il mio blog: due mesi fa, 16 anni fa.

due mesi ho annunciato che la mia esperienza di blogger sarebbe terminata oggi, a sedici anni esatti da quando è nata: i piaceri del blog, secondo me – 449.

non era la prima volta che analizzavo i limiti di questa esperienza; ad esempio lo avevo fatto in un post molto crudo, scritto fra l’altro nel pieno di una tremenda infezione virale alle vie respiratorie (un covid, non ancora riconosciuto? non lo saprò mai): il compleanno del mio blog adolescente che morirà giovane – bortoblog 45 24 novembre 2019.

un compleanno di blog di novembre: 2005, quasi una generazione fa; rimane incerta soltanto la data esatta, se il 19 oppure il 20; perché è vero che il 19 pubblicai su blogspot un poemetto dal titolo Etiopia Etiopia – 19 novembre 2005 – blogspot 1 – 1, che era quanto di più inopportuno e fuori posto si potesse fare in un blog, ma la mia esperienza su quella piattaforma finì esattamente lì; invece il giorno dopo iniziai la mia vera e propria attività di presunto blogger su blogs.it con un post fenomenale, fatto soltanto di una foto presa dalla rete e di un titolo, ed era tutto un programma di vita più che di blog: UN’IDEA DI ME STESSO – 20 novembre 2005 – cp [corpus blog.it] 1 – 2

krammer, che mi legge da anni, ha risposto al mio annuncio che me lo aveva sentito dire troppe volte per crederci, che volevo smetterla col blog; altri di voi lettori hanno espresso il loro dispiacere.

così, eccomi qui, fermo davanti a questo titolo e a questi primi due paragrafi, con la famosa paralisi dello scrittore (o meglio dello scrivano), che non sa come andare avanti; ma se venissi meno alla promessa fatta a me stesso, mi coprire i di ridicolo.

. . .

in queste settimane ho pensato varie volte a questo momento, abbozzando varie cose da dire e diverse varianti di scelta, nessuna definitiva; poco male, mi dicevo: come sempre, quando verrà il momento, le idee si metteranno in fila da sole e, dove dominavano l’incertezza e la confusione, il loro posto verrà preso da una decisione chiara.

non è così: al momento vorrei dire, caoticamente:

1) in nessun modo smetterei di rispondere ai commenti, mi sentirei un ingrato e un maleducato:

2) mi sono stufato di occuparmi di covid, che è diventata di fatto la mia attività principale qui negli ultimi mesi; credo di avere detto tutto il dicibile sul tema da parte mia; e inoltre molti lo stanno facendo molto meglio di me; d’ora in poi potrei limitarmi a dei reblog su questo tema;

3) su questo tema però non intendo abbandonare la rubrichetta settimanale sull’andamento del numero dei morti, significativa o no che sia, perché non ne vedo in giro nessuna di simile;

4) bortografia la porterò avanti comunque fino alla fine dell’anno;

5) chiudo effettivamente con oggi l’appuntamento semi-settimanale con la raccolta delle discussioni in giro per gli altri blog e smetto anche di commentare fuori casa;

6) porto a termine un paio di progetti che stanno andando avanti molto blandamente: l’analisi di Helgoland di Rovelli e quella della tradizione ebraica del Talmud su Jeshuu;

7) certamente non lascerò perdere la scrittura dei borforismi, per il semplice motivo che non ho certo cominciato a scriverli col blog, anche se prima li scrivevo per me e li tenevo nel cassetto, dal 1976 in poi, e non vedo perché dovrei smettere adesso o ricominciare a chiuderli sotto chiave, non so bene in vista di che cosa:

8) non ho mai detto che intendo abbandonare gli altri due blog che ho in corso: quello dei miei racconti di viaggio, scritti e visivi, bortoround, e quello della revisione decennale della mia attività nei social, https://corpus0blog.wordpress.com/; anzi, quando nell’uno o nell’altro dovessi trovare qualcosa di interessante e degno di sopravvivere al tempo, lo ribloggherò anche qui.

. . .

proprio questo secondo blog però credo che sia stato all’origine di queste decisioni; infatti la mia attività principale diventerà da oggi in poi quella di raccogliere in forma un po’ più sistematica le mie eterogenee scritture e dare loro una veste di libro, sempre che sia capace di farlo e di arrivare a delle vere e proprie pubblicazioni.

temo che sarà un’attività dispersiva anche questa e non sono sicuro di riuscirci (forse la dispersione è proprio il mio tratto più caratteristico e faccio male a cercare di oppormi).

in ogni caso sto facendo l’esperimento e dando intanto forma di primo bizzarro volumetto a Un giallo per l’estate, bizzarro per i motivi che si vedranno se e quando uscirà: una serie di post scritti nel 2005-2006 sul tema dei servizi segreti; noto con piacere che ha la capacità di farmi provare la vera e propria ebbrezza di quella concentrazione estrema nella scrittura, continuata anche per ore, che invece nel blog è più occasionale.

e quindi e soprattutto:

9) userò questo blog, per il suo spazio residuo che non è moltissimo, anche come vetrina dei libretti o degli opuscoli che via via finirò, sempre che ci riesca.

. . .

sì, è un distacco soft da queste pagine virtuali, ma l’essenza di questa scelta sta nel fatto che credo di non essere mai stato veramente capace di scrivere un blog, di averlo sempre usato in un modo tutto mio, non come social, ma come spazio di scrittura in pubblico, e di avere dato a questa scelta un poco anomala il nome fuori posto di blog.

in questo senso qui il blog vero e proprio, che credo che non sia mai nato del tutto, finisce effettivamente, come tentativo non del tutto riuscito, con la mezzanotte, ora per la quale programmo l’uscita di questo ultimo vero e proprio post ancora interattivo con voi, miei lettori, che non mi sento di abbandonare, perché date calore alle mie giornate di lockdown auto-imposto.

