dopo che avevo deciso di rinviare di una settimana la pubblicazione di questa rassegna, per debolezza degli interventi fatti fino a venerdì scorso, ecco che le discussioni si sono improvvisamente moltiplicate e consigliano di fare una tappa anticipata, per evitare che la lettura diventi del tutto improponibile (ma forse lo è già).
e, a parte la rassegna dei miei post sull’altro blog bortoround e le conversazioni oramai consuete con alcuni blogger con cui trovo maggiore sintonia di pensieri, 2. gaberricci, 3. inerro.land, 4. Francesca, altri temi sono molto interessanti, dal mio punto di vista, di questi 9 giorni di commenti miei fuoricasa sono:
la discussione su arte e rivoluzione, condotta con 6. chiedoaisassichenomevogliono
e quella sulla nuova scuola da costruire, con (o contro?) 7. BRESCIA ANTICAPITALISTA.
ci sono poi altre new entry nella rassegna stavolta: 5. ACUTAMENTE, tale di nome e di fatto, e 8. simonemodica, che fornisce informazioni interessanti su una ricerca scientifica avviata di ricerca della storia del clima grazie ai ghiacciai dell’Adamello.
buona lettura, anche selettiva e in base agli interessi, naturalmente.
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8. su questo sito non è possibile commentare né inserire like; mi limito quindi a segnalarlo:
https://simonemodica.com/adamello-progetto-ada270-il-futuro-tra-i-ghiacci-del-passato/
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7. BRESCIA ANTICAPITALISTA, Scuola: il manifesto-piattaforma lanciato da insegnanti e grandi intellettuali. Come aderire. 2 maggio 2021
ecco il Manifesto per la nuova Scuola, al quale Brescia anticapitalista fa pubblicità nel modo peggiore possibile; naturalmente chi non è d’accordo con l’idea di liberare il processo educativo da burocrazia e “distrattori” di ogni tipo? ma per farne che cosa?
anche il rilancio della scuola su base culturale è soltanto una frase ovvia dal significato generico, se non si definisce bene che cosa si intende per cultura: già lascia perplessi, per non dire che fa sorridere sarcasticamente, l’idea che esistano dei grandi intellettuali, perdipiù da riconoscere tra quelli che sottoscrivono questo testo.
ma le finalità che quel blog attribuisce a questo rilancio culturale della scuola sono desolanti: che restituisca centralità alla funzione dei docenti, che riporti al centro della scuola l’ora di lezione.
in poche parole è la riproposizione della vecchia scuola gentiliana, quella al centro della contestazione del Sessantotto, perché esaspera nella forma della lezione l’autoritarismo insito nel rapporto docente- studente.
il Sessantotto contrappose alla lezione autoritaria il lavoro e la ricerca di gruppo, una prospettiva di circolazione orizzontale dell’informazione, anticipando senza saperlo la rivoluzione di internet; ma il senso di queste esperienze sembra totalmente dimenticato proprio da chi più crede di esserne l’erede e questo Manifesto ha tutto il sapore di un rifiuto dell’esperienza storica di quel movimento.
riproporre il modello stantio dell’onnipotenza culturale del docente è un’operazione grettamente reazionaria e priva di prospettive nella società dell’informazione di massa, e tanto più quanto in quanto fatta in nome di un presunto rinnovamento del modello educativo: che modello educativo democratico può essere quello basato sulla sottomissione mentale dello studente al docente?
l’educazione di cui abbiamo bisogno oggi è invece quella ad un uso critico della rete, basata sul suo uso ragionato e condiviso nel lavoro scolastico; un’educazione che rafforzi non la lezione cattedratica, rifiutata già cinquant’anni fa, ma la ricerca, la discussione collettiva, la partecipazione ai momenti attivi e paritari di conquista diretta del sapere, attraverso la pratica del laboratorio e dell’esplorazione dei territori del sapere e della cultura, vicini e lontani, la condivisione delle esperienze.
non basta definirsi sovversivi per esserlo: si rischia di prendere per sovversivo perfino quel bravo divulgatore del senso comune che è Barbero.
giuro, quando ho letto il titolo di quest’altro post di Brescia anticapitalista, pensavo che mi aspettasse una parodia! 1 maggio: breve e intensa intervista al sovversivo Alessandro Barbero che incita alla lotta. Video.
ma la grafica dell’immagine di commento dice davvero tutto: siamo di fronte ad una proposta sostanzialmente reazionaria di estrema sinistra: succede!

