dopo che a livello locale di Consiglio Provinciale si era raggiunta una mediazione più ragionevole, anche se non perfetta, che prevedeva la costruzione a Lonato del Garda del nuovo depuratore del lato bresciano del lago (anziché sostituire semplicemente l’attuale condotta sub-lacuale), il governo Draghi, attraverso il suo commissario straordinario, ha deciso di sbattersene e che il depuratore si debba fare comunque a Gavardo (con innalzamento di 150 metri per i secoli futuri degli scarichi fognari dei paesi da Salò in su) e a Montichiari.

una decisione arrogante che cancella la democrazia e l’autodecisione locale della comunità bresciana e non può essere neppure giustificata da ragioni superiori di interesse europeo, come nel caso della TAV di Valle Susa, dato che dove debba essere depurata la merda prodotta sul Garda bresciano è questione che dovrebbe riguardare soltanto i bresciani.
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quanto avvenuto propone l’urgenza di una separazione della Lombardia orientale dal resto della Regione, con la creazione di una nuova Regione Lombard-Est, visto che la Regione milanocentrica è stata larga parte di questa manovra.
l’opposizione a questa scelta scellerata non finisce certamente qui, anche se appare oramai segnata nel proprio destino.
che è lo stesso di un fiume, il Chiese, oramai totalmente stravolto e trasformato in fonte di guadagno e ora anche luogo di scarico al servizio di altri.
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dopo il tratto trentino, che lo vede scendere dall’Adamello, attraverso i primi bacini artificiali idroelettrici della Val di Fumo, viene chiuso nel lago d’Idro, oramai solo in apparenza naturale, ormai, visto che il suo livello viene controllato e deciso artificialmente in base alle esigenze d’acqua della bassa bresciana orientale;
poi da lì incanalato in una galleria sotto le montagne di una decina di km, per riaffiorare a Carpeneda di Vobarno per alimentare una centrale idroelettrica;
ora nel prossimo futuro, ma dopo lavori che dureranno una decina d’anni stravolgendo il territorio, verrà arricchito a Gavardo delle acque da depurare delle fogne bresciane del sottostante Benaco;
di lì è deviato in parte, fin dai tempi del tardo Medioevo, nel Naviglio Grande e trasformato in grande canale di irrigazione al servizio dell’agricoltura oggi intensiva della Bassa;
ma a Montichiari subirà una ulteriore immissione degli scarichi del basso Garda Bresciano – ovviamente depurati;
e la sua meta è la Bassa inquinata dagli allevamenti industriali di bestiame, dove si svilupparono i più di mille casi di polmonite da salmonella e gli 8 morti dell’estate 2018, ora fatti dimenticare dall’epidemia del covid, che qui comunque ha pure colpito duro.
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la provincia di Brescia è la seconda in Italia per consumo del territorio, dopo Roma, ed appare oramai stravolta dal punto di vista ambientale e paesaggistico in amplissime parti; si salvano dalla devastazione e dai veleni solo le zone strutturalmente refrattarie al nuovo modello di vita e di consumi, che subiscono, per contrappasso, il problema dell’abbandono progressivo ad uno stato di progressivo degrado.
quest’ultima scelta del bi-depuratore finirà di distruggere la fascia oramai ampiamente mercantilizzata e urbanizzata tra Salò e Desenzano, inguardabile per proliferazione di seconde case, centri commerciali, distributori, fabbrichette e rotonde stradali; si aggiungerà l’impatto dei lavori che si profilano immani, per una spesa preventivata di 200 milioni, ma che ovviamente salirà per la gioia dei cementificatori, locali e no, ma che intaserà ulteriormente trasporti e traffico di una zona già congestionata.
rimangono a carico delle tariffe dell’acqua della intera provincia di Brescia le spese che saranno necessarie, di qui al crollo di questa assurda scelta, per pompare le acque al di sopra delle colline moreniche che circondano il lago.
rimangono aperte anche le conseguenze a lunga distanza di un impoverimento del bacino del Mincio, che esce dal lago, e delle conseguenze sull’irrigazione del mantovano, in un momento che ha già visto nell’ultimo decennio una riduzione del 70% delle precipitazioni nella zona.
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per un riepilogo del dibattito sul tema su questo blog (a ritroso):
valli resilienti, depuratori ed altro: belle notizie in Val Sabbia – e altrove? – 516 3 dicembre 2020
il depuratore del Garda a Lonato? sempre per scaricare nel Chiese? – 490 21 novembre 2020
il Chiese come depuratore del Garda bresciano? – 457 6 novembre 2020
e in fondo a questo post trovate elencati anche tutti i miei inutili post precedenti sul tema.
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là dove il nostro no consapevole non è bastato, ci affidiamo alla maledizione biblica dell’implosione di sistema, dispiaciuti soltanto che sarà molto più dolorosa.
Che mondo di m…
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mai espressione fu più appropriata…
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Credo che tutto il nostro paese sia trascurato, e certo con i governanti che abbiamo che pensano solo a magná…
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qui più che altro curano molto il business: turismo ingordo, agricoltura industrializzata, cementificazione; del resto sono tra i supporti del sistema.
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Eh immagino
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Appunto, proprio così, senza appello.
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La decisione di trasformare il paese in una fogna è stata presa da tempo. Si procede a tappe forzate.
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ma solo alcuni vivono bene nelle fogne.
una volta li si diceva topi di fogna, appunto…
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