18-24 ottobre, morti settimanali da covid 2020-2021: in moderata risalita – 511

facciamo pure conto che questa rubrica sia soltanto il sintomo che non ci siamo ancora rassegnati che il covid sarà da ora in poi e per sempre un aspetto della nostra vita.

stiamo ancora ad illuderci che, tra alti e bassi, prima o poi sparirà e torneremo alla vita miracolosa di prima?

o illusione: il mondo non sarà più lo stesso, ci dovremo rassegnare a convivere con una realtà dove non sarà mai eliminato del tutto il rischio di ammalarsi, e il covid diventerà una causa di morte riassorbita nella quotidianità, come la sigaretta o l’automobile, e forse persino meno grave del colesterolo.

sento attorno a me oramai crescere un silenzio rassegnato, che potrebbe essere anche il sintomo di una voglia di ripensare tutto da capo.

e nel momento che lo capirò anche io, questa rubrica morirà da sola; del resto le assegno la stessa durata che al resto del blog: ancora quattro settimane.

poi prenderò atto del cambiamento del mondo, del cambiamento di me stesso, della opportunità di tacere.

ma intanto ecco gli ultimi numeri e le ultime ulteriori riflessioni.

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medie giornaliere degli ultimi sette giorni dei morti da covid:

settimana 18-24 ottobre 2021 (totale morti: 285; 240 la settimana precedente)

35,7 – 38,7 – 38,1 – 37,6 – 37,1 – 40,7 – 40,7 (6,4 in più rispetto al valore di 34,3 raggiunto la domenica precedente).

possiamo (forse) consolarci guardando in altri paesi…

e soprattutto pensando a quale era la situazione di questi tempi l’anno scorso, quando l’epidemia era entrata oramai chiaramente nella fase esplosiva della seconda ondata:

53,9 – 58,7 – 65,6 – 77,6 – 85,1 – 90,3 – 105,1 (58,4 in più rispetto al valore raggiunto la domenica precedente, che era di 47,7 – cioè in sette giorni la media dei morti era più che raddoppiata rispetto al valore iniziale; ma noi non vedremo nessun raddoppio, neppure la prossima settimana).

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la situazione non è drammatica, ma neppure del tutto tranquillizzante, e mi permette di trarre alcune prime deduzioni, che risulteranno egualmente sgradite sia ai vaccinisti ad oltranza, sia ai no-vax.

1. nessun dubbio che dobbiamo il relativo contenimento del numero dei morti principalmente ai vaccini (oltre che al mantenimento di alcune restrizioni).

2. la posizione di chi si dichiara contrario sia ai vaccini sia alle restrizioni è totalmente insensata, a meno che non sia coerentemente motivata con l’idea che non è male se ci liberiamo di un bel po’ di persone fragili (assieme a persone che non lo sembravano affatto, ma ci sono pur sempre dei morti casuali lungo la strada della vita).

chi non vuole né i vaccini né le mascherine né tantomeno le restrizioni sociali, ma non vuole nemmeno i morti, non lo capisco, ma lo compatisco, come si fa con i bambini capricciosi: fa parte evidentemente di quell’umanità debole che si vota da sola al suicidio, se soltanto le riesce).

3. la strategia governativa per indurre la popolazione a vaccinarsi ha comunque raggiunto il suo tetto fisiologico; la quota di popolazione che non intende vaccinarsi non sembra sostanzialmente modificata dalla grottesca invenzione del greenpass per lavorare, anzi questa ha indubbiamente radicalizzato le posizioni, esasperando ancor di più le forme di resistenza.

negli ultimi sette giorni le nuove vaccinazioni si sono mantenute fra 60mila e 30mila al giorno, con una tendenza evidente al calo progressivo; l’ipotesi di vaccinare tutta la popolazione in questo modo semi-volontario ha raggiunto il suo tetto.

l’idea totalmente assurda di vaccinare anche i bambini servirebbe soltanto ad alzare il numero percentuale dei vaccinati, ma non avrebbe conseguenze pratiche di rilievo.