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6. chiedoaisassichenomevogliono, Riservato ai clienti 2 maggio 2021
corpus2020 2 maggio 2021 alle 21:14
piaciuta molto la prima parte, con alcuni passaggi che mi sembravano autobiografia mia. – molto meno la seconda, e con sollievo ho visto che era una citazione: il primo nome che campeggia è quello di quel trombone pittorico di Ribera, una specie di Guttuso messicano, ma ancora più retorico (visto dal vivo a Ciudad de Mexico, non vale davvero niente, a parte le monumentalità, se qualcuno la apprezza); il secondo nome è quello di Trotskij, che Rivera poi abbandonò, ritornando stalinista, poco prima che l’altro fosse ucciso da Stalin. – dicono: La vera arte […] non può se non aspirare a una ricostruzione completa e radicale della società. che sciagura.
chiedoaisassichenomevogliono 2 maggio 2021 alle 21:39
Io ho riportato solo una parte di quel manifesto. I due che citi non sono mai stati troppo simpatici neanche a me, a dire il vero, anche se il manifesto è un po’ più complesso delle parti che cito e in larga parte lo trovo estremamente interessante poiché, forse per la prima volta in modo così diretto, pone la questione dell’arte come strumento di impegno politico, il che mi tornava utile rispetto a quanto dicevo prima io.
Forse, in effetti, avrei dovuto fare riferimento in modo più preciso al Manifesto per un’arte surrealista che è più propriamente di Breton che io ritengo artista straordinario, autentico rivoluzionario poiché stravolge i dettami dell’arte “ortodossa” in senso politico ed assai più di quanto non abbiano fatto altri protagonisti della cultura del ‘900.
Tuttavia la questione del ruolo dell’arte nel determinare profonde trasformazioni nel quadro sociale e culturale dell’occidente è ancora un tema, per così dire, praticamente vergine. C’è da dire che l’arte in Italia, salvo rare eccezioni, ha avuto uno sviluppo quasi paternalistico nella sua lettura della condizione delle classi subalterne (salvo rare eccezioni, che non cito per non far torto a nessuno). Ma c’è anche stata una certa ritrosia da parte dell’ortodossia politica, anche a sinistra (non dico soprattutto solo per mantenere un certo distacco da certe dialettiche manichee), che ne ha profondamente condizionato il processo evolutivo.
è anche vero, però, che – fatte salve ancora alcune rarissime, eccezioni, Vittorini e pochi altri – difficilmente gli artisti di casa nostra sono riusciti ad emanciparsi davvero da una certa dipendenza mercantile e/o ideologica.
Poi io sono convinto che l’arte sia in grado di interpretare la società offrendo uno spunto di riflessione ulteriore da cui ripartire per una sua trasformazione in senso umano. E’ evidente che ciò può avvenire solo in presenza di un’arte “umana”.
corpus2020 3 maggio 2021 alle 7:28
sapevo che mi sarei buttato in una discussione molto impegnativa col mio commento, che non voleva essere critico verso di te, che citavi quel Manifesto, ma ripensare alle figure abbastanza ambigue ed eterogenee di chi lo stese. sarebbe stato assurdo, data la consonanza che ho sentito con quello che hai scritto tu.
ma non vorrei ora approfittare troppo della tua ospitalità cortese; vorrei solo riprendere la tua bella conclusione: Io sono convinto che l’arte sia in grado di interpretare la società offrendo uno spunto di riflessione ulteriore da cui ripartire per una sua trasformazione in senso umano. E’ evidente che ciò può avvenire solo in presenza di un’arte “umana”.
solo che insisto a dire che la trasformazione della società può essere un obiettivo frustrante ed impossibile da realizzare, il tipico muro contro cui spaccarsi la testa, se la vediamo come un indefinito progetto globale; più credibile se invece ci accontentiamo di contribuire a quella trasformazione molecolare dal basso di cui parlava anche Gramsci, mi pare, in tempi altrettanto grami che i nostri.
ciao, e grazie.
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5. ACUTAMENTE, Plaquette 1 MAGGIO 2021
A furia di esportare la democrazia non ve n’è rimasta nemmeno una briciola.
corpus2020 1 MAGGIO 2021 ALLE 11:54
geniale…
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4. Francesca, Quanto Quanta Quantistica aprile 27, 2021
