la veloce avanzata del fascismo vaccinista – 446

quando l’altro giorno ho parlato per la prima volta di fascismo vaccinistain pieno fascismo vaccinista in Italia – 438 -, non mi è sfuggita la perplessità silenziosa di una parte dei miei lettori, che forse in qualcuno era anche vera e propria disapprovazione.

ma oggi vorrei chiedere agli sconcertati e ai critici inespressi che cosa pensano di questa notizia: Sospeso il preside di Ferrara: aveva associato il Green pass ad Auschwitz. Il ministero all’Istruzione ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti del dirigente non nuovo a offese e provocazioni.

dunque, questo mio quasi collega ha fatto un post su Facebook (con tutta la mia disapprovazione per la scelta dello strumento) con tanto di fotomontaggio a corredo, con la scritta ‘il Green pass rende liberi“, quello appunto che vedete in apertura di questo post.

ma è per questo che si può legittimare un provvedimento disciplinare a carico di un dipendente pubblico? siamo nella Russia di Putin o nella Turchia di Erdogan? oppure sotto i talebani?

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naturalmente si distinguono nella caccia alle streghe coloro che sono ormai un vero e proprio insulto vivente alla parola Democratico.

Emanuele Fiano, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera, ha annunciato un’interrogazione insieme al collega Luca Rizzo Nervo per chiedere di estromettere dall’insegnamento e dalla direzione scolastica il preside di Ferrara.

a parte il fatto che in Italia un preside non insegna (non siamo in Germania, dove deve parlo a part time, ed è un’ottima cosa), sì, è proprio il Partito Democratico a farlo, sono proprio i portatori degli ultimi scampoli delle battaglie di libertà del secolo scorso l’anima nera di questa ondata reazionaria di repressione della libera critica e del libero pensiero.

Anpi, Cgil, Cisl, Uil e l’Istituto Gramsci di Ferrara erano intervenuti condannando la “provocazione”: “Ha postato su Facebook un’immagine sconcertante e gravissima”.

si vergognino della stupidità che dimostrano, oltre che dell’intolleranza tipicamente fascistoide.

non manca l’Associazione Nazionale Presidi, quella che ben si distinse a suo tempo per lo sfegatato appoggio a Berlusconi e alla Gelmini, che, nella sua sezione dell’Emilia-Romagna, ha chiesto un intervento dell’amministrazione scolastica: “Un fotomontaggio inaccettabile, in dispregio alla memoria storica, alla tragedia della Shoà, un’immagine che calpesta, irride e si fa beffa delle regole che il Paese si è dato per affrontare la crisi pandemica. Un post che pare costruito dal coro sguaiato di quei violenti antiscientisti, negazionisti e incapaci di ogni rispetto anche per i 130 mila morti causati della pandemia”.

e anche se fosse? (e non è): il livello dell’argomentazione si commenta da solo.

e comunque non è stato il paese a darsi il greenpass, ma l’hanno deciso in parlamento dei rappresentanti dei partiti, scelti e nominati da loro.

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per questo ripubblico l’immagine sarcastica, ma del tutto innocente, postata dal preside di Ferrara, che sollecita una riflessione critica senza offendere proprio nessuno, salvo gli imbecilli che non sono in grado oppure fingono di non essere in grado di capire, oppure chi grida allo scandalo in malafede perché l’immagine svela l’inganno della incredibile propaganda vaccinista.

ma evidentemente abbiamo a che fare con una canea di nuovi talebani in proprio, e sono quelli che più si scandalizzavano solo qualche tempo fa dei talebani islamisti imbufaliti per qualche vignetta su Maometto, peraltro oggettivamente più offensiva.

ma, palesemente, non c’è più senso della misura né senso di che cosa vuol dire democrazia.