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sembra quindi inevitabile andare verso forme di obbligo, che tuttavia metterebbero in discussione la nostra filosofia occidentale dei diritti individuali, esasperando ancora di più certe resistenze.

l’idea austriaca – ma qualcuno direbbe volentieri, austriacante – di forme di lockdown riservate ai non vaccinati potrebbe essere più gestibile?

vedo molte controindicazioni, ma questa, se non accompagnata da una legge sull’obbligo, dovrebbe partire dal riconoscimento della liceità del rifiuto, e dunque prevedere il lavoro a distanza ovunque possibile; col rischio di alimentare il rifiuto del vaccino più che dissuaderlo.

è comunque un bel problema, se non si vuole andare verso una democrazia autoritaria e pervasiva di tipo cinese, per intenderci.

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il greenpass credo che si rivelerà ben presto un boomerang, anche dal punto di vista pratico e non soltanto di principio, sotto due aspetti:

a) le code dei non vaccinati alle farmacie per i tamponi ogni due giorni sono una formidabile occasione di diffusione del contagio;

b) per quanto sia calata la censura mediatica sulle conseguenze economiche negative, sono in atto disagi di vario tipo anche su questo piano, e dove non se ne vedono è perché saggiamente molte aziende hanno deciso di ignorare le disposizioni, fatte ancora una volta all’italiana, come grida che nessuno va a verificare.

insomma se si mettono a confronto i costi sociali dell’operazione con i suoi risultati, il bilancio è largamente in perdita.

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ad ogni modo, se dopo gli ultimi sprint sono circa 7 milioni in Italia le persone con più di 12 anni che non si sono vaccinate, vale la pena di mettere a confronto il numero dei nostri morti con quelli di due paesi che hanno una popolazione simile, cioè attorno ai 7 milioni: la Bulgaria e la Serbia.

il numero dei morti medio degli ultimi sette giorni in Bulgaria è di 115 ed il paese sta affrontando la terza ondata dell’epidemia; solo il 20% della popolazione è vaccinato, ma questo rende l’andamento dell’epidemia bulgara ancora più grave, considerando che i morti sono calcolati sull’80% della popolazione e dunque i valori andrebbero aumentati di un ulteriore 20%, per mantenere la proporzione.

la Serbia è pure nel pieno della terza ondata, anche se il numero medio dei morti è pari alla metà rispetto alla Bulgaria: attualmente sono 57 al giorno, cioè un numero non lontanissimo dal nostro.

nel paese la percentuale dei vaccinati è del 42,5%, più del doppio di quella bulgara, e questo chiaramente fa la differenza; ma anche qui, riparametrando il numero dei morti solo in relazione ai non vaccinati, la percentuale cresce molto.

ma l’Ungheria? ha 10 milioni di abitanti e poco meno del 60% sono vaccinati: la media giornaliera dei morti è di 20.

possiamo dire comunque che, guardando anche soltanto alla platea dei non vaccinati, la situazione italiana rimane migliore di quella di questi paesi per il numero giornaliero dei morti.

ognuno tragga le sue conseguenze.

31 commenti

    • ahahh, che bel personaggino. e ben gli sta.

      se devo ripetermi, in questo momento – come ho già detto – non è possibile manifestare contro il greenpass, perché ci si mescolerebbe a gente simile,

      è sufficiente una protesta online, e non mi si dica che non conta nulla, perché anche le manifestazioni sono inefficaci, e dunque almeno ci si mantiene puliti.

      d’altra parte, chi è contro il greenpass perché vorrebbe piuttosto l’obbligo vaccinale (se a qualcosa dobbiamo essere obbligati), come può manifestare assieme a chi è contrario al greenpass per il motivo opposto, cioè perché è una forma di obbligo?

      e chi è contro il greenpass perché è una forma di limitazione dei contatti sociali troppo blanda e discriminatoria, come potrebbe mescolarsi a chi protesta proprio contro ogni limitazione dei contatti sociali?

