miei fuoriblog dal 24 al 30 luglio 2021 – 356

settimana di intensa attività fuori blog (grazie anche alla conclusione della stesura del libro che stavo scrivendo), e con molte semplici segnalazioni qui di post variamente interessanti per me: 1. Patrizia Caffiero una poetessa autentica; 2. Pipes & Puddles; 3. senza nome; 5. veronicaiovino con un nuovo viaggio emozionante; 6. inerro.land, testimonianza preziosa di un ritorno in Italia; 8. mcc43, da leggere sempre per essere aggiornati sul mondo arabo: e qui si occupa di Tunisia; 9. pensierispelacchiati, una testimonianza sorprendente del covid che arriva ad un vaccinato con doppia dose…; 12. Mammifero Bipede, una sofferta testimonianza sulla realtà amministrativa romana.

a 3. senza nome, che ha scritto un post contro De Donno, senza neppure pietà per il suicidio, ho riservato una polemica dura come la meritava; 13. Shiki mi ha aperto una domanda nella mente su che cosa si intende per autistico oggi, nel dubbio che sia l’ultima invenzione scientista per emarginare originalità di pensiero e dedizione e rafforzare l’idea di una normalità quieta, oziosamente intruppata e pedestre.

discussioni fuori casa questa settimana solo quelle, concise, con 7. chiedoaisassichenomevogliono e quella con 11. gaberricci, che credevo soltanto avviata, ma rimasta senza risposta; la risposta invece era arrivata, ma mi era sfuggita. la rinvio oramai al post della prossima settimana…

ma questa è stata anche la settimana in cui per due volte il blog ha superato i 300 contatti giornalieri e raggiunto i 99 iscritti; e quindi intenso dibattito in casa.

alla fine, ecco il solito rinvio al blog parallelo dove sto risistemando i miei commenti ai video di viaggi degli anni passati, e la gioia di 4. un commento razzista dalla Slovenia sul più celebre di tutti loro, quello dell’elefante che questi commentatori amano ben più dell’uomo che lo accudisce.

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13. Shiki, L’eredità di Annelies Marie Frank 12 giugno 2021

in questo post di qualche tempo fa, tratto da un blog di coppia (!) (Siamo Shiki e The Butcher, una coppia normale(mente) svitata.), mi ha colpito, questo passaggio: Sono autistica, perciò quando un argomento cattura la mia attenzione posso arrivare a immergermici completamente, perdendo di vista tutto il resto che mi circonda.

lascio soltanto immaginare le conseguenze vagamente autobiografiche (e non solo) che ne ho tratto.

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12. Mammifero Bipede, Tirando i remi in barca 29 luglio 2021

una sofferta testimonianza sulla realtà amministrativa romana, che acquista anche il valore di una riflessione di carattere generale sulla situazione italiana.

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11. gaberricci, Senza parole July 29, 2021

corpus2020 July 29, 2021 at 5:19 am
ciao gabriele, dedico forse la metà dei post che scrivo a riflettere sulla pandemia in corso, come ben sai, visto che mi leggi e commenti abitualmente – tranne che su questi miei post; e quindi la prima parte di questo tuo mi riguarda molto da vicino, o almeno così io sento, in maniera forse egocentrica.
certamente mi consola almeno sapere di non avere nessuna ricerca infallibile per arrestare la pandemia e dunque di potermi considerare almeno fuori dal primo cerchio più ristretto dei tuoi obiettivi polemici; ma è anche vero che considero l’isolamento sociale (nella forma cinese oltretutto) come la via maestra per una lotta alla diffusione di una malattia contagiosa, e quindi posso rischiare di rientrarci, ma sono perfettamente consapevole che essa non è applicabile nel contesto europeo per le caratteristiche della nostra cultura e della nostra vita economica (che sono poi due modi diversi per dire la stessa cosa: la pervasività del modello vita del capitalismo consumista).
tu giustifichi il tuo rigetto con l’inevitabilità della dicotomia manichea scientisti/no mask e governativi/populisti. però io sono sicuro di non rientrare in questo schema per quel che penso e scrivo sul tema; anche se devo ammettere che gli scientisti governativi stanno diventando così pericolosamente para-fascisti nel loro modo di argomentare e soprattutto di operare che il mio spirito di opposizione nei loro riguardi fatica a mantenere quell’equilibrio che mi ha portato finora a criticare ANCHE i populisti noi mask con durezza perfino maggiore.
non so i Wu Ming, dato che non li seguo, tranne che quando me li segnali tu, e magari invece te la stai pigliando solamente con loro, ahah.

