Nach Italien mit [verso l’Italia con] Franco Battiato – Youtube mio – 213

19 aprile 2009

Die Schweiz durch das Bernardinopaß überschreiten: Wagen und Musik, ein gefährliches Video.

attraversare la Svizzera per il passo San Bernardino: macchina e musica, un video pericoloso.

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chiedoaisassichenomevogliono, Il senso del possesso che fu pre-alessandrino 18 maggio 2021

Non m’ha mai preso Battiato. […] quella mi pareva fuffa. Il connubio con Sgalambro mi sembrò coronare quella sensazione di melassa che mi trasmetteva la sua musica, con quell’incedere borbonico, con le citazioni a mosaico; […] Entrambi mi parevano invece scolastici, fastidiosi. […] E però, non so perché, ma non passa festivo in cui […] non mi sovvenga alle orecchie […] un “I treni di Tozeur”.

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oh, che sospiro di sollievo: io non avevo il coraggio di dirlo, per non sembrare il solito malmostoso.

stavo per dire: oh anima gemella; poi però ho visto che nei commenti hai corretto il tiro, e in qualche misura lo correggo anche io.

tuttavia mi succede con Battiato quel che mi succedeva con Carducci, quando dovevo rileggerlo per forza perché a scuola dovevo insegnarlo (almeno fino a che non decisi una mia personale censura, a tutto rischio degli studenti): non lo avrei mai letto per conto mio, ma dentro tanta fuffa c’erano delle perle stupende.

il paragone Battiato – Carducci non è casuale e posso lasciare sottintesi i tanti perché, però ammetto anche io che in Battiato, nonostante tutto, c’è a volte qualcosa di sublime, e I treni di Tozeur è uno questi casi.

Carducci diventa grande quando si dimentica di fare il Carducci, e lo stesso anche a Battiato: quando perde la sua posa insopportabile da grande e gli scappa qualcosa di più semplice e umano…

chiedoaisassichenomevogliono 19 maggio 2021 alle 13:52
Ma lo confermo, Battiato non mi ha mai entusiasmato, soprattutto quando ha pensato di spaziare, di esplorare terreni non suoi (i film, la pittura), però, pur se questo mi costa ammettere una valutazione affrettata fatta in illo tempore, c’è stata nella sua produzione qualcosa che, inevitabilmente rimane come importante nella storia della musica italiana degli ultimi quarant’anni. Talune cose sue sono rimaste, rimangono nelle orecchie, non sono state episodiche. Certo non ne ricorderemo tutta la produzione tra dieci anni, né la filmografia, mi pare di poter sostenere che non si farà mai troppa menzione, in futuro della sua opera pittorica. Devo dire che non avevo mai pensato ad un parallelo così ardito tra il vate di Riposto e Carducci, ma mi pare calzi proprio a pennello. 😀

corpus2020 19 maggio 2021 alle 14:40
ah, che secondo sospiro di sollievo, mi pareva di averla proprio sparata grossa. e avevo cominciato a farmi delle obiezioni: ad esempio, che Battiato è stato uno sperimentatore nel campo della musica (anche se meno di quel che si dice, a me pare); ma poi ho pensato che anche Carducci è stato uno sperimentatore: aveva Mallarmé come esempio inarrivabile di nuova perfezione poetica; e anche Carducci ha sperimentato, ma in modo assurdamente retrogrado: le Rime barbare! il recupero fasullo della metrica classica!…
a me pare che l’operazione culturale di Battiato sia stata davvero analoga; questo non toglie che avrà un suo posto nelle memorie della canzone e della musica di fine Novecento, e che abbia fatto cose egregie; ma resta un epigono di se stesso e nessuno potrà seguire la sua strada perché non ha sbocchi.
pare a noi due, almeno… 🙂

chiedoaisassichenomevogliono 19 maggio 2021 alle 17:50
Ribadisco che trovo il parallelo con Carducci estremamente calzante. Ora che lo hai anche esplicitato meglio, ancor più mi pare azzeccato. Credo, addirittura, che Battiato si sia meritato un bel posto nel panorama musicale italiano allorché s’è messo a sfornare certe piccole chicche come quelle già citate (aggiungerei La cura, tra queste, che, a tratti, è persino ispirata), come dire, dismettendo i panni dello sperimentatore, indossando invece l’abito da lavoro del cantautore.

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17 commenti

  1. @ ijkijk

    per rispondere al tuo commento, mi aiuto con wikipedia:

    nell’opera di Euclide vi è certamente un aspetto filosofico che lo ricollega a Platone; dice Proclo, Commento a Euclide, II, 68: Per le idee Euclide era platonico e aveva molto familiare questa filosofia, tanto che si propose come scopo finale di tutta la raccolta degli Elementi la costruzione delle figure chiamate platoniche.

    tuttavia, con l’espressione “gesuiti euclidei” credo che in quella canzone si alluda al fatto che Matteo Ricci fece nel 1607 la prima traduzione in lingua cinese dal latino dell’opera di Euclide: era il gesuita che visse in Cina dal 1582 al 1610. quando morì a Pechino, e nel primo periodo di questo lungo soggiorno in Cina si vestì da bonzo, cioè da monaco buddista, fino al 1594, quando cominciò a vestirsi da cinese comune.

    ovviamente la figura di Matteo Ricci e la sua esperienza sono assolutamente straordinarie, ma questo riferimento in una canzone che senso ha? e soprattutto se non lo spieghi.

    Manlio Sgalambro fu l’autore dei testi delle canzoni di Battiato tra il 1995 e il 2012. di quando è Centro di gravità permanente non lo so, ma qui la mano mi sembra la sua.

    dunque il problema di Battiato sono i suoi testi?

    io comunque nel mio giudizio mi sono riferito alle impressioni che mi crea la sua musica, anche prescindendo dai testi: poi credo che in realtà le due dimensioni siano parallele e in fondo inseparabili.

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  2. Si è vero ha avuto diversi passaggi nella sua vita… Con temi musicali meno vicini a me. Credo sia stato coerente nella corrispondenza. Tra tanta mediocrità e commercializzazione, lui ha fatto a modo suo. Così mi pare…

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  3. L’uso di parole altisonanti e un po’ a sproposito mi hanno sempre disgustato. Però nel complesso la musica compensava alla grande e alla lunga l’ho apprezzato.

    “…gesuiti euclidei vestiti come bonzi per presentarsi alla corte degi imperatori della dinastia dei ming..”
    Imparai decenni dopo che era un riferimento esplicito alla figura di Matteo Ricci.

    I miei amici mi chiedevano “ma chi sono gli euclidei” e io me la cavavo con “i seguaci della filosofia di Euclide” anche se di Euclide cavevo conosciuto solo un teorema sui triangoli…

    Battiato ci ha fatto sentire ignoranti…

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