alla letteratura phantasy; ma appena ho dato un’occhiata a questo libro, mi ha preso senza riserve, e il mio pregiudizio è caduto.
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lo stile è essenziale, nervoso, talmente essenziale da essere a volte quasi fumettistico ed ha una semplicità che è anche profondità; la struttura narrativa procede per strati sovrapposti e per flashback nello spazio-tempo che costringe ad una piacevole ginnastica mentale, ma senza mai apparire forzata; forse siamo in realtà al confine tra il phantasy e la science fiction, che invece adoro; ma più probabilmente è il tema che mi ha catturato: una macchina del tempo consente al protagonista di ritornare nella Palestina dei tempi di Cristo per verificare se i vangeli raccontano la verità.

la copertina è proprio questa, anche se fa un po’ torto alla potenza del libro; però il disegno è di Marco Rostagno, illustratore e fumettista attivo dagli anni Sessanta.
il romanzo, di Michael Moorcock, è stato considerato un’opera di fantascienza, anche se è molto difficile classificarlo in un genere letterario preciso; certo, gli elementi formali della fantascienza ci sono, ma poi il racconto diventa una romanzesca esplorazione del mondo delle origini cristiane che non posso che sentire sorella a quella che da qualche anno conduco anche io, ma con ben altri strumenti e molto meno attraenti.
la cosa sconcertante è che, ancor prima della fine degli anni Sessanta e soltanto documentandosi per scrivere un romanzo, che è comunque una fiction, Moorcock fa delle sorprendenti anticipazioni sui risultati di quella ricerca storica non accademica che ha completamente rivoluzionato l’immagine storica di colui che viene considerato il fondatore del cristianesimo, facendo certamente un torto alle sue intenzioni, che erano tutt’altre.
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e quindi, eccomi travolto nella lettura, prima di tutto dal piacere della trama, che nella prima parte porta il protagonista alla scoperta di un Giovanni Battista, cioè battezzatore, alquanto diverso dallo stereotipo della tradizione che chiamiamo evangelica; non conosco ancora gli sviluppi, ma non si fa affatto fatica ad immaginarla, senza voler fare spoiling, dato che il santone, dopo avere verificato che non è una spia di Erode, cerca di convincere lo spaesato Karl Grogauer, il protagonista, sbarcato in questo mondo col sussidio di una elementare conoscenza dell’aramaico, a presentarsi ai suoi seguaci come un inviato di Dio, grazie agli evidenti poteri magici di cui dispone e di cui è una prova la macchina del tempo con cui è calato dal cielo.
ma poi eccomi affascinato dalla ricchezza dei rimandi psicologici, filosofici, scientifici che si intrecciano continuamente nel racconto multi-strato, senza appesantirlo mai troppo.
e infine interessato dalla lettura storica innovativa del movimento da cui è nato il cristianesimo; ed è come nel caso del Maestro e Margherita, dove Bulgakov, intreccia al racconto i risultati eversivi della ricerca storica sul tema di suo padre sul cristianesimo, che questi non poté mai pubblicare e che solo il figlio riassunse in un contesto romanzesco e fantastico.
è tale la potenza della fantasia romanzesca sulle origini cristiane che si pretendono storiche, che la verità storica può ripresentarsi oggi soltanto come romanzo; e non si può certo dimenticare neppure Il Vangelo secondo Gesù Cristo di Saramago, che pure è ben più succube di questa tradizione dell’originale e autentica rivisitazione storia di Moorcock, oppure L’ultima tentazione di Cristo di Scorsese, in ambito cinematografico.
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“I.N.R.I.” è un romanzo con un tema molto forte e se siete devoti cristiani probabilmente è meglio che non lo leggiate perché vi sentirete offesi, dice la recensione che trovo in rete; ed io non capirò mai perché un cristiano dovrebbe sentirsi offeso dalla ricerca laica sullo Jeshuu storico (ma questa mia incomprensione è logica, no?).