sono invece convinto che la causa profonda del tuo silenzio sul tema non sia diverso da quello che porta a non parlarne quasi mai un sito come il sito dei compagni di Brescia Anticapitalista e a misurarsi poco con questo tema tutta quella parte generosa e purtroppo molto minoritaria di giovani che vive la propria opposizione al sistema capitalistico attuale dentro il carcere di quelle forme di interpretazione del presente.
la pandemia in corso mina alla radice la lettura marxista del mondo, ribalta la scala delle priorità, sostituisce al mito del futuro radioso di progresso dell’umanità la cruda realtà biologica di una umanità fragile come specie, e smarrita e confusa nell’arroganza antropocentrica della sua visione del mondo.
in poche parole distrugge la visione religiosa della realtà offerta dal marxismo, che ancora dirige i pensieri di chi si oppone allo stato presente del mondo in nome del comunismo come nuova religione; e dunque chi resta all’interno di questa visione delle cose chiude gli occhi, rifiuta di considerare quello che sta succedendo attorno a lui, semplicemente perché non sa interpretarlo se non cambia il suo modo di vedere il mondo e non accetta invece la realtà, che, quando smentisce palesemente la fede, è insopportabile per ogni credente.

rimando ad un secondo commento altre osservazioni su altra parte del post, così teniamo le idee ben chiare e distinte, eheh.

corpus2020 July 29, 2021 at 5:37 am
secondo commento: trovo molto acuta tutta la seconda parte della tua riflessione (non che non lo fosse a suo modo anche la prima) sulle idee senza parole, o magari parole senza idee, come patria o crescita, anche se per la verità ritengo che questa seconda espressione indichi chiaramente la crescita del PIL e dunque del profitto dei privilegiati, usato come arma di ricatto, dato che solo garantendoglielo alle masse comuni può essere garantito il diritto al lavoro e alla vita. però l’identificazione senza parole è quella tra questa idea di crescita (climaticamente suicida) e la felicità di quelle stesse masse.

ma non è questo l’oggetto del mio commento, ma il fatto che tra queste parole senza idee (correggo ancora a modo mio) tu metti anche la dittatura del politically correct.
mi sembra un artificio retorico mal riuscito, dato che chi usa il politically correct come espressione è esattamente chi usa anche quelle di patria o crescita, e dunque ti trovi a passare dall’altra parte della barricata senza quasi accorgertene.
in altri post hai mostrato invece, secondo me in modo molto più corretto, che la propaganda di sistema sul politically correct è una strumentalizzazione distorta di una battaglia giusta contro le discriminazioni per distrarre dalla discriminazione più sostanziale che è quella del potere e della distribuzione della ricchezza.
l’esempio che fai è quello sui licenziamenti e gogna social imposta attorno alle olimpiadi di Tokyo – di cui mi sono occupato qui: https://corpus2020.wordpress.com/2021/07/26/le-olimpiadi-e-la-dittatura-degli-idioti-non-solo-giapponesi-345/
come possiamo dire che qui abbiamo idee senza parole? non solo ci sono parole, ma ci sono fatti, fatti molto concreti; c’è un licenziamento perché qualcuno ha osato dire che le donne sono piuttosto chiacchierone (e anche io lo sono, senza essere una donna, ma avrei orrore se qualcuno venisse licenziato per averlo detto).
mi permetto di dirlo sorridendo anche io, e ovviamente con questo ti autorizzo a dirlo anche tu di me, dopo questi due commenti fiume… ma perché non dirlo? ahah

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10. continuo nella mia scelta di riservare le critiche dure ad alcuni post che leggo, qui, senza nominarli, e non sul blog originale: mi risparmio conflitti e permetto ai criticati di ignorare bellamente gli argomenti contrari o i miei giudizi, a volte anche indignati, come in questo caso.

si tratta del suicidio di De Donno, che un anno fa fece scalpore per i risultati della sua terapia dei malati di covid in uno stadio precoce con plasma iper-immune; una terapia in uso sperimentalmente da decenni per varie malattie e oggetto di ricerche in tutto il mondo (in una, svolta in America, ho ricordato che è coinvolta una mia parente abbastanza stretta, che lavora nella ricerca medica lì, quindi ho qualche notizia di prima mano).

ma, secondo questo postmolti media hanno dato sovraesposizione al medico, il che credo che significhi, in altre parole, che si sta dicendo che non avrebbero dovuto parlarne.

ma – si dice – il più grande studio noto sul plasma iperimmune come terapia per Covid era stato il REMAP-CAP, il quale ha dimostrato che non funziona. 