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detto questo, apprendo dalla cronaca locale di Ferrara, ben più oggettiva e misurata, che il preside in questione è in realtà sotto procedimento disciplinare per non avere applicato le disposizioni ministeriali sul controllo del green pass.

ma questo è tutto un altro discorso, e allora c’è da chiedersi perché la stampa dia un’immagine così falsa e deformata di quello che sta succedendo.

in questo caso il procedimento è giustificatissimo: se fai il funzionario statale, applichi le disposizioni ministeriali, o, almeno, se non riesci a interpretarle in modo coerente con la tua coscienza, ti dimetti.

questo fecero i docenti universitari italiani che nel 1938 rifiutarono di applicare le leggi razziali; non restarono certo al loro posto pretendendo di disattenderle individualmente.

e dunque il procedimento disciplinare è giustificato, e chi disobbedisce deve ben metterlo nel conto: che stato sarebbe altrimenti?

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personalmente sono anche convinto che, se vi sarà un numero sufficiente di persone che rifiuteranno nel lavoro pubblico il ricatto del green pass, potrebbe crearsi facilmente una carenza di personale capace di mettere in crisi la disposizione.

ma con questo non intendo suggerire nulla a nessuno, consapevole di essere nella posizione privilegiata del pensionato che, rifiutando il ricatto, non rischia al momento altro che di non potere andare al cinema, nei musei, alle conferenze o nei ristoranti all’aperto.

però l’insensibilità ai valori fondamentali di una convivenza democratica che la vecchia e la nuova sinistra stanno dimostrando, facendosi direttamente protagoniste ed autrici di questa deriva autoritaria, le squalifica definitivamente e le cancella dalle prospettive del futuro.

questa sedicente sinistra che da qualche decennio sta devastando la politica italiana non è più votabile in alcuna forma e variante.

chiunque si trova a dover votare, valuti prima di tutto come si pone un candidato rispetto alle libertà fondamentali della Costituzione democratica e, se nessuno dà garanzie credibili, non voti nessuno.

occorrerà che qualcuno fondi un movimento politico nuovissimo fondato su principi costituzionali fondamentali come il diritto all’autodeterminazione nella salute (fino a che una legge non stabilisce l’obbligo) o altri diritti politici di base oggi egualmente calpestati, come quello della libera scelta dei rappresentanti parlamentari.

forse è da qui che potrà ripartire in futuro un modo corretto di intendere la politica in questo paese conformista e oramai di fatto così neo-fascista nel profondo che i meno fascisti sono gli invotabili fascisti macchietta, nostalgici dichiarati del ventennio, ma quasi più patetici e meno pericolosi di quelli che stanno cercando di costruirne uno nuovo adesso.

12 commenti

  1. Ieri una persona mi ha scritto:
    Sembra che tutto il mondo sia costituito da una massa di ignoranti. Tranne voi.
    Il tranne voi è riferito a coloro che esprimono dubbi sul Vaccino e soprattutto sul Green Pass.
    Premetto che ho provato più volte a presentare le mie argomentazioni, ma ho sempre incontrato un secco rifiuto. Come si può immaginare una democrazia con questo approccio al dialogo?

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  2. E che vogliamo dire più? Un po’ come quando mettono in prima pagina i novax in terapia intensiva pentiti per non essersi inoculati…! Ma quale stampa? Quale informazione? Sono tutti di parte… tutti a dire menzogne su menzogne… ed è una cosa spaventosa…

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  3. Lo dicevo giusto nel tuo post precedente che quel “Green pass è libertà” suona inquietante. In quanto al PD, è ormai chiaramente un ostacolo alla democrazia, ovvero allo sviluppo della società tramite il dibattito ed anche lo scontro politico. Ha perso completamente di vista i temi sociali, non si capisce se voglia essere un partito pannelliano di massa, Zingaretti aveva detto che si vergognava di un partito che pensava solo alle poltrone, se lo dice lui… se fossi romano piuttosto di votarli mi farei tagliare una mano. Si pone come baluardo della democrazia e campa sul fatto che dall’altra parte sono peggio, gli fa tanto comodo Berlusconi, e poi Salvini, e poi Meloni, per nascondere la pochezza o nullità delle proposte. Quella dell’allineamento acritico al green pass è l’ultima goccia; il bello è che se l’avesse fatto Berlusconi, per dire, quando loro erano all’opposizione, avrebbero strillato alla dittatura giorno e notte (e viceversa, a essere onesti). Se avessi saputo che finivano così diventavo berlusconiano, magari un posticino lo dava anche a me…

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