Oggi siamo più abituati a vedere la decostruzione di personaggi un tempo intoccabili perciò forse un romanzo iconoclasta come “I.N.R.I.” non ha più lo stesso impatto di quando venne pubblicato. Il tema rimane tuttavia forte e per come viene affrontato secondo me vale ancora la pena di leggerlo.
chissà che cosa vi è di iconoclasta in questo sforzo paziente di riscoprire la verità umana dietro le sovrastrutture di un leggendario che si è fatto religione istituzionalizzata; oppure iconoclasta è, per definizione, il libero pensiero in quanto tale?
ma forse questo lo scoprirò leggendo la seconda parte di questo libro, che nasce attorno al Sessantotto e lo rispecchia così profondamente, ma che allora fu ignorato: ecco un grandissimo scrittore pubblicato da case editrici marginali e rimasto tuttora, mi pare, ampiamente sconosciuto, salvo che a qualche gruppo di appassionati.
e qui è sconcertante assai la riflessione sulle mode, sul successo, sulla fama degli scrittori, che difficilmente ha a che fare col loro valore vero, ma è pur sempre un’altra manifestazione del potere di condizionamento mediatico, che esclude gli innovatori veri dalla circolazione delle idee e permette loro di sopravvivere al massimo in qualche nicchia più o meno marginale: libertà di espressione che non incide sugli equilibri del potere.
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ma veniamo al secondo lato del regalo: è il fascicoletto dattiloscritto delL’annuncio del Nuovo Regno, e l’autore sono io! come posso dubitarne? ecco il mio nome e cognome in copertina.
l’amico commovente ha estrapolato dal mio blog, con grande pazienza e cura, dai miei diversi post sul tema, il nucleo originario autentico del Vangelo secondo Giovanni, che ho ricostruito qualche mese fa, e ha rimesso assieme i pezzi.
Nota dell’Editore
Questo volume raccoglie la ricostruzione de L’Annuncio del Nuovo Regno, il testo che, secondo l’ipotesi di M. B., fu uno dei primi ad occuparsi della figura di Gesù o, per meglio dire, di Jeshuu (suo nome aramaico originale); esso, attraverso una serie di integrazioni successive, sarebbe giunto infine a costituire il Vangelo secondo Giovanni come lo conosciamo oggi.
L’autore è giunto alla versione qui riportata attraverso una ricerca che lo scrivente si propone di pubblicare in un volume a parte che spera vea quanto prima la luce.
Questa nota è intesa a chiarire che L’Annuncio del Nuovo Regno, sempre secondo l’ipotesi di B., aveva una struttura a “testimonianze” successive che raccontavano eventi altamente significativi della vita di Jeshuu e almeno fino alla settima, non seguivano un ben chiaro ordine cronologico; inoltre essa è necessaria per spiegare che capitoli e versetti del testo originale seguono qui la numerazione tradizionale del Vangelo secondo Giovanni: così, nell’Inno iniziale, l’autore ha considerato autentici i versetti 1, 15 e quelli dal 3 al 9 del capitolo 1, e questi numeri sono stai mantenuti in questo volume. In questo modo, il lettore interessato potrà ritrovare più facilmente i passi che B. ha considerato autentici o meno e farsi una propria opinione in merito.
Per il resto, l’unica cosa che posso fare è augurarvi buona lettura, sperando che la mia incapacità tipografica non guasti eccessivamente la vostra esperienza. G.R., aprile 2021
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era una operazione che pensavo di fare da tempo, senza trovarne mai la concentrazione necessaria, ma soprattutto la motivazione, essendo ben consapevole della damnatio memoriae a cui è comunque destinato un testo simile, che verrebbe fatto a pezzi dalla critica accademica cristiana militante delle migliaia di docenti e ricercatori che vengono mantenuti nelle università di tutto il mondo per fare i cani da guardia della tradizione, e che già abbaiano e mordono furiosi coloro che si attentano anche soltanto a correggerla in qualche particolare minore rispetto al radicale rovesciamento di alcuni pregiudizi a cui sono arrivato io:
lo spostamento cronologico della storia di Jeshuu di un ventennio fino a farla coincidere con quella del profeta egiziano di cui parla Giuseppe Flavio;
la sua formazione nell’Egitto multiculturale dove aveva conosciuto e si era nutrito delle religioni orientali e delle filosofie del tempo (altro che falegname autodidatta!);
la sua misteriosa scomparsa dopo il fallimento della spedizione sul Monte degli Ulivi;
l’invenzione del processo, della crocifissione e della resurrezione da parte del più fanatico dei suoi seguaci, Eleazar, che avrebbe in seguito guidato la rivolta contro i romani;
la reinterpretazione della sua vicenda politica come quella di un maestro di saggezza da parte del suo fratello gemello Giuda, detto Tommaso, il Gemello;
l’invenzione decenni dopo della sua figura divina e della teoria del sacrificio per la redenzione, ad opera della predicazione di un personaggio che è esistito quasi soltanto come protagonista di un romanzo edificante, come il Gesù dei vangeli, ma in questo caso di forma epistolare: Paolo.
idee tutte da portare alla completa emarginazione culturale e ad una valutazione forse anche di quasi squilibrio mentale.
eppure ho letto quel testo povero e asciutto come se non fosse mio, quasi dimenticandomi di esserne l’autore, poi ho pensato che in parte era vero, che quel testo, quella ricostruzione, in parte non era davvero più mia, ma di chi me l’aveva regalata.
e mi è piaciuto, l’ho trovato efficace e persuasivo, questo Jeshuu originario rivissuto attraverso lo sguardo esaltato dei suoi primi seguaci e in particolare di Eleazar che se ne sentiva il più amato.
e spero presto di poterlo pubblicare anche qui, sotto il mio nome e quello del suo primo curatore.