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      • Per risolvere la Pandemia basterebbe vietare gli idranti. Sono loro che causano il Covid19 😂

        Come si riesce a protestare insieme? Nemico comune immagino. Poi si fa a cazzotti dopo. In pratica una specie di movimento anarchico…

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            • è proprio su questo che non ci sto: il genitore che vieta qualcosa non è detto che sia cattivo.

              esistono anche genitori cattivi, come no? ma occorre andare a vedere nel merito.

              la contestazione dell’autorità perché è l’autorità non fa per me e la considero tipica di personalità molto destrutturate.

              (scusa se l’ho presa un po’ seriosamente).

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              • Che sia buono o cattivo lo si può dire solo conoscendo gli esiti finali. In ogni caso può diventare cattivo anche per via di inesperienza o fattori esterni.

                La contestazione dell’autorità è tipica delle società liberali, quelle occidentali in effetti. I liberali pensano che la verità sia nascosta in ciascun individuo ed è soggettiva. Non per niente le pubblicità ci dicono sempre che il prodotto risponde perfettamente ai bisogni dell’utente. Perché quei bisogni sono fonte di verità e il gusto della bevanda o la forma del telefono è dovuta agli utenti, dove la compagnia produttrice fa solo da intermediario.
                Poi di colpo un’autorità esterna arriva e si impadronisce della verità sottraendola all’individuo. È una verità finta, certo, ma era sua. Quindi l’individuo reagisce.

                Spero di essermi spiegato meglio. Poi se vorrai mandarmi a quel paese, fallo pure. La mia verità è molto labile, e infatti parlo qui da traditore 😂

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                • ho una ricostruzione storica globale diversa, forse opposta: le società umane complesse sono nate storicamente assieme all’idea che l’autorità fosse indiscutibile e vitale; ed era effettivamente così, per loro: nell’Egitto dei faraoni, nella mezzaluna fertile della Mesopotamia, nelle grandi civiltà dell’Indo e dei grani fiumi cinesi solo un’autorità centrale indiscutibile poteva regolare l’uso delle acque e permettere l’agricoltura.
                  nelle altre civiltà del Mediterraneo non c’erano questi bisogni : erano società prevalentemente mercantili, dove la libertà individuale del navigare e commerciale era altrettanto vitale.
                  anche sul Mediterraneo però si creò un impero centralizzato, quello romano, che tuttavia mantenne un certo margine di autonomia all’individuo, almeno fino a che lo stato ebbe forma repubblicana; ma la dissoluzione dell’impero vide il Mediterraneo spaccarsi nuovamente in due, fra islam, cioè la religione della sottomissione, come dice il suo nome stesso, e l’occidente anarchico e libertario.

                  l’esigenza di un impero autoritario e planetario riemerge oggi di fronte alla crisi climatica e/o sanitaria.

                  ma in Occidente “ribellarsi è giusto”, nel resto del mondo no; e tuttavia anche in Occidente la ribellione al potere si giustifica soltanto in casi particolari, non è certo un principio permanente.
                  il processo in corso sta restringendo lo spazio delle libertà individuali sempre di più alla semplice dimensione dei consumi, peraltro soggettiva solo apparentemente.

                  sul resto non dico altro: non credo che chi si arrende sia un traditore…
                  a volte è necessario farlo, ed anche utile. un soldato prigioniero è sempre più utile alla causa di un soldato morto. 😉

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                  • Nelle società mercantili la Fortuna/Divinità erano autorità, così come chi eventualmente offriva protezione. Le forme statali autoritarie, monarchie, religioni… hanno tutte una cosa in comune: sono autorità esterne che a volte bisogna farsi amiche, temere oppure accettare più o meno come inviolabili. Poi la storia ci ha portati a strappare l’autorità e assumercela in prima persona, come individui o classi di individui. I possessori della verità siamo noi. L’unica forma non violenta di autoritarismo ancora possibile è quella della manipolazione. Nessuna guida fisica.