e non solo: Tra le ipotesi dell’origine della variante inglese c’era anche l’immune escape generato dalla terapia con plasma iperimmune. Quindi non solo una terapia che non funziona, ma che anche ipotizzata come generatrice di nuove varianti più resistenti e aggressive.

la prima affermazione non è del tutto corretta: gli studi lasciano aperta la possibilità che De Donno avesse ragione quando sottolineava che la cura fosse efficace soltanto in una fase molto precoce della malattia.

la parte aggiunta dopo è gravemente scorretta, perché introduce una insinuazione non provata e fa passare in maniera subdola per cosa accertata una semplice ipotesi; ma poi, se fosse stata proprio la terapia genica a generare la variante inglese del Covid, come si ipotizza, questo non dimostra che questa era sperimentata in maniera significativa anche in Inghilterra?

il post prosegue con un tono irridente: Nel mentre venivano fuori gli altarini, è cominciata la caduta, gli sfottò.

subito dopo si fanno passare per licenziamento le dimissioni dall’ospedale: dimesso, e non “dimessosi”, come si è letto in tutti gli organi di stampa.

nella vicenda si vede una tendenza tragicomica per quanto avvenuto prima, e risultati non tutti rose e fiori. È stata una storia tutta sbagliata, e ora rischiamo si trasformi in una questione di tifo, da ambo le parti, sarebbe insopportabile.

vero, se non che, certamente, chi scrive parole così aride e strumentali è dentro questo tifo.

infatti, secondo questo post, De Donno era soltanto il promotore di una terapia inefficace che ha dato false speranze e alimentato gli sproloqui di NoVax e complottari “delle terapie che curano ma ci nascondono per permettere a big Pharma di usarci come cavie per i vaccini”.

e dopo avere sputato sulla memoria di un uomo generoso, che si è illuso di potere portare una soluzione almeno parziale al dramma dell’epidemia, non manca una conclusione che trovo inqualificabile, visto tutto quello che precede: rispetto per il dolore dei famigliari e delle persone a lui vicine, compassione per lui, come per tutti i suicidi.

e questi sarebbero il rispetto e la compassione di cui è capace chi scrive?

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9. una testimonianza sorprendente del covid che arriva ad un vaccinato con doppia dose…: pensierispelacchiati, Coviddimmerda, a noi due (forse) 26 luglio 2021

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8. segnalo: mcc43, Tunisia: Kaïs Saïed e lo schiaffo alla democrazia 26 luglio 2021

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7. chiedoaisassichenomevogliono, Per grazia ricevuta 26 luglio 2021,

corpus2020 26 luglio 2021 alle 18:26
diamo sul filosofico, quello vero e tosto, questa volta, e meno male che c’è qualcuno che lo fa, e sei tu.

Pensavo […] che la necessità d’essere dipendesse dall’essere altro, dal […] distinguersi”. e invece “c’è un pezzo del mondo che è in quanto tale solo se è in massa ammassato, se si confonde e diviene moltitudine.”
“Così mi tocca essere nessuno se voglio non essere ammassato. Per non essere ammassato, dunque, qualcuno, bisogna diventare niente, invisibile. E se sei qualcuno dunque non sei nessuno.”

sì, ma quelli sono comunque soltanto un pezzo del mondo, per quanto debordante. alla fine ciascuno di noi esiste soltanto per se stesso; se poi trova dei provvisori sodali, dei compagni di viaggio a tempo, è tutto regalo della vita in più.

che cosa c’importa di non essere nessuno per coloro che sono nessuno per noi? questo distinguerci, che ci fa sparire ai loro occhi, è il nostro orgoglio. dobbiamo andarne fieri, non ne provo alcuna vergogna.

o beata solitudo, o sola beatitudo, diceva uno che peraltro sapeva ben mettersi al centro dell’attenzione…

chiedoaisassichenomevogliono 26 luglio 2021 alle 18:28
E che devo aggiungere, sottoscrivo, perché alla fine, la parte più bella della spiaggia è sempre di Nessuno (notare la N maiuscola) 😁

corpus2020 26 luglio 2021 alle 18:49
ecco, volevo giusto dirti (ma poi è rimasto nella tastiera) di metterci la maiuscola a quel “nessuno” nel post… sì, se siamo orgogliosi di essere Nessuno, perché siamo nessuno, possiamo anche essere orgogliosi di essere nessuno perché siamo Nessuno. 🙂

chiedoaisassichenomevogliono 26 luglio 2021 alle 19:34
Letto, approvato, sottoscritto.😄

Manuela Di Dalmazi 27 luglio 2021 alle 1:29
Chi di noi può resistere alla tentazione di essere nessuno? E chi di noi può resistere alla tentazione di non essere nessuno?

