non solo depuratori, questi stanno diventando una metafora; anche chi non è interessato alla situazione locale, rifletta assieme a me sulla situazione generale che rivela la crisi dei depuratori del Garda, non solo quelli bresciani.
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chi mi ha letto nei mesi scorsi sa già che considero totalmente insensato il progetto di costruire due nuovi depuratori per la sponda bresciana del lago di Garda, uno a Gavardo e l’altro a Montichiari, due comuni che entrambi non appartengono al bacino del Garda; il recettore dell’acqua depurata diventerebbe il fiume Chiese, già martoriato ed epicentro dell’epidemia di polmoniti da legionella del 2018, con un migliaio di casi e 8 morti.
si aggiunge l’insensatezza particolare dello scavalcamento delle colline moreniche a Gavardo, dove il Chiese scorre ben più in alto del lago.
non è stata neppure considerata l’opposizione al progetto dell’ente competente per legge, l’Ambito Territoriale Ottimale, che ha proposto la soluzione alternativa di un unico depuratore a Lonato del Garda: soluzione non ottimale, perché anche questo comune non appartiene al bacino del Garda, nonostante il nome, recentemente cambiato per motivi di promozione turistica e più ancora edilizia, e le acque continuerebbero a confluire nel Chiese, ma comunque in parte migliorativa.
ma il governo decisionista di Draghi ha tirato dritto, rifiutando anche questa soluzione e ha dato i pieni poteri ad un commissario nominato a questo scopo, cioè a se stesso, in barba alla democrazia locale.
ma in questo caso bisognerebbe parlare piuttosto di governo di A2A, l’azienda che da sempre condiziona completamente la politica bresciana.
fine del riassunto degli antefatti.
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il governo si è fatto forte sinora del parere delle università coinvolte nel progetto stesso: conflitto di interessi? non importa.
ma che dire se a prendere posizione contro il progetto non sono gli ambientalisti della valle e della provincia che manifestano da mesi ma l’Unione Europea?
a farlo è il commissario europeo per l’Ambiente, Virginijus Sinkevicius, un trentunenne lituano, che a 26 anni è stato eletto senatore in quel paese giovane e innovativo e a 27 anni nominato ministro dell’Economia.
Sinkevicius ha risposto ad una interrogazione di Eleonora Evi, eletta in Italia all’europarlamento nel 2014 a 31 anni per i 5Stelle e confermata due anni fa, ma passata l’anno scorso al gruppo dei Verdi assieme ad altri tre eurodeputati a 5stelle.
ha detto Sinkevicius nella sua risposta scritta: «Lo smaltimento fognario è disciplinato dalla direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane. I dati comunicati dall’Italia indicano che Gavardo e Montichiari non soddisfano i requisiti di trattamento. In linea con gli obiettivi della Ue in materia di inquinamento zero, sono necessari investimenti negli impianti di trattamento per ridurre i livelli di inquinamento individuati».
e adesso che si fa?
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per prima cosa si fa censurare la notizia al principale quotidiano locale, il Giornale di Brescia (no, mi correggo: la notizia è arrivata oggi, con un giorno di ritardo, ma precisando che il parere dell’Unione Europea non conta nulla: Draghi l’europeista!); e poi si fa finta di niente.
probabilmente. prima ancora di pensare a depurare gli scarichi del Garda facendogli scavallare le colline e scaricandole nel Chiese, occorre separare le acque bianche e nere nei diversi comuni rivieraschi.
ma niente paura: Acque Bresciane, l’Azienda del Servizio Idrico Integrato della Provincia di Brescia. ha annunciato già a marzo un progetto che durerà tre anni e coinvolgerà i 18 Comuni bresciani della riviera sul tema: la “ricostruzione” digitale dei 1.300 km di fognature, per individuare le loro criticità del sistema, anche al variare delle condizioni meteoriche.
costerà più di due milioni di euro, per dire che qualcosa si sta facendo e lasciare intanto le cose come prima.
sembra oppure no di essere già entrati nel Metaverso di Facebook?
visto che stiamo distruggendo il mondo reale, perché non costruirne uno virtuale dove vivere da drogati di internet?
visto che non abbiamo soluzioni valide reali, perché non costruire un lago di Garda virtuale dove trovarle?
