questa me l’ero segnata e poi… ma posso scrivere più di 4 post al giorno? quanti ce ne vorrebbero per stare dietro alla stupidità universale che avanza col passo dell’oca di un nuovo conformismo vagamente nazista?
e ben pochi se ne accorgono! come al tempo della dittatura fascista, bisogna essere nati prima che questa prendesse il potere per rendersi conto di quanto sia aberrante; non riesce ad accorgersene, perché gli sembra naturale, chi ci è nato dentro, o semplicemente non ha cervello per osservarla dall’esterno, anche se non gli mancano gli anni.
l’ultima manifestazione di questo violento ed ottuso spirito reazionario che ora si esprime in modo brutale attraverso quel Grande Fratello di massa che sono diventati i social, sta in quello che è capitato al giapponese che aveva organizzato la cerimonia di apertura degli stramaledetti Giochi Olimpici di Tokyo.
il nome è inutile dirlo, ma visto che sembra preso da una barzelletta sui giapponesi, eccolo: Kentaro Kobayashi.
il disgraziato nel 1998 raccontò una barzelletta, molto giapponese per senso dell’umorismo: faceva il comico allora, e lui e la sua spalla fingevano di essere una coppia di famosi intrattenitori televisivi per bambini: presentavano alcuni ritagli di bambole di carta con queste parole profanatrici: «quelli di quella volta che hai detto ‘giochiamo all’Olocausto» e poi ci ridevano su, immaginando la rabbia del produttore dello show per questo riferimento all’Olocausto.
l’umorismo è da Sol Levante, ma era anche vent’anni fa, e come poteva immaginare l’ottusa dittatura del conformismo di massa di oggi, che ha anche la spudoratezza di auto-definirsi politically correct?
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ecco i nostri nuovi guardiani della morale, che in questo caso hanno il solo difetto di essere ebrei, anziché integralisti islamici o talebani, ma il male è universale e ha un comune denominatore che si chiama stupidità:
il Simon Wiesenthal Center è intervenuto per esigerne il licenziamento, condannando le «barzellette antisemite».
«Qualsiasi persona, per quanto creativa, non ha il diritto di deridere le vittime del genocidio nazista. Il regime nazista gasò anche i tedeschi disabili. Qualsiasi associazione di questa persona alle Olimpiadi di Tokyo insulterebbe la memoria di 6 milioni di ebrei e sarebbe una crudele presa in giro delle Paralimpiadi», ha dichiarato un tale rabbino, direttore dell’Azione Sociale Globale.
come in ogni caccia alle streghe e in ogni dittatura, il disgraziato, messo sotto accusa, ha dovuto fare pubblica autocritica, dicendo che lo sketch «conteneva linee estremamente inappropriate».
cosa che non gli ha evitato il licenziamento, motivato pubblicamente così: «Abbiamo appreso che in una performance artistica passata ha usato un linguaggio irrispettoso su un tragico fatto storico».
non sembra di essere tornati al tempo dello stalinismo russo o dell’anti-comunismo americano di Mc Carthy negli anni Cinquanta?
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ma due giorni fa, gli organizzatori avevano dovuto modificare in fretta e furia la cerimonia di apertura, per cancellare la musica del compositore giapponese noto come Cornelius, perché in un’intervista del 1994, riemersa sui social, si era vantato di essere stato un bullo a scuola e aveva raccontato di avere umiliato allora un suo compagno disabile.
ma anche un ex-presidente del consiglio giapponese di 84 anni, Yoshiro Mori, si era dovuto dimettere a febbraio da presidente del comitato organizzatore, dopo avere detto che gli incontri con molte donne dirigenti del consiglio avrebbero richiesto molto tempo, perché le donne parlavano troppo.
forse è giunto il momento di passare alla resistenza attiva e consapevole contro questa deriva?
io ho provato a cominciare col titolo di questo post.
ma poi occorre boicottare i social consapevolmente, visto che sono diventati lo strumento consapevole del controllo sociale di ogni sia pur minima forma di divergenza dall’incubo della nuova morale.

[…] e gogna social imposta attorno alle olimpiadi di Tokyo – di cui mi sono occupato qui: https://corpus2020.wordpress.com/2021/07/26/le-olimpiadi-e-la-dittatura-degli-idioti-non-solo-giappo…come possiamo dire che qui abbiamo idee senza parole? non solo ci sono parole, ma ci sono fatti, […]
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[…] e gogna social imposta attorno alle olimpiadi di Tokyo – di cui mi sono occupato qui: https://corpus2020.wordpress.com/2021/07/26/le-olimpiadi-e-la-dittatura-degli-idioti-non-solo-giappo…come possiamo dire che qui abbiamo idee senza parole? non solo ci sono parole, ma ci sono fatti, […]
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Ecco. Poi quando dico che i social andrebbero chiusi mi danno del totalitario
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Fuori dai social è un atto di resistenza, direi persino attiva, per quanto pesa a taluni che urlano li dentro delle disuguaglianze nel mondo e di click arricchiscono i padroni del vapore.
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incomprensibile: fanno i rivoluzionari con la tessera del Fascio addosso e sui media del regime.
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