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chiedoaisassichenomevogliono, L’isola che non c’è più (ancora meno) 29 luglio 2021

corpus2020 30 luglio 2021 alle 7:03
un senso di disfacimento di tutte le umane cose: dopo il lago perfino l’isola.

chiedoaisassichenomevogliono 30 luglio 2021 alle 7:04
E questo è irreversibile

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6. testimonianza preziosa di un ritorno in Italia, che mi ricorda i miei di qualche anno fa: inerro.land, Fuggendo questo clima / Fleeing this climate 26 luglio 2021

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5. un graditissimo ritorno: veronicaiovino, Diario di viaggio Islanda: verso il Landmannalaugar 26/07/2021

corpus2020 26/07/2021 at 17:03
wow che thriller! ma avventura imperdibile. e vai! 🙂

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4. le gioie di stare tuttora in un social di massa come Youtube col mio canale video! ecco un commento in puro e brutale razzismo sloveno al mio celebre e guardatissimo anaconda, the biggest penis in the world, Kandy – il pene più grande – Sri Lanka vintage 2004 n. 94; però questa volta ammetto di essere andato a cercarmela…

Zorko Zadnikar TAGLIEREI LE PALLE DI QUESTO NERO E POI LA TESTA! INDIANO BUTNJENI! – non tradotto da google

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3. senza nome. luglio 24, 2021

Credo di essere un’umana reale, magari confusa non lo nego. Certamente vera, si può tutto e il contrario di tutto. Non credo che hai dubbi. Magari qualche paura. Anche io è vero. Il mondo virtuale quando diventa reale muta. Magari il mio è un errore. Niente di falso. Non voglio essere offesa, non sono più interessante, non faccio post come si dovrebbero fare? Non sapevo di essere a scuola con tanto di giudizio di cattivo gusto. Perché mai attaccarmi? Bloccata fuori e ripresa dentro. . . Non hai potuto fare diversamente, va bene. Accetto. Io non ti ho bloccato, se hai qualcosa da dirmi me lo dici come ho fatto sempre io, non tu, comprendo, ma in privato. Per te è troppo difficile e devi passare attraverso la rete in modo infelice. Non è mica una rivista tipo Cronaca vera ecc… Non ricordo. Dalla collaborazione costruttiva, per me almeno, ti ringrazio, si passa al buttafuori da discoteca. Bene se è nel tuo stile. Non lo è nel mio più. Da un dialogo assertivo, di confronto accade che… ERAVAMO AMICI Non siamo neppure nemici. L’indifferenza. non mi appartiene. Tienitela se vuoi. Io no. Ho lasciato ciò che era giusto lasciare. Riguardo al post aggiungo che il messaggio era “nell’era dell’inganno tutto è capovolto, anche la verità”. Non riguarda te, capito? Può ingannare, è vero. Sul mio spazio scrivo cio che mi sento. Sono stata esclusa da tempo né vi era ragione per me se non le numerose critiche… Arrivate a pioggia da un certo punto in poi. Sul punto non serve dire. Ci sono stati fraintendimenti. Succede. Il bene, tra amici e non, non si implora, né si prega. Se non c’è… Amen È un errore clamoroso né lo faccio. Direi che è piuttosto semplice. Amici certo che si poteva restare altrimenti si disconosce il passato. Né vi sono stati accadimenti da alterare l’amicizia.

FORSE LA PARTE PEGGIORE È QUANDO NON SI RESTA AMICI. NE’ SI DIVENTA NEMICI. – RESTA L’INDIFFERENZA, L’ESSERE ESTRANEI. – IO NON SONO PER QUESTO FILONE. NON FA PARTE DEL MIO ESSERE – NEL FRATTEMPO NEMICA! MA BUGIARDA, NO! MI VERREBBE DA DIRE L’IDENTICO MA PERCHÉ FARLO?! – IL BENE RESTA IO NON LO NEGO PUR NON ACCADENDO NULLA PER ME QUESTA AMICIZIA È STATO BELLA TUTTO QUA… – CONSERVO LA BELLEZZA E TI AUGURO TANTA BELLEZZA SEMPRE.

La tartaruga

Mentre, una notte, se n’annava a spasso,

la vecchia tartaruga fece er passo

più lungo de la gamba e cascò giù

co’ la casa vortata sottinsù.

Un rospo je strillò:” Scema che sei!