corpus2020 maggio 1, 2021 alle 10:29 am
bravissima. – hai detto cose molto giuste in modo molto chiaro. – diciamo soltanto, per sottilizzare, che le dimensioni dello spazio-tempo sono quattro e non tre; ma la cosa è ben poco importante, considerando che secondo altre teorie, come quella dell’universo fatto a stringhe, sarebbero molte di più, anche 11 o 12, “arrotolate su se stesse” e invisibili per noi, qualunque cosa questo voglia dire… – bella anche la musica. aiuta a capire che qualche cambiamento di abitudini, anche forzato, non è necessariamente una perdita di libertà, ma anzi la conquista di spazi nuovi, dove occorre cercare, trovare, costruirsi, nuove forme di libertà.
Francesca maggio 1, 2021 alle 10:41 am
Mauro, il tuo apprezzamento mi gratifica sul serio, la cultura mi affascina ancora di più, l’onestà. Ti appartengono entrambe. La precisazione è inevitabile per te. Ma giustamente continui…
Quante sono davvero?!
Buon 1*Maggio Amico 🥀🌳🌲
corpus2020 maggio 2, 2021 alle 3:17 PM
ah, saperlo, quante sono le dimensioni dell’universo? ma ti rendi conto che viviamo in un mondo che non sappiamo neppure quante dimensioni ha?
Francesca maggio 2, 2021 alle 6:24 PM
Si dagli ultimi studi ipotizzano tanto altro ancora, ma non riesco a immaginarlo neanche come microcosmo… Sono vissuta a cavallo tra due secoli ricchi di scoperte scientifiche. Ho visto tanti mutamenti che non avrei immaginato da bambina. Apprezzarli mi basta. Ciao Mauro 😉
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3. inerro.land, Mentre sto finendo il libro su Wandering Italia… 28 aprile 2021
corpus2020 28 aprile 2021 alle 19:01
ciao Manuel, c’è qualcosa che non va nel link sulle recensioni…
inerro.land 28 aprile 2021 alle 19:16
grazie mille Mauro, ora dovrebbe funzionare
corpus2020 28 aprile 2021 alle 20:00
infatti. 🙂
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inerro.land, Pavoncella: le uova si sono schiuse! (video) / Northern lapwing: the eggs have hatched! (Video) 1 maggio 2021
corpus2020 1 maggio 2021 alle 21:24
com’è difficile non umanizzare scene come queste! puro amore materno, si direbbe.
ma forse sarebbe meglio sentirsi semplicemente fraterni con loro, riconoscendo quello che ci unifica, senza pretendere di farlo nostro… – grazie davvero.
inerro.land 2 maggio 2021 alle 18:48
Grazie mille a te, Mauro! – Penso che condividere certe bellezze faccia bene a tutti, chissà… magari è solo utopia…
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2. gaberricci, Un panino di Divina Commedia April 27, 2021
corpus2020 April 27, 2021 at 8:32 am – le uniche cose veramente utili sono quelle inutili, no?
gaberricci April 27, 2021 at 9:21 pm
Le uniche cose indispensabili sono quelle inutili.
questo scambio di commenti ha dato origine a le utilità marginali – borforismi 28, dove è stato anche portato a conclusione.
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successivamente gaberricci ha scritto un post che, cosa molto strana, se riferita ai suoi, non sono assolutamente riuscito a leggere.
esprimo le mie riserve qui, dove praticamente nessuno le vede, salvo lui se vorrà guardare la notifica quando gli arriverà.
vi è una differenza generazionale forte tra lui e me: quarant’anni almeno; ed è questo forse che fa sì che lui dedichi in quel post a un certo programma televisivo Gazebo un’attenzione che a me pare spropositata e un vero spreco di intelligenza.
ma sicuramente sono io che sono fuori del mondo… e poi, non avendolo letto tutto, chissà che nel finale gaber non abbia avuto una delle sue solite conclusioni, invece molto stimolanti.
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1. Shayan’s Sphere, Poetry Published in Two Anthologies
CORPUS2020 27 Apr 2021 at 1:00 pm 1 aprile 2021
fuoriblog dal 10 al 23 aprile 2021 – 165
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al solito, eccomi anche a fare un po’ di pubblicità ai miei post di questi ultimi 9 giorni su bortoround.
in premessa una piccola nota: avere ritrovato un catalogo delle riprese del 2004-2005 mi ha costretto a rivedere i post già scritti sul viaggio a Londra dell’aprile e mi ha consentito anche di pubblicarne uno nuovo:
gita a Cambridge – Londra 2004.9. quando si poteva viaggiare – 14 aprile