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intanto, guarda caso, problemi analoghi si stanno presentando anche nella parte alta del lago, quella trentina, che fa capo a Riva del Garda: anche il sistema della depurazione nell’Alto Garda è in difficoltà.
e il motivo lo si comprende facilmente anche solo guardando questa immagine dall’alto della zona della Busa, come viene chiamata la piccola pianura allo sbocco del Sarca nel lago, che è oramai quasi completamente urbanizzata, come se si fosse riempita di metastasi, chiamate case e capannoni e centri commerciali.

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l’architetto Gianfranco Zolin, responsabile del Servizio pianificazione e tutela del paesaggio della Comunità di Valle, sostiene che la situazione non è più sostenibile, per cinque motivi:
la rilevante urbanizzazione,
il forte afflusso estivo di turisti,
la presenza sempre più frequente di fenomeni meteorologici intensi,
l’estesa presenza di pavimentazioni impermeabilizzate,
e la molto imperfetta separazione delle acque bianche dalle acque nere, che convoglia impropriamente grandi quantità di acqua ai depuratori.
attualmente, infatti, le piogge intense e concentrate, sempre più frequenti come effetto del riscaldamento globale, provocano scolmi degli scarichi fognari e riversamenti direttamente a lago.
sono le stesse difficoltà che riguardano la sponda bresciana più a sud; ma qui in Trentino a nessuno è venuto in mente (ancora?) di scaricare le acque altrove, ad esempio nell’Adige che scorre a meno di una decina di km di distanza e pure parecchio più in alto: purtroppo lì non hanno una Gelmini (di Desenzano) per una pensata simile.
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tuttavia una soluzione precisa non è ancora stata scelta per l’Alto Garda trentino ed è anche difficile da pensare.
è una forma di qualunquismo climatico la mia conclusione?
come per il clima del pianeta, abbiamo superato i limiti di tollerabilità del sistema e le soluzioni sono disperate.
questo non ci libera dal dovere di fare qualcosa, ma la prima cosa da fare è fermare il suicidio provocato da questo sistema economico e dalla fame di ulteriori guadagni e di potere di quei poveri disturbati mentali che sono i nuovi signori feudali del mondo ed i loro pià modesti imitatori locali, nel loro piccolo.
un mondo che permette ai miliardari di viaggiare nello spazio e di abbandonarsi ad ogni tipo di eccesso nel lusso e che lascia distruggere il pianeta per questo, è un mondo impazzito.
dobbiamo scegliere una ordinata povertà, a cominciare dalla riduzione a condizioni di vita più modestamente umane degli iper-plutocrati.
questi però controllano l’informazione e le coscienze ed impediscono la soluzione più semplice e naturale.
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e così anche nel Garda, bresciano, trentino o veronese che sia, la prima decisione da prendere sarebbe quella di bloccare ogni espansione edilizia, di mettere un numero chiuso al turismo, di fermare la rincorsa folle tra nuove seconde case e scarichi che oramai hanno superato le possibilità stesse di sostenibilità ambientale.
però questi sono pensieri bizzarri, lo ammetto.
è bizzarro pensare che per salvarci e salvare il pianeta dovremmo consumare la metà e vivere bene lo stesso, anzi perfino più felici, se anche la nostra mentalità fosse adeguata e la ricchezza distribuita meglio.
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non lo faremo, ma lo sta facendo per suo conto la pandemia, ma per conto degli iper-plutocrati, che si si stanno arricchendo ancora di più, e non dei poveri cristoi che la pagheranno ancora una volta.
i prezzi sanno aumentando in maniera folle e con una progressione che ricorda sinistramente quella dei contagi e delle morti da covid.
sento di un giovane amico che ha perso il lavoro precario che svolgeva per conto di una ditta che lavorava per la Volkswagen: la prodizione è bloccata e 60mila lavoratori sono a casa in Germania.
il modello economico europeo scricchiola come il suo modello sanitario.
noi continuiamo a parlare della pandemia, ma è un modo anche questo per distrarci dalla crisi globale del nostro modello di sviluppo suicida.
Trovo questo post molto coinvolgente, anche se il Garda non è il “mio” lago i problemi sono generali e condivido l’analisi su come sta andando il mondo. Se non si comincia a consumare meno e togliere a chi ha troppo, andrà sempre peggio…
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grazie dell’appoggio morale… (ne avevo un poco bisogno, vista la carenza di lettori… 🙂 ).
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