Queste so’ scappatelle

che costeno la pelle…”

“Lo so – rispose lei

“ma, prima de morì, vedo le stelle.”

Trilussa

Potevo non rispondere ma l’incompiuto non fa parte di me. Ci ho pensato un po’ su poi mi sono detta: Niente strategie. Magari un po’ di rabbia arriva poi passa. Amore e rispetto è tanto meglio. – “Sono me stessa” – Semplicemente ho detto senza maschere senza fingimenti . La libertà è meravigliosa né si può guastare come l’amicizia o altri sentimenti. – Ciao Mauro grazie ti auguro il meglio sempre 🐞☮

. . .

2. Pipes & Puddles 24 luglio 2021 alle 18:26 risponde alla citazione del suo blog di settimana scorsa.
Ma Grazie che gentile!

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.1. una poetessa autentica; rara la vera poesia nei blog: Patrizia Caffiero, La casa solitaria 24 luglio 2021

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chiusura scontata, con la promozione dei nuovi post di questi sette giorni dal mio blog bortoround:

tempio induista sul promontorio di Trincomalee. 19 luglio 2004. Sri Lanka 39 – quando si poteva viaggiare. 107

all’interno del tempio induista sul promontorio di Trincomalee. 19 luglio 2004. Sri Lanka 40 – quando si poteva viaggiare. 108

ancora il tempio induista sul promontorio, Trincomalee. 19 luglio 2004. Sri Lanka 41 – quando si poteva viaggiare. 109

preparativi per un rito induista sul promontorio, Trincomalee. 19 luglio 2004. Sri Lanka 42 – quando si poteva viaggiare. 110

il rito induista sul promontorio, Trincomalee. 19 luglio 2004. Sri Lanka 43 – quando si poteva viaggiare. 111

padre e figlio, tube e tamburi, nel tempio Tirukoneswaram di Trincomalee. 19 luglio 2004. Sri Lanka 44 – quando si poteva viaggiare. 112

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6 commenti

  1. Le risposte ai tuoi commenti sono sul mio blog da tempo:-).

    Riguardo De Donno… non so dire quanto volontariamente abbia agito, ma l’oggetto dei tuoi strali polemici ha nei fatti ragione: i piccoli studi condotti dal medico nel suo piccolo contesto parevano effettivamente aver dato dei risultati (ingigantiti a dismisura dalla galassia sovranista), ma gli studi più grandi non hanno confermato la cosa; e per altro, gli studi non hanno confermato neppure che servissero i farmaci da miliardari delle grandi case farmaceutiche: l’unica cura efficace per il Covid, al momento, è il buon vecchio cortisone.

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    • ripeto anche qui una parte del mio commento da te, che poi era in effetti una risposta che andava piuttosto messa qui.

      siccome per tutto il resto concordo pienamente, vorrei soltanto introdurre una distinzione sottile, che spero non ti appaia capziosa: i no-vax non sono sovranisti in quanto tali, ma derivano da una costellazione di forme di pensiero più allargata; sono i sovranisti che in parte sono no-vax, ma si tratta di schieramenti più magmatici e meno definiti, perché ci sono anche sovranisti vaccinisti.
      insomma sul tema covid i vecchi schieramenti politici saltano tutti: ci sono forme di vaccinismo fortemente fasciste, come anti-vaccinismi degni delle SS e che esplicitamente vi si richiamano.
      è su questo che insisto da tempo: il virus provoca anche la distruzione delle tradizionali categorizzazioni politiche. distrugge il nostro mondo proprio perfino nelle sue radici ideologiche. chi è più legato alle ideologie non ne parla anche per questo: perché non sa come porsi davanti ad una realtà completamente nuova. chi è meno ideologico si barcamena con le analisi come può, ma sentendo bene la difficoltà dell’interpretazione. e vecchi filosofi come Agamben e Cacciari, lui in misura appena meno compromessa, mostrano bene la difficoltà delle vecchie categorie del pensiero a interpretare il mondo.
      nello stesso, per quanto posso ricordare, c’è molto di confusamente sessantottino nell’opposizione alle scelte di contrasto alla pandemia della politica occidentale, e non è strano, dato che il Sessantotto originario, aldilà di tutte le mitologie successive, era altrettanto confuso.

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        • le vecchie ideologie certamente, anzi a me sembra che siano già morte.

          quanto alle nuove ideologie, si presentano come assenza di ideologie, però la prima ideologia è la loro; per queste, hai ragione tu.

          ricordo che il primo nemico delle ideologie fu Marx, salvo metterne al mondo un’altra, quasi a sua insaputa… 😉

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