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certo, ora si vorrebbe che dicessi chi è questo amico fantastico, ma non lo farò, perché forse è già stato poco rispettoso rendere pubblico un gesto di amicizia così sensibile, e lascio a lui, se vorrà, di identificarsi qui.
io poi, quando ricevo attestazioni di amicizia così intense – e diverse ne ricevo e ne ho ricevute anche da altri che qui non nomino pure -, ho una reazione strana, che meriterebbe lo psicologo: sono colto da autentici sensi di colpo, giuro, mi domando, come un Almodovar qualunque, Che cosa ho fatto io per meritarmi questo?, ma in positivo e mi sembra di non essere all’altezza della stima che ricevo.
mi sento incapace di ricambiare e ho la sensazione sgradevole, perfino, che ad essere premiato sia un io narciso, il mio, imbozzolato nella sterile incapacità di espandersi davvero nelle relazioni umane.
e qui chiudo, dopo una confessione spietata e sicuramente fuori posto; ma l’emozione è stata intensa davvero e porterà avanti sia la lettura di INRI di Moorcock sia la riflessione mia sul cristianesimo delle origini, che riceve un impulso forse decisivo ad assumere davvero una forma sistematica, finalmente.
…intanto ho comprato behold the man.tre leuretti ben spesi, confido vista la recensione.
(tolkien è insopportabile, dopo i vent’anni…)
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mi farai sapere il tuo giudizio?
pronto a rimborsarti i tre euro nel caso mi chiedessi i danni 😉 😉
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aspetta comodo, leggo l’inglese un po’ lentamente.
(seeeeeeee se me ridessero per maggia i soldi di tutti i libri che non mi sono piaciuti mi ci comprerei il sassofonuccio dei miei sogni.
(se mi restituissero anche i soldi dei film comprerei un piccolo castello da mettergli intorno)
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ahaha, ma l’edizione in Italiano non l’hai trovata?
io in italiano l’ho letta: credi che avrei potuto leggerla in inglese? quando mai…
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io non compro più libri di carta, e in ebook non credo esista / e se esiste in quei siti che prima carta di credito poi cammella, peggio mi sento.
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ti capisco: io i libri di carta li comper(av)o alla bancarella dell’usato a un euro l’uno quasi soltanto, e per il resto aspetto i regali di compleanno, della festa del papà e del Natale, che mi bastano. del resto ho in casa centinaia di libri mai letti, che vanno sempre bene.
quanto al pagare con la carta di credito in anticipo, condivido le tue perplessità: infatti il famoso integratore alimentare anti-covid mi è arrivato dopo un mese e già pensavo m’avessero bidonato; in compenso uno pesudo sito DHL ha cominciato a bidonarmi con falsi annunci di pacchi in giacenza, che poi ho scoperto che ad aprirli scatenavo un virus sul cellulare.
per dire che belle combinazioni girano in rete.
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Buondì Mauro ho letto il post. Inizio subito con le mie congratulazioni. Che bella sorpresa, straordinaria! Un vero Dono! Il tuo lavoro approfondito e sistematico ha dato frutti dolcissimi… Bravissimi entrambi, G. R perché ha realizzato il fascicolo, così il tuo proposito che faceva parte del “tra coloro che son sospesi” è venuto alla luce. Evviva, dai, lascia perdere Narciso e goditi la gioia che provi. È farina del tuo sacco 👏👏👍👍uauuuuuuu
Infine se tra libri, appunti, galline, anatre, orto, faine, legna, camminate, letture e scritture 🏃🤸🍒🍎🍐🌰🥕🥦🥬🥒🥗🌲🌳🖋️📚⏰🔍 …
trovi il tempo di ripetermi il tipo di integratore che dovrebbe alzare le difese immunitarie ti abbraccio ancora più forte!!! Grazie 😘
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ahah, le congratulazioni vanno tutte all’autore della sorpresa, direi.
l’integratore è Indolo-3 Carbinolo… https://corpus2020.wordpress.com/2021/03/25/covid-che-cavolo-indolo-3-carbinolo-129/
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