c’è un noto problema, se osserviamo il mondo: le leggi fisiche sono costruite esattamente in funzione dell’essere umano, basterebbe una minima variazione e l’uomo non sarebbe possibile.
è il cosiddetto principio antropico, inspiegabile fino a che non si pensa che è l’osservazione a creare la realtà, cioè è la mente umana che crea il mondo così com’è (per lei).
e come potrebbe la mente osservante creare un mondo in cui lei stessa fosse impossibile? c’è un limite al masochismo anche in fisica!
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naturalmente potete sempre pensare, in alternativa, che esiste un dio buono e provvidente che ha creato un mondo perfetto proprio per noi.

che è come dire quasi la stessa cosa, solo che in questo caso pensate di essere Dio.
ad un buddista naturalmente non verrebbe mai in mente di pensare ad un dio buono, e l’evidenza delle cose inclina piuttosto a negare che possa esistere.
visto che dire che Dio è buono è come dire che l’uomo è buono.
(a meno di non dire che il bicchiere è mezzo pieno: ma che ce ne facciamo di un dio dimezzato?)
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c’è un altro problema, se osserviamo la Terra: anche lei è fatta esattamente su misura per noi.
naturalmente qui è più facile rispondere che siamo noi che ci siamo adattati a lei.
ma questa risposta è possibile anche per il problema antropico?
in altre parole, l’universo sembra fatto su misura per noi soltanto perché noi ci siamo adattati a lui?
anche questa risposta, però, a esaminarla bene, è soltanto una variante linguistica della prima che ho dato: per adattarsi all’universo, bisogna pur crearlo con l’osservazione.
quindi non c’è differenza alcuna fra dire che la mente si crea un universo su propria misura o che l’uomo si adatta a un universo che proprio per questo sembra fatto su misura per lui.
soggettivismo contro oggettivismo, ma è un fatto piscologico: l’argomento non cambia nella sostanza.
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è per questo motivo che lo scorrere del tempo è un’illusione.
non puoi capire la frase precedente se non ammetti che l’universo scorre nel tempo soltanto per l’osservatore.
ma questo significa forse che l’universo è apparente, soggettivo, puramente pensato?
assolutamente no! l’universo è una Matrix, con le sue regole.
ma gli autori della Matrix siamo noi, proprio perché lo scorrere del tempo è soltanto una nostra invenzione: fa parte delle regole del gioco.
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l’enigma è antropico è qui: in queste frasi senza senso apparente.