proseguirò nei prossimi giorni con la revisione dei post già pubblicati e, dove necessario, con la pubblicazione di nuovi, grazie alle nuove informazioni, come fatto con questo; ma eviterò di pubblicizzare i semplici rifacimenti di post già scritti.
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prima di questo c’è stata la conclusione del mio ciclo di post sull’Etiopia, e in particolare dei post dedicati ad alcune delle foto di mio padre del 1936 da quel paese:
la favolosa Etiopia di mio padre: 1936 – 3 – quando si poteva viaggiare. 130 – questo post va considerato come 116 quater, dal punto di vista di una eventuale pubblicazione in volume della sequenza.

la guerra d’Etiopia di mio padre: 1936 – 1 – quando si poteva viaggiare. 131 – questo post va considerato come 121 bis, dal punto di vista di una eventuale pubblicazione in volume della sequenza.

la guerra d’Etiopia di mio padre: 1936 – 2 – quando si poteva viaggiare. 132 – questo post va considerato come 121 ter, dal punto di vista di una eventuale pubblicazione in volume della sequenza.

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poi l’inizio dei post sul viaggio in Sri Lanka e India dell’agosto 2005, che resterà sospesa, al momento, per quanto detto sopra.
ritorno allo Sri Lanka e primo viaggio in India: 1. preparativi. 7 – 29 luglio 2005 – 134

Negambo. 2 agosto 2005 – ritorno allo Sri Lanka e primo viaggio in India. 2 – 135

[…] prosegue la discussione su arte e trasformazione del mondo, avviata già in modo consistente e riportata per la prima parte qui: fuoriblog dal 24 aprile al 2 maggio 2021 – 182 […]
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Grazie Mauro di avermi annoverata, mi fa piacere, solo che sto visionando ora. Vorrei leggere tutti i post a partire da chiedoaisassichenomevogliono, poi ci penserò un po’su. E magari ti dirò le mie impressioni di maggio. Sono stati per me giorni impegnativi, in vista di un breve viaggio, come permanenza direi “Toccata e fuga”: i chilometri non sono pochi e ho il mio da fare.
Avrei potuto fare diversamente e rinviare, visto il mio momento mi sono dovuta attrezzare in modo alternativo da rocciatrice. Con tanto sostegni e corde speciali. 😅 Rido per forza o per amore!
Ciao in culo alla balena ed evviva il lupo ❣️
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alla rocciatrice della metafora auguro una riuscita speciale… di auguri hai più bisogno tu: il 5 maggio è alle porte… (e Napoleone in questo caso non c’entra…).
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