né il papa né san Paolo sono politically correct: protesta un rabbino – 409

insomma, passi per i rischi che correrà la chiesa cattolica per la legge Zan, visto che, ad esempio, non consente l’accesso delle donne al sacerdozio, e dunque le discrimina chiaramente, ma ora anche qualche rabbino protesta per quel che ha detto papa Francesco in un incontro con i fedeli che tiene settimanalmente in Vaticano.

magari vi viene il dubbio che in realtà questo sia un attacco politico? soprassediamo.

ha pensato, lui o chi gliel’ha preparata, di commentare l’11 agosto la Lettera ai Galati attribuita a quel Saul, ribattezzato come Paulus, che la chiesa venera come san Paolo.

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scelta audace, il personaggio non è certo politically correct, per non dire imbarazzante.

metti quando prescrive alle donne il velo, come un talebano qualunque: “L’uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell’uomo. E infatti non l’uomo deriva dalla donna, ma la donna dall’uomo; né l’uomo fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo. Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza…” Prima lettera ai Corinzi 11, 7

e chissà che cosa abbiamo allora da rimproverare agli islamici.

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ma nella Lettera ai Galati l’autore, che secondo me non è certo la figura semi- oppure totalmente leggendaria di Paolo, ma più probabilmente Marcione, che dichiarò di averle scoperte, queste lettere, e le rese pubbliche, se la piglia con l’ebraismo, da cui il cristianesimo si separò definitivamente al tempo della seconda grande rivolta ebraica del 132-135, da cui i cristiani presero definitivamente le distanze.

ed è proprio in questa Lettera che si definiscono con chiarezza le premesse di questa separazione: 8 […] Figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede. 8 E la Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato i pagani per la fede, preannunciò ad Abramo: In te saranno benedette tutte le nazioni. 9 Di conseguenza, quelli che vengono dalla fede sono benedetti insieme ad Abramo, che credette. 10 Quelli invece che si richiamano alle opere della Legge stanno sotto la maledizione.

e naturalmente qui l’autore della Lettera si riferisce agli ebrei ortodossi.

23 Ma prima che venisse la fede, noi eravamo custoditi e rinchiusi sotto la Legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata. 24 Così la Legge è stata per noi un pedagogo, fino a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede. 25 Sopraggiunta la fede, non siamo più sotto un pedagogo. 26 Tutti voi infatti siete figli di Dio mediante la fede in Gesù, il messia. […]

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commentando un testo come questo, papa Bergoglio che cosa poteva fare di peggio?

ha detto: L’Apostolo spiega ai Galati che, in realtà, l’Alleanza con Dio e la Legge mosaica non sono legate in maniera indissolubile, e la Legge non è alla base dell’Alleanza perché è giunta successivamente, era necessaria e giusta ma prima c’era la promessa, l’Alleanza. questo mette fuori gioco quanti sostengono che la Legge mosaica sia parte costitutiva dell’Alleanza. No, l’Alleanza è prima, è la chiamata ad Abramo. La Torah, La legge in effetti, non è inclusa nella promessa fatta ad Abramo.

in uno sforzo di buona volontà papa Bergoglio ha aggiunto: Non si deve però pensare che san Paolo fosse contrario alla Legge mosaica. No, la osservava. Più volte, nelle sue Lettere, ne difende l’origine divina e sostiene che essa possiede un ruolo ben preciso nella storia della salvezza. La Legge però non dà la vita, non offre il compimento della promessa, perché non è nella condizione di poterla realizzare. È un cammino che ti porta avanti verso l’incontro.

però non ha potuto negare che per l’autore della Lettera, che per lui è san Paolo, la torah “non dà la vita”.

e come avrebbe potuto? sta scritto ben chiaro nel testo.

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non l’avesse mai fatto! ciò implica che la pratica religiosa ebraica nell’era attuale è obsoleta, ha sospettato un rabbino dalla lunga coda di paglia, leggendo che la Legge non dà più la vita.

per questo più, che non si capisce neppure se sia stato detto oppure no, ha chiesto chiarimenti urgenti, urgentissimi, al papa perché dichiari subito che l’ebraismo va benissimo, naturalmente.

c’è preoccupazione, anzi angoscia addirittura: questo è parte integrante di un insegnamento sprezzante verso gli ebrei e verso l’ebraismo, cose che pensavamo fossero state completamente ripudiate dalla Chiesa.

insomma, viviamo in tempi strani, di narcisismo sfrenato e di permalosità di massa; e il rabbino chiede un’autocritica papale immediata per assicurare che ogni conclusione dispregiativa sia chiaramente ripudiata.

peccato che il papa stesse soltanto rileggendo il suo san Paolo.

. . .

a me pare che il migliore commento a questa storia un poco folle in cui un rabbino chiede al capo di un’altra religione di dichiarare che la sua religione è valida come quella di cui è capo sia in questa foto, dove si vedono il papa cattolico e un rabbino ebreo assieme.

davanti al Muro del pianto, a Gerusalemme.