(mi fa sghignazzare l’intento punitivo che leggo qua e là contro i non vaccinati, di imporgli quello che i responsabili, come me, si sono già imposti da soli e che per alcuni, almeno, è perfino un sollievo e una via di fuga dal mondo che non ci merita, aahah).

ma non abbandono la scrittura, tutt’altro.

. . .

ecco che, faticosamente, le idee hanno trovato un punto di equilibrio, ed io spero di essere uscito dal sacco in cui mi ero ficcato da solo due mesi fa, con questa soluzione ibrida, che chiude il blog, ma non la scrittura in pubblico, e neppure le possibilità di interazione, se ci saranno ancora, perché queste dipendono soltanto da voi che mi leggete.

ah, e poi un’ultima idea mi era passata per la mente, per non deludere e frustrare, ed osservando quello che di fatto stava succedendo in questi ultimi tempi:

10) non mi sottrarrò alle richieste eventuali di post specifici, che mi arrivino attraverso i commenti o in altra forma.

buona continuazione a tutti: anche a me, naturalmente.

. . .

(e qualcuno mi spieghi perché proprio oggi wordpress sembra avere eliminato la possibilità di regolare la grandezza delle interlinee che mi piaceva molto, perché il carattere grafico più serrato è secondo me un segno di modestia, e l’interlinea larga che non si può modificare darà a queste righe un carattere stentoreo che non mi piace.

però vedo di essere riuscito egualmente a trovare una soluzione che mi pare accettabile dal punto di vista visivo e comunicativo).

42 commenti

  1. Ma non ricordo se l’Aristofane_Platone riferisce o suggerisce la ricerca di congiungimento.. No, forse da filosofo non si espone apertamente.
    Quella dell’andamento ormonale prevede altresì un emergere con gli anni dell’aggressività nel femminile. Constatabile: nei supermarket scenetta frequente quella del marito che timidamente propone e Santippe che lo copre di rimbrotti. Ad alta voce con un quid di godimento. 😂

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    • spassoso il riferimento alla scenetta da supermarket…
      ah, questa degli effetti contrari dell’età in campo femminile non lo sapevo: insomma, la donna invecchiando in qualche modo si mascolinizza?
      non ci resta che vivere 200 anni per risolvere il problema della incompatibilità psicologica dei sessi, allora.

      sì, credo che Platone abbia voluto in qualche modo prendere le distanze da questa sua stessa teorizzazione, che gli pareva troppo audace; e infatti la mette in bocca al principale comico della sua epoca, semplicemente come una constatazione.
      tra l’altro, per la nostra mentalità pur sempre impregnata di cattolicesimo sessuofobico, è sorprendente la naturalezza con cui pone sullo stesso piano comportamenti omosessuali ed eterosessuali; anzi, fra le righe si legge perfino una sua sottintesa ed anche autobiografica preferenza per i primi, che mirano a ricostituire un’unità omogenea perfetta, rispetto ai secondi, che appaiono dal suo punto di vista come una scelta inferiore (ricostituiscono l’ambiguità dell’ermafrodito) e in qualche modo un male necessario per la conservazione della specie.
      è anche vero però che dice che, in mancanza di questo scopo, le relazioni omosessuali sono più instabili e facilmente esposte al rischio della noia e dunque a un più frequente cambiamento.
      certamente, in questa fase credo abbastanza giovanile del uso pensiero, Platone vede positivamente la passione amorosa; ma avrà modo di ripensarci. 🙂

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  2. Ma hai proprio ragione! Non avevo colto che la differenza è temperamentale e in superficie, ma nasce da ancestrali differenze. Che trovo maagnifiche.
    Non ricordo se Platone suggerisse la ricomposizione, ma in caso affermativo, direi che la ricomposizione ha da essere l’idea di una meta irraggiungibile che serve a fare meno coriacea l’ autoidentificazione.
    Sembrerebbe, sai… Penso alle volte in cui i nostri dialoghi cominciavano con delle proiezioni psicologiche di somiglianza per franare poi nel corso delle risposte in veementi differenze.
    Adesso non sta succedendo.. waw che bravi. 💐

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    • il tuo merito è immutato, è il mio demerito che è diminuito.
      l’età manda in me pian piano in pensione il testosterone e gli altri ormoni maschili; indubbiamente sono un po’ meno aggressivo.
      non dico che mi sto femminilizzando un poco, questo no, ma si depotenzia, per processo naturale, il maschilismo tossico – scusa se continuo a fare dell’auto-ironia…

      la teoria della divisione decisa da Zeus dei primi uomini, che avevano tre sessi, maschio, femmina ed ermafrodito, è esposta da Platone nel Convito, capp. 15ss., ma messa in bocca ad Aristofane.
      il desiderio di ricongiungimento dell’unità perduta spinge gli esseri umani dei primi due sessi all’amore omosessuale, maschile o femminile, una volta separati in due parti, mentre la divisione dell’ermafrodito originario genera l’amore eterosessuale e consente la riproduzione della specie.

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  3. In questa affermazione “non mi considero al servizio del mio blog, semmai forse il contrario. ” c’è la profonda differenza nel nostro fare.
    Per mcc il blog esiste, creatura a sè di cui si occupa.
    Bortocal esiste e il blog è una estensione di sé.
    In questo c’è la ragione delle alte e basse maree del rapporto con la scrittura pubblica.
    Buonissima giornata.