                    Uuu… come me l’hai tirata. Devo ancora fare la seconda dose, e date le premesse della prima…

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                    • ma come? non hai ancora fatto la seconda dose? e che cosa aspetti? mi pari un po’ fuori tempo massimo. oramai sei in ballo, amico caro, e sia walzer o mazurka o tango argentino, ti conviene ballare fino in fondo. vai tranquillo, comunque, che il peggio è sicuramente passato. se non altro per legge di probabilità… 😉

                      – è vero che abbiamo l’enorme vantaggio, al momento, che possiamo obbedire anche senza costrizione fisica e che la televisione e internet fanno il lavoro molto meglio degli sgherri del signore feudale e del prete in chiesa.

                      d’altra parte occorre anche ammettere che la specie umana è gregaria, gli individualisti sono probabilmente delle varianti occasionali che la natura mette in circolo metti mai che tornassero buoni.
                      in fondo sono solo loro (siamo solo noi) a lamentarsi, ma abbiamo torto prima di tutto per la legge spietata dei numeri.
                      e parliamo tanto perché si è persa, vedi mai come, la sana abitudine di bruciare in piazza i non conformisti, che allora una volta stavano almeno zitti per non farsi individuare e lasciavano in pace la gente per bene.

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                    • Ti sembro uno che io segue i protocolli alla lettera? In realtà ho ancora 2 settimane di margine. Siccome facevo troppe domande avevo libertà di scelta, che poi comunque potevo ancora modificare da casa. Circa 30 giorni per me va bene 😅

                      Per il resto concordo.

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                    • In genere quando ci sono novità i protocolli gli ingegneri li scrivono. Chiaro che se si limita a fare manutenzione segue i protocolli. Di Locatelli io non mi fido:
                      “Io da pediatra approvo.”
                      “Signore… ma abbiamo vaccinato il cane del vicino.”
                      “Non importa. Io approvo.”
                      Haha

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                    • ma allora voi ingegneri siete come i preti? scrivete i protocolli per farli applicare agli altri?

                      poi mi pare di capire, comunque, che Locatelli non è un ingegnere, ahaha

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                    • Ma certo. Gli ingegneri servono a quello. Scrivere e produrre cose che altri devono usare 😎

                      Locatelli è un pediatra… come spesso ce lo ricorda. È anche capo del Consiglio Sup. della Sanità e principale sostenitore della vaccinazione anticovid dei bambini. Ora che negli USA hanno approvato le mezze dosi per i bambini fino a 11 anni, presto il nostro eroe avrà anche la pelliccia dei bambini.

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                    • ma allora gli ingegneri fanno praticamente lo stesso lavoro dei presidi! scrivere quello che altri devono applicare… 🙂

                      non voglio parlare di vaccini ai bambini: ho cinque nipoti e mi si ribaltano le budella.

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                    • Ora non vorrai mica definirti ingegnere 😄

                      È pressoché garantito che entro fine anno toccherà a loro. Dose ridotta a quanto sembra.

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                    • faccio conto che ci sia una certa resistenza e vorrei sapere come faranno a costringere i genitori…

                      vero che ho già dimostrato una notevole mancanza di immaginazione perversa…

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                    • Facile, il bambino non entra all’asilo o a scuola senza GreenPass oppure non mangia in mensa… bisogna solo riproporre la vecchia soluzione già testata con successo 🙄

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                    • ma il diritto costituzionale all’istruzione? ops, farà la stessa fine di quello al lavoro.

                      se però vai a vedere che cosa successe qualche anno fa quando vennero resi obbligatori gli altri dieci vaccini, ti accorgi che – a parte gli asili nidi – non poterono andare oltre una multa…

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                    • Questa volta è diverso. Il diritto al lavoro era nel primo articolo, addirittura l’intera Repubblica era “fondata sul lavoro”. Figurati se non asfaltano senza problemi il diritto all’istruzione…

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                    • lo so so, lo so. già con le 10 vaccinazioni obbligatorie avevano stabilito che la scuola dell’infanzia non rientrava nel DIRITTO all’istruzione perché non era OBBLIGATORIA, figurati. follia logica che rasenta addirittura il sublime: solo in Italia i diritti possono essere confusi con gli obblighi.

                      però questo precedente c’è ed dovrebbe fare testo: chi non fa i 10 vaccini obbligatori non può essere escluso dalla scuola, ma solo multato.

                      evidentemente la via maestra da seguire era questa anche per il covid: rendere il vaccino obbligatorio e punire con una multa chi non si adegua; esclusione dal contatto col pubblico e destinazione ad altre attività solo per alcuni tipi di lavoro.

                      e invece eccoci qui a punire chi esercita un DIRITTO, senza che neppure gli sia stato imposto un OBBLIGO.