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7 commenti

  1. ✌️Ci mancava il rabbino… piuttosto “rabbito”
    😂 Questa foto mi fa” scompisciare”.
    E che barba e che noia!!! Paolo con la lettera ai Corinzi, Maometto il Corano, Gesù il Nazareno, il popolo eletto e il giudaismo e il Yeshu’a
    Ma veramente tutti i dare “i numeri al lotto sbagliati”…
    Sulle tre religioni monoteiste opterei per il riposo. Potrebbero uscirne di tutti i colori. Piazzo una bella 🌟 polare… Magari ci venisse il desiderio di studiare un po’ di astronomia e di fisica, anziché inventarci di tutto e di più.
    Che poi tanta “fantasia” ci è davvero indispensabile?! Rispondo per me ed è chiaro come la penso. No, porca miseria…!!!
    Invece vorrei tanto che l’articolo 7 della Costituzione venisse modificato e che si abolisse il Concordato tra il Vaticano e lo Stato Italiano. Concordato che il Vaticano invece ha impugnato. Perché? È un retaggio fascista. Per me è da eliminare. Libera la Chiesa cattolica e liberi noi sinistra, liberali, democratici, tutti. Che la Chiesa cattolica faccia senza veti, ma anche senza fare le pulci al mio Stato!
    Poi pure me e chi come me non vuole averli sulle spalle… Grazie

    Ps . Ho sbagliato?! 🙄

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  2. Se stiamo dietro a quello che dice ogni rabbino… Certo a rileggere oggi la lettera di Paolo senza considerare il tempo in cui è stata scritta, i duemila anni passati ed i passi avanti, pur lenti, troppo lenti forse, della Chiesa nei rapporti tra uomo e donna, si potrebbe pensare a dei talebani… come se si legge la Bibbia alla lettera, in tanti episodi. Io ricordo ancora quando le donne, per entrare in chiesa, dovevano coprirsi la testa (gli ortodossi lo fanno ancora); in passato il matrimonio concedeva all’uomo di esercitare anche una violenza “correttiva”, purché moderata; fortunatamente nel 2021 non è più così; la società è cambiata, e la Chiesa si è (parzialmente) adeguata…

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    • quella del rabbino è stata una presa di posizione ufficiale, con tanto di lettera al Vaticano.

      per il resto, non che io voglia polemizzare con te, anche perché condivido lo spirito di fondo delle tue considerazioni.

      ma allora un testo dichiarato sacro e ispirato da Dio che valore ha? se poi gli uomini possono cambiarne il senso…

      qui si parla chiaramente di superiorità dell’uomo sulla donna: che fine facciamo fare a queste affermazioni?

      e con questo siamo nel cuore dei problemi di questo papato, evidentemente.

      ma siamo anche alle radici della cultura laica.

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      • Come sai sono forse più praticante che credente, una bella contraddizione…
        Domenica scorsa si è letta la lettera di Paolo sulle donne; la predica è stata di contestualizzazione e di un po’ di presa in giro della parte della donna sottomessa all’uomo. Ovviamente parecchi uomini ancora la pensano così, qualcuno addirittura la considera come proprietà, vedi lo stillicidio di omicidi, non so quanto c’entri il cattolicesimo, forse sono fortunato perché i cattolici che conosco e frequento non la pensano certo così.
        Oggi invece, a proposito del rabbino, si è letto il vangelo di Marco, nella parte dove i farisei chiedevano a Gesù perché i suoi discepoli non rispettassero i precetti, mangiassero cibi impuri… e Gesù risponde che il male è quello che esce dall’uomo, non quello che entra… (più o meno, eh. Ogni tanto alla predica mi perdo). Mi pare che quel rabbino fosse un po’ fariseo…

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        • la tua posizione non è poi così strana; in fondo anche Oscar Wilde si convertì al cattolicesimo (mi pare) per motivi soprattutto estetici, per la bellezza dei riti e l’emozione che gli provocavano.
          io non posso certamente dire altrettanto, sono stato di recente alla messa per l’anniversario della morte di un amico: il rito mi è sembrato, francamente, un puro delirio e mi ha suscitato delle riflessioni incredibilmente pessimiste sulla natura umana. ma tralasciamo pure questo punto, per non litigare.

          mi fa piacere invece che la predica a cui hai assistito abbia contestualizzato e storicizzato san Paolo e la sua posizione sulle donne – vedi coincidenza!; credo che questo sia un lato positivo del cristianesimo, la sua capacità di evolvere attraverso la reinterpretazione; il suo punto di forza rispetto alle rigidità antistoriche dell’islamismo, dove un rapporto simile col testo sacro non riesce ad affermarci, nonostante i molti tentativi. conta anche parecchio che per loro il Corano sia stato DETTATO da Dio e sia nato contestualmente o quasi alla predicazione di Mohammed, come trascrizione a memoria dei suoi discordi, e invece i nostri testi sacri cristiani siano stati soltanto ISPIRATI da Dio e composti in epoca e da autori imprecisati.

          certamente gli ebrei sono molto farisaici: dopo la distruzione di Gerusalemme e la cacciata degli ebrei dalla Palestina, Giuseppe Flavio, il generale ebreo che era diventato lo storico di corte dell’imperatore Vespasiano, ottenne da lui l’autorizzazione all’apertura di una scuola giudaica, che venne affidata agli ultimi maestri farisei sopravvissuti. il moderno ebraismo viene proprio da lì, con la sua precettistica quasi grottesca e molto simile nella struttura ai formalismi islamici.

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