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    • io ci vedo anche una manifestazione della differenza tra femminile (il tuo atteggiamento) e maschile (il mio): ma lo hai già implicitamente suggerito tu.
      maschile e femminile dicono che siano complementari, ma la divisione dell’androgino originario di Platone non deve essere venuta troppo bene e ricomporre l’unità non è affatto facile…

      mi si è proprio chiarito in queste ore: io scrivo soltanto per divertirmi e nel modo più egoista possibile.
      ultimamente il blog mi è diventato un matrimonio troppo monogamo e ho bisogno delle mie evasioni, ahaha.

      in precedenza realizzavo le mie scappatelle da questo blog nel mio blog di viaggi, e quindi nei viaggi necessari ad alimentarlo; ma questo lockdown pesa e anche l’amante fissa rischia di diventare noiosa – scusa la parodia e le battute inappropriate.

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  4. Subito esprimo l’unico mio disaccordo “opinionismo generico mi pare francamente un po’ ridicolo.” No no… oggi ci si nutre di opinioni perchè evidentemente c’è bisogno di qualcuno che pensi al posto di altri che più passivi o indaffarati nel loro quotidiano. Con i tuoi scritti critici giornalieri rispondi a una esigenza quindi! Poi il lettore può fare sì sì o no no con la testa, ma in qualche modo è stato nutrito.
    Mi sembra, scusa se fraintendo, che valuti l’utilità del lavoro fatto in base ai riscontri nei commenti. Ci sono blog di qualità, d’accordo o meno che possiamo essere con l’autore, come Il Simplicissimus che quasi non riceve commenti, eppure ha il suo posto di rilievo e fa discutere altrove, in quei luoghi che sarebbero miserrimi senza l’apporto degli articoli dei blog. Io spesso rilancio i tuoi che ritengo illuminanti o suscitatori di domande e sono certa di fare cosa assai utile.
    Ora torno indietro con te a quel 2011 in cui dicevo “non avrò mai un mio blog” e tu invece prevedevi il contrario. Come si vede avevi ragione. In quell’anno il pubblico non era affascinato da un virus ma da una rivoluzione, quella araba e soprattutto la libica. Anche da me c’erano molte visite e commenti (infinitamente meno che in Corpus ovviamente) ma, ucciso Gheddafi, è venuto a mancare il personaggio (quanto amano schierarsi gli italiani per simpatia o antipatia!!!) e dal mio blog i lettori sono calati via via fino ai minimi termini attuali.
    Con tale cambio sono cambiata anche io e mi sono data l’ordine base di verificare i giornali, perciò quello che scrivo, sempre con il batticuore di non prendere abbagli, interessa pochi ma entusiasma me. Ed è per questo che Maktub, ora Intemperie, sopravvive, certamente non grazie a quella cinquantina di persone che hanno visitato l’articolo sulle tronfie dichiarazioni di Parigi su una Libia nella loro fantasia.😍

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    • ecco, vedi: tu hai 50 contatti su un post dedicato ad un tema molto specifico, di cui certamente in Italia si interessano molto pochi; questo significa che ti sei fatta conoscere ed apprezzare e che su quel settore di informazione conti qualcosa. io vado a controllare le mie statistiche di ieri e sul post settimanale dedicato al covid, cioè sull’argomento centrale al momento per tutta Italia ho avuto 25 clic; metti pure che se ne aggiungano una decina oggi: resta un goccia nell’oceano. è vero che le persone che visitavano giornalmente il mio blog erano una cinquantina di affezionati, e posso anche dire che non sono pochi, perché è tutta gente di qualità, certamente, e la qualità dei commenti che ci sono qui a me pare senza paragoni su tutta wordpress, o almeno su tutta la parte di piattaforma wordpress che conosco.

      e infatti, come vedi, nel dare una grosso sforbiciata ai miei post futuri, mi preoccupo molto di salvare, almeno in parte, lo spazio di discussione. sì, qui sta la particolarità della mia scelta: il vecchio slogan mio: un blog non lo fa chi lo scrive, ma chi lo commenta. il simplicissimus – come verificai quando ancora lo seguivo – rifiuta di rispondere ai commenti, si direbbe che è infastidito (o almeno dai miei di allora). per me è il contrario: il 50% dei miei post è nato dai commenti, anche quando non proprio visibilmente. sì, i commenti sono il polso della vitalità di un blog; è vero che si può misurare la vitalità di un paziente anche con altri modi, ma questo rimane il più diretto e schietto. – ma qui mi tiro la zappa sui piedi da solo,mi accorgo, perché allora mi si potrebbe chiedere: ma allora, scusa, perché ti ritiri? ma ho risposto altrove.

      mi fa piacere che tu rilanciassi i miei post, anche se non mi è stato notificato; quindi suppongo su qualche abominevole social; ottimo motivo per non fornire a loro altro materiale gratis, ahaha.

      last, but not least, a proposito della nostra relazione da lontano e del suo diagramma: felicissimo di avere contribuito a far nascere il tuo blog, anche ripensando a certe feroci contrapposizioni di giudizi che hanno caratterizzato i nostri rapporti e non-rapporti. riguardando all’indietro, ritrovo la mia via attraversata da errori di valutazione, a vole anche pesanti, accanto a certi giudizi che non nego possano apparire felici ed azzeccati. ma non sono intollerante soltanto con quelli che mi appaiono gli errori degli altri, anche con i miei, altrimenti sarebbe una partita truccata. ho sempre sollevato dubbi e, se potevo, dibattiti, è vero, ma non sempre ho sostenuto in queste discussioni la linea più giusta e coerente.

      ciao, e grazie, naturalmente.