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  1. D’accordo su tutto tranne per il fatto che le file per i tamponi siano potenziali focolai. Intanto le file sono all’aperto dove il contagio è molto piu difficile, poi mi sembra che indossino tutti la mascherina, ma sopratutto sono persone che hanno gia fatto un tampone due o tre giorni prima risultato negativo. E poi sono persone che non possono andare al cinema o al ristorante o posti simili e che quindi dovrebbero avere meno occasioni di contagio.

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    • vedo che ti ha già risposto Walter.
      hai ragione quando dici che le file sono all’aperto principalmente e con la mascherina, e che all’aperto il rischio è molto diminuito e quasi nullo; ma in parte si svolgono anche all’interno della farmacia e anche all’aperto un contatto prolungato non è privo di rischi.

      hai ragione quando dici che chi ha fatto il tempone due o tre giorni prima è meno probabile che sia infetto – anche rispetto ad un vaccinato che non ha fatto tampone,
      con i greenpass stiamo autorizzando a diffondere il contagio quel 20-30% di vaccinati che non hanno acquistato l’immunità ma non lo sanno…

      non hai ragione sull’ultimo punto, come ha chiarito Walter, perché chi fa il tampone, poi, almeno per due giorni può fare una vita del tutto attiva e libera come un vaccinato (e anche con maggiore sicurezza).

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    • al momento ho deciso di sì, anche se non completamente, ad esempio con le foto vorrei arrivare a fine anno, ma continuerò anche a commentare gli altri blog e magari a tenere in piedi questa rubrica settimanale, se ne varrà la pena.

      per il resto, vorrei raccogliere sotto forma di volumetti virtuali quello che ho scritto in questi anni, organizzandolo per temi, e presenterò certamente i risultati anche qui.

      ma per il resto, mi pare giunto il momento di mettere un punto; non sono molto soddisfatto di me, ultimamente.

      grazie della domanda, naturalmente. 🙂

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      • Di niente 👍

        Capisco che avere un blog significa perderci del tempo dietro. Sta di fatto che molti dei tuoi articoli risultano interessanti e sempre molto precisi, senza essere mai di parte… quindi un po’ mi dispiace che ti fermi, ma raccogliere tutto in pdf non è male come idea!
        Meriteresti certamente molti più lettori per come argomenti le cose, forse anche per questo non sei invogliato a continuare?

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        • no, direi che dei lettori ultimamente non mi posso lamentare: sono di solito fra 200 e 300 al giorno i contatti; vero che in anni lontani ne ho avuti anche migliaia al giorno, ma erano altri tempi; né tantomeno posso essere insoddisfatto dei commenti, che sono sempre di buona qualità e creano uno spazio di discussione che mi pare abbastanza speciale, almeno su questa piattaforma.

          certo, mi piacerebbe avere più lettori, ma ognuno ne ha quanti se ne si merita, no? e non potrei volere più commenti, perché non riuscirei a seguirli come faccio.

          no, sono insoddisfatto proprio di me e della qualità di quello che scrivo, sempre a metà strada tra lo specialistico e il giornalistico, senza essere né l’uno né l’altro.

          poi forse anche lo strumento del blog non è il più adatto a riflessioni metodiche e inseguendo la quotidianità degli interventi si rischia di perdere la sistematicità.

          da ultimo c’è anche un discorso di età che avanza e di riduzione delle capacità intellettuali, che avverto forse più dei miei lettori, ma che certamente mi pesa…

          (sono stato spietatamente sincero, come vedi).

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          • Capito 👍 comprendo il tuo discorso.
            Effettivamente hai ragione, i commenti di chi arriva nel tuo blog sono altrettanto stimolanti 🙂

            Sì… sei stato spietatamente sincero, grazie 🙏

            Poi ogni blog ha un suo “modo di essere” e il tuo penso sia abbastanza personale

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