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      • Due distinzioni, una per non essere fraintesa: la mia cinquantina è per lo più mandata dai motori di ricerca; i più di mille che fra blog e twitter mi seguono… chissà perchè visto che wordpress me se segnala mediamente due o tre per articolo!!! Tu e un minuscolo di blog leggete quello che scrivo…

        Non ti sono stati notificati i miei rilanci perchè fatti verso i social, apparirebbero, seppure anonimi, se in fondo ai tuoi post ci fossero i pulsanti Condividi. Servono a capire se, pur non commentando, le persone erano d’accordo e hanno portato le tue parole fuori dal blog. Sei più seguito di quanto credi.

        In merito a Il Simplicissimus non penso che sia seccato dei commenti, semplicemente non entra in discussione, lascia che se la vedano fra loro quei pochi commentatori che spuntano.

        Ciao, Bortocal, sei stato, sei, son certa che sarai sempre un prezioso punto di riferimento, le differenze fanno crescere e quindi : W pure quelle 👏

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        • cara m.c., siamo ad una ben misera gara fra i tuoi 2 o 3 lettori su wordpress e i miei 20 o 30 quando il post è molto popolare…, ma credo che anche nei miei siano calcolati quelli mandati dai motori di ricerca.
          quanto a questi, come funzionano me lo dice Youtube, con i 200mila clic su un video che promette nel titolo chissà quale scoperta pruriginosa e io mi diverto a pensare come restano fregati…

          mi illumini sui pulsanti condividi. sono uscito da Twitter solo in questi giorni e i post sarebbero dovuti riapparire anche lì automaticamente, ma avevo smesso di frequentarmi (!) lì da anni. cercherò di approfondire e di capire come si installano, per curiosità.
          ma effettivamente mi sono sempre disinteressato dell’aspetto promozionale di quello che scrivo; il che per un blogger è chiaramente un controsenso, e conferma che non sono mai stato veramente un blogger.

          tu dici che mi leggono più ampiamente di quel che penso: quest’estate ho avuto la sorpresa, in effetti, di scoprire che avevo almeno un paio di attenti lettori in Catalogna, un amico di mio figlio che vive a Barcellona e un suo amico, leader rivoluzionario di non so quale movimento… sono anche venuti a farmi un’intervista filmata – sotto il mio mitico melo -, ma non ho più saputo che fine ha fatto, e sono anche abbastanza curioso…
          e ho anche un abbonato in Argentina, chi lo avrebbe mai detto, ahha.

          sono tornato ad abbonarmi al Simplicissimus: è molto seguito e commentato, ma non risponde mai. io invece i miei commentatori li coccolo o li tormento, a seconda dei punti di vista. magari qualcuno evita di commentare per risparmiarsi le mie chilometriche risposte, ahha.

          grazie mille del tuo. è stato molto confortante.

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              • Mannaggia, hai escluso proprio Facebook, l’unico che per cui è dato in chiaro il numero delle condivisioni 😂
                Ero rimasta molto seccata tre o quattro anni fa quando per Twitter hanno smesso di esporre i numeri ,credo che per Linkedin siano omertosi, perché a sorpresa avevo trovati miei articoli condivisi.
                In conclusione: secondo me hai fatto bene a esporre il Condividi perché facilita ed invoglia, senza che il lettore debba copiare il link, entrare ne social ecc ecc.
                Oggi la maggior parte dei blog è un aggregato dell’attività professionale, noi che non siamo sul mercato e facciamo dono del nostro scrivere almeno un pò di promozione dobbiamo farla, sapendo che quando 1 lettore con molti seguaci in un social condivide un nostro articolo trascina nel blog un bel pò di lettori. Ciao

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                • ma io non voglio essere ribloggato su Facebook e oggi neppure su twitter. i motivi li sai troppo bene, immagino; non voglio contribuire neppure in minima parte.

                  per il resto, non mi aspetto molto: credo che per essere seguiti sui social si debba dedicare molto tempo ai social ed io non ho l’intenzione di farlo. hai ragione, ma alla fine non inseguo il successo: preferirei che fosse lui ad inseguire me, ehehe

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                  • è un lapsus o un fraintedimento? usi il verbo ribloggare, ma nei social non è un ribloggare, c’è solo la citazione dei link e del titolo, chi è interessato a leggere l’articolo deve per forza venire nel tuo blog.
                    Per me la vedo così: sono al servizio del mio blog, quindi sto anche da altre parti per postare gli articoli, e lì talvolta ci trovo cose interessanti che i giornali tacciono.
                    🍀

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                    • no, ho semplicemente usato la prima parola che mi veniva in mente, per rendere il concetto di base: avrei dovuto dire incorporare: questo rende meglio come vedo la cosa.

                      sul resto, sono un po’ talebano, lo ammetto, ma non mi considero al servizio del mio blog, semmai forse il contrario. 😉

                      ho controllato le statistiche di oggi dove il reblog del commento a un post del simplicissimus ha avuto un discreto successo: nessun lettore è arrivato qui oggi attraverso i social.

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  5. Bei tempi quando erano i blog quelli controllati, ora è nei social, dopo aver ridotto i quasi alla asfissia i blog. Ma sai la cosa buffa? Io ho visto un ritorno a queste piattaforme di quelli che sono stati bloccati da FB, Twitter e non so che altro.
    Ad ogni modo, credo che appena spunterà qualche forte stimolo (ci aspetta l’elezione del PdR, l’estensione o no dello stato di emergenza…) questo Cor-pus 2020 si risveglierà come un vulcano in finto sonno!! 🙂

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    • prendila pure come una battuta, ma spero proprio di no…
      è proprio da questa illusione che vorrei staccarmi: scrivere qui come se fosse un modo di fare politica, quando ci leggiamo in 10; diverso è il tuo caso, perché fai analisi molto puntuali che non si trovano altrove. ma il mio fare opinionismo generico mi pare francamente un po’ ridicolo.
      prendi questa storia di Berlusconi presidente della repubblica… a che cosa servirebbe che ne parlassi? il blog alla fine è una illusione, per non dire una truffa.
      era diverso sedici anni fa: ero arrivato a un milione di contatti in tre o quattro anni, e il blog era un terreno di confronto e scontro anche con fascisti o integralisti cattolici. poi Facebook ha inventato il modo per distruggere il confronto aperto.

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  6. Che articolo complicato per le mie facoltà… Non so perché ma le tue soluzioni mi hanno ricordato le “convergenze parallele”. 🙂
    Ad ogni modo da qui non smobilito, si sa mai un ravvedimento..

    ps. Questa mi ha proprio fatto ridere “credo di non essere mai stato veramente capace di scrivere un blog”
    ps2 . Ciao 🙂

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    • be’, non stavo fishing for compliments, davvero, se guardo in giro e vedo i blog più seguiti, non posso dire che questa serie mia di siti sia mai stata fatta da veri blog, salvo che nel periodo magico della nascita, per un anno o due, quando nei blog passava di tutto e di più, perché erano ancora l’unico social esistente e anche abbastanza fuori controllo.
      almeno fino ad un certo punto: raccogliendo i post scritti sui servizi segreti, ritrovo una cosa che mi ero dimenticato: che MENTRE STAVO ANCORA SCRIVENDO IL POST e prima ancora di pubblicarlo, mi arrivavano delle diffide (in tedesco; ero in Germania allora): che stessi bene attento a quello che stavo facendo, e dissociavano la piattaforma da me… mitico!

      quanto alla complicazione del post, per me è stata una sorpresa: convinto di averne scritto uno dei miei più piani e più facili, anche perché più concreto…
      ok, il vero problema è che è nato tutto dalle mie paturnie, e quindi ha dato per scontato che tutti ne fossero dentro come ero dentro io.

      comunque, in poche cristiane parole: qua e là pubblicherò ancora a spizzichi e bocconi qualcosa, ma poco attuale e poco significativo (salvo il prossimo post settimanale sul covid che a breve vado a cominciare).

      grazie della solidarietà!

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  7. Mi ricordavo male la scadenza, pensavo che avessi detto il 16 novembre ma visto che poi hai pubblicato ancora mi sono detto “bene, si vede che ci ha ripensato”. Invece il 16 era relativo all’anniversario. Comunque mi pare che hai già tanti buoni propositi e cose da fare, io mi sono sempre chiesto come facessi a scrivere tutti i giorni, e su più argomenti, e così approfonditamente. Ci siamo confrontati un sacco di volte, spesso incontrati e poche volte scornati (per colpa di Monti!) però l’appuntamento con i tuoi articoli l’ho saltato poche volte. Spero che tu possa presto tornare a viaggiare, per proporci qualche altro diario di viaggio in diretta… Secondo me se non ci fosse stato il Covid che davvero è diventato un pensiero opprimente (per tutti, anche per me) avresti continuato, sei un danno collaterale. Comunque se ci ripensi non è che devi giustificarti, eh! Nessuno ti ha chiesto di essere coerente con le tue decisioni, se non te stesso. Ma il bello è che puoi sconfessarti quando vuoi! Ciao!!

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    • sai, giò, è vero che ci siamo anche scornati, oltre che molto apprezzati reciprocamente, e abbiamo litigato soprattutto su Monti: in questi giorni sto rileggendo i miei post di dieci anni fa che coincidono appunto con l’inizio del suo governo, e mi sono risultate evidenti due cose:
      1. certamente mi sono preso una specie di sbandata politica per lui, allora, e ho dato dei giudizi anche troppo positivi, che poi mi sono rimasti incollati addosso nella mente;
      2. ma, considerando quello che lo precedeva e lo contornava (e poi lo ha anche seguito), questa sbandata e questi giudizi esageratamente positivi, e dunque sbagliati, erano perfettamente necessari e giusti.
      quindi, come vedi, non ho affatto cambiato idea, ahha.

      anzi, voglio dirti altre due cose che ti faranno inorridire:

      1) questo ripasso storico per me è veramente utile perché fa capire a me quanto migliore l’esperienza di Monti sia stata di questa di Draghi, e come Monti fosse un personaggio più lineare e più coerente (e proprio per questo osteggiato e alla fine abbattuto da quegli stessi che aveva salvato, che lo hanno ricambiato col pubblico ludibrio – ma giustamente: siamo in Italia, e le cose vanno regolarmente così): il suo governo poteva davvero aspirare al titolo di governo dei migliori; quello di oggi è una vile caricatura della stessa sceneggiatura. – ma credo che in questo c’entri molto anche l’input diverso dato alla nascita dei due governi da Napolitano dieci anni fa e oggi da Mattarella.

      2) se c’è qualcuno che meriterebbe oggi di essere eletto presidente della repubblica è proprio lui, Monti, per avere salvato l’Italia, per rappresentare una garanzia internazionale, per dare un’immagine onesta e pulita del paese. peccato appunto che sia l’immagine che il paese non merita e che la sua elezione sarebbe l’equivalente di un colpo di stato contro questo sistema dei partiti. ma chi lo votò allora, cioè tutti, tranne la Lega, dovrebbe vergognarsi se non lo si votasse adesso.

      questo per il gusto di riaprire una discussione, ovviamente.

      per il resto, grazie dei giudizi e sto giusto col piede in due scarpe; dovessi ripensarci, non mi farò problemi.

      ma credo anche che il motivo principale della mia scelta sia la frustrazione per un blog che ha sempre voluto mantenere una dimensione politica: solo che non si fa politica scrivendo in un blog; è un’illusione.

      ciao e a leggerti presto.

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      • Ma Monti è ancora vivo? 😁 Una volta un comune amico, purtroppo scomparso, mi disse che a parlare di politica si finiva per litigare… forse è vero che è un’illusione fare politica in un blog, forse è più una messa agli atti. Però non si sa più di che valga la pena parlare…

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        • Monti è vivissimo. e sta criticando Draghi in maniera molto appropriata, fra l’altro.
          Monti è la cartina di tornasole per selezionare chi si occupa di politica mantenendo un principio di realtà o chi lo fa per dare voce a sogni inconsistenti e puramente soggettivi.

          non sarebbe un’illusione fare politica in un blog se questo agisse come strumento di organizzazione di azioni reali. la realtà però è che io ho smesso di fare politica in questo modo nel 1976 quando uscii dal PdUP, nel quale si era trasformato il Manifesto, grazie soprattutto a Magri.
          guarda caso fu proprio allora che cominciai a scrivere per me stesso i miei borforismi (che allora non si chiamavano ancora così). e son quelli che continuerò occasionalmente a pubblicare anche qui.
          non è che non valga la pena di parlare anche di altre cose, oltre che di politica, ma la mia generazione sessantottina è stata caricata di assurdi sensi di colpa per chi desidera farlo. e oramai è tardi per uno come me per recuperare il piacere di un parlare sena scopo.

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            • Il sarto di Ulm l’ho letto e ce l’ho, ma non mi ha lasciato traccia. Magri l’ho conosciuto abbastanza bene, come la Menapace, la Rossanda, Parlato, che è stato anche ospite a casa mia. erano i miti della mia giovinezza. Magri aveva un’intelligenza eccezionale. poi tutti i miti si appannano. credo anche che Magri sia finito molto male, perché alla fine era gente che viveva della politica.
              ho scoperto recentemente che la riforma elettorale per svuotare il referendum del 1993, quella che prese il nome di Mattarellum, fu scritta da Mattarella e Lucio Magri assieme. ci sono rimasto veramente male. Magri era il capogruppo alla Camera di Rifondazione Comunista allora, pensa te…

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              • Per me hanno fatto bene, io votai contro a quel referendum, ero contro il maggioritario di Mariotto Segni e dei radicali, a cui si accodarono tutti per opportunismo. I danni del maggioritario, anche se annacquato e modificato negli anni (in peggio) li abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. Ora si riparla di ritorno al proporzionale (anche se mi pare già sorpassata l’idea) ma un proporzionale senza partiti, o con i partiti attuali che non si sa che idee hanno, se le hanno, peggiorerebbe ancora di più le cose probabilmente. Se si fosse dato retta a Craxi a suo tempo, con lo sbarramento…

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                • non capisco come si possa dire che hanno fatto bene a manipolare il risultato di un referendum.
                  e dico questo non per un giudizio di merito, ma per una questione di etica politica; se il popolo (qualunque cosa questo voglia dire) si è espresso in un modo, la sua volontà dovrebbe essere sacra. in democrazia.
                  e un episodio come questo dimostra a fondo, invece, secondo me, la mancanza di maturità democratica della politica italiana, profondamente segnata dallo spirito cattolico, dove il prete ne sa sempre più dei fedeli e deve guidarli.
                  purtroppo il comunismo in Italia è stata soltanto la variante laica (per modo di dire) di questa impostazione che rende la democrazia da noi un fatto ipocrita e formale,
                  insomma, nel suo piccolo, questo episodio è stato l’equivalente dell’alleanza tra Togliatti e il Vaticano per inserire in Costituzione i Patti Lateranensi fascisti.

                  due ultime noticine personali: Magri del resto era proprio di estrazione democristiana, prima di scoprirsi comunista – come la Menapace, che fu però molto più coerente.
                  e questo suo ruolo nel manipolare la legge elettorale venne svolto del tutto all’oscuro dei suoi seguaci ed ammiratori, tanto è vero che è stato svelato solo molto di recente.

                  una seconda luce questo fatto getta su Mattarella, presunto custode della Costituzione, sia come giudice costituzionale sia come Presidente. con tutto il rispetto, non meraviglia affatto che la nostra Corte Costituzionale abbia definito al tempo stesso illegittima la legge elettorale in base alla quale sono stati eletti i parlamenti dal 2006 al 2014, ma contemporaneamente abbia fatto spallucce, dicendo che il parlamento illegittimo poteva andare avanti lo stesso, invece di imporgli un termine di tre mesi per fare una legge elettorale pulita e poi sciogliersi, con le dimissioni successive di tutti gli organi eletti dai parlamenti illegittimi.

                  ma è per questo bizzarro modo di concepire la sovranità popolare posta a parole a fondamento dello stato che ci ritroviamo ancora politicamente in vita due attentatori alla Costituzione come Berlusconi e Renzi, autori di due leggi elettorali illegittime; con perfino il rischio di vederci eletto il primo a supremo garante della Costituzione che ha ripetutamente calpestato.
                  oso sperare che questo rischio sia soltanto una sua fantasia senile, ma certo la sua campagna acquisti dei parlamentari è già cominciata di nuovo e nessuno si muove…
                  anzi pare perfino che questa sua pretesa folle sia perfettamente naturale, al massimo da compatire benevolmente in un vecchio bacucco. non vedo in giro nessun allarme democratico o nessuna mobilitazione, come sarebbe necessaria.
                  tu forse sei troppo giovane per poterti ricordare della campagna contro il fanfascismo, che seppellì le aspirazioni di Fanfani alla presidenza cinquanta anni fa esatti. e la promosse anche Magri, fra gli altri. 12 dicembre 1971: la grande manifestazione di Milano davanti al Politecnico dove nella folla incrociai fra gli altri Pasolini che girava con la cinepresa (nel doppio senso del verbo), insultato e deriso dai compagni per i suoi orientamenti sessuali.

                  – ah, dimenticavo la cosa più importante: non ricordo come votai a quel referendum: credo che votai a favore, travolto dalla voglia di farla finita con la vecchia politica e non immaginando che ce ne aspettava una peggiore.
                  credo di avere ceduto per qualche tempo alle lusinghe del sistema maggioritario, che peraltro presenta un punto. fondamentale a suo favore, che è la possibilità del recall, cioè della revoca del mandato da parte degli elettori; ma temo che questo splendido istituto sia riservato ai paesi dove la parola democrazia ha un senso.
                  in Italia, con i continui cambi di casacca dei parlamentari e il trasformismo parlamentare, il maggioritario ci toglie tutti gli aspetti positivi del proporzionale e ce ne lascia tutti gli aspetti negativi. eppure basterebbe una riforma dei regolamenti parlamentari per fermare il fenomeno.
                  io credo alla positività di due camere del tutto indipendenti fra loro: una eletta dal popolo col sistema maggioritario per nominare il governo, e col recall del parlamentare che cambia schieramento rispetto a quello nel quale si è fatto eleggere.
                  e una di secondo grado, eletta dai consigli regionali con criteri rigorosamente proporzionali, che si occupi soltanto di riforme costituzionali, diritti civili e ogni altra legge che non comporti impegni di spesa.

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                  • Ma io non sono affatto democratico, non si era ancora capito? Allora io avevo visto quell’ondata come la volontà di cambiare tutto per non cambiar nulla, il solito Gattopardo: il maggioritario ci salverà! E infatti si è visto come ci ha salvati, siamo andati a finire peggio. Il problema era di contenuti politici e di ceto politico, ma soprattutto, allora come adesso, di elettori, o meglio di sistema. Non si può far votare qualsiasi coglione solo perché è cittadino italiano…

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                    • d’accordo sul maggioritario, col capo cosparso di cenere probabile, quasi certa, perché probabilmente ci sperai invano. oggi ho le idee molto più chiare, prima di tutto sul fatto che un referendum debba essere abrogativo di una legge o anche di una sua parte, ma purché questo non diventi il trucchetto per scrivere in realtà un’altra legge, cosa che la Costituzione non prevede.

                      ma mi preme di più smentire che tu non sia un democratico solo perché vuoi il potere dei competenti al posto dei poteri dei danarosi. quella ce chiamiamo democrazia è una forma bastarda e mimetizzata di plutocrazia, o potere dei più ricchi. solo che non facciamo come gli antichi romani, che facevano votare i cittadini per gruppi, in base alle ricchezze che avevano o censo, e davano al primo gruppo dei più ricchi comunque la maggioranza dei seggi, per non correre pericoli, e alla massa dei poveracci senza ricchezza un seggio solo; e neppure facciamo come nei primi anni dell’Unità d’Italia dove votavano solo il 2% dei maschi più ricchi; e anche in seguito quando dal voto erano esclusi gli analfabeti, nessuno si sogna di dire che lo stato non era democratico per questo. del resto a mio parere la democrazia consiste, più che altro nella divisione dei poteri, più ancora che nella sua distribuzione.
                      il nostro sistema è cervellotico: dà un voto a tutti,ma poi si trova costretto a condizionare e manipolare le masse continuamente per assicurarsi che votino come devono; e per fare questo occorrono capitali enormi, perché la politica costa ed è un investimento, e in sostanza ce l’hanno soltanto i ricchi, che controllano la stampa, i media e oggi, gli ultra-ricchi, anche i social onnipresenti con i telefonini, come cani da guardia della mente…
                      quindi pensare ad una patente civica a punti e perfino ad un voto differenziato per competenze sarebbe invece il trionfo della vera democrazia.

                      per non diventarti troppo simpatico, ti linko un mio post su Monti di dieci anni fa, quando formò il suo governo, dai: https://corpus0blog.wordpress.com/2021/11/21/monti-e-la-felicita-del-tirare-la-cinghia-353/

                      ciao!

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  8. Avevo già espresso il mio parere in proposito allora, ma se senti che sia la cosa giusta da fare non credo che i miei piagnistei ti faranno cambiare idea :-). Ho sedici anni di tuoi scritti da recuperare, per altro… mi sembra solo ingiusto non trovare più sotto i miei post i tuoi commenti, mai più lunghi dei post stessi solo perché “questo sarebbe contrario alle consuetudini”, ecco tutto :-).

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    • caro gaber, sono andato a rileggerti due mesi fa e credo di avere tenuto conto delle tue osservazioni; sono passato dall’idea di una chiusura brusca e totale ad un’idea soft che è quasi più un ammorbidimento dell’impegno che una fine del dialogo.
      questo sarebbe davvero un delitto, come ti rispondevo anche allora. il dialogo continuerà, ma in forme parzialmente diverse, e sopra ho elencato tante di quelle eccezioni che alla fine uno potrebbe dirmi: ma scusa, ci prendi in giro?

      hai ragione invece sulla chiusura dei commenti esterni; ci rifletterò; magari potrei fare un’eccezione ad personam, vedremo, ahha, come finisce col conflitto di interessi…

      grazie del commento, ovviamente.

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  9. Mah, sentiti libero giorno per giorno di fare quel che ti senti. Il blog non è un lavoro e non hai obblighi contrattuali con nessuno per cui se interrompi nessuno ti farà causa.
    Ovvio che se smetti mi dispiace molto. In questo spazio c’è da imparare, sia da te che dagli ospiti.

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    • ecco, carissimo: sono sempre stato un workalchoolic, come mi definì una collega Schulleiterin (preside) sveva quando lavoravo da quelle parti, e il blog stava diventando il sostituto del lavoro come obbligo, di cui sentivo la mancanza.
      ma non vale: così non ci si gode neanche la pensione! 🙂
      proverò a fare, se ci riesco, proprio quello che consigli.
      però non intendo assolutamente privare gli ospiti della possibilità di continuare ad interagire qui fra loro, ma anche con me: vedrai che ogni tanto ribloggherò qualcosa di altri capace di sollevare le nostre belle discussioni.

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  10. nelle ultime settimane sono riuscito a seguirti pochissimo ed ecco, apro ora la pagina e leggo questo!
    coincidenza? non troppa in effetti, avendo un po’ di tempo solo nei fine settimana, ma tant’è.

    due cose mi saltano sulla tastiera.
    la prima è che non ricordo in passato di un tuo post di “chiusura” vero e proprio, solo annunci. se la memoria non mi tradisce – cosa possibilissima – questo è un inedito!
    che sia proprio arrivato il momento?
    ho pensato ad alcune cose, ma le scrivo dopo.

    poi leggo che hai scelto la strada soft ed ho pensato “ah bene!”, e mi è venuto da ridere pensando all’ultimo scambio sull’argomento 🙂
    è un vizio che vuoi prenderti a piccole dosi insomma, in bocca al lupo eheh

    ciò che avevo pensato all’inizio è che, anche se “chiudi”, per quanto mi riguarda non lo avresti fatto.
    so che prima o poi ti avrei scritto, dentro qualche commento ai tantissimi post lasciati in sospeso, e tu mi avresti letto e risposto, e tanto basta per continuare a sentirmi a casa come ai vecchi tempi.
    questo luogo per me è una casa virtuale, a volte direi pure affollata, più che un semplice blog. e la differenza come senti anche te non la fanno gli articoli ma l’interazione, il dialogo, l’approfondimento.
    questo posto è una miniera e ti vien voglia di scavare. ok c’è qualche tunnel forse troppo battuto, ma che bello scavare in posti nuovi, ce ne sono un sacco, l’attenzione che scivola come un fiume ma che talvolta ha la volontà di andare anche controcorrente.

    so che “casa tua” è sempre aperta, non serve neanche bussare ed usare convenevoli qui: si viene comunque bene accolti. non manca mai un tè caldo, solo gli alcolici ahah
    credo di avertelo già scritto in qualche tuo vecchio post simile, ma non temo di ripetermi: grazie per l’ospitalità che hai dato, che dai e che darai 🙂

    comunque pensaci bene, caro borto: perchè mai vorresti etichettare il blog?
    chiudere o non chiudere, questo è il dilemma.
    la risposta è la stessa di tanti nostri discorsi.

    un abbraccio grande, tanto ho capito che non scappi ^_^
    il pericolo maggiore è che spacchi di nuovo il portatile ahahahah

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    • bellissimo e quasi immeritato commento.

      in epoche molto passate non solo ci sono stati annunci di chiusura, ma anche chiusure vere e proprie – durate al massimo dieci giorni; tanto che su blogs.it era diventato tormentone che io dicevo: adesso basta col blog, e mi si prendeva ampiamente in giro (il clima allora era molto più scanzonato); quindi nessuna novità assoluta.

      certamente la cosa che mi fa dormire di notte è non tanto che mi si rompa di nuovo il portatile e io perda quello che c’è sopra per l’ennesima volta, ma che chiuda wordpress o che muoiano del tutto i blog; questo non mi dormire di notte perché ci sono già passato. sto provando a salvare comunque i post, ma non ho trovato nessun modo valido per salvarli almeno mese per mese, come fu possibile con blogs.it che preannunciò la chiusura un anno prima per darci il tempo per farlo.
      ho poi capito a mie spese che la meno fragile delle vie di salvataggio della scrittura è pur sempre la vecchia cara carta…
      ma se stampo tutto, mi serve un nuovo cascinale per il deposito, ahhaa.
      è la voglia di dedicarmi a questo salvataggio il motore primo di questa scelta.

      ma hai visto bene che, almeno per il momento, terrò i piedi in due scarpe, e vedremo come va; in fondo forse la mia è ancora la scelta del Gattopardo: cambiare tutto perché nulla cambi…
      però è anche vero che è sempre meglio, psicologicamente, DECIDERE di rinunciare a qualcosa un attimo prima che ci si debba rinunciare per necessità.

      e da ultimo quello che hai pensato tu, prima di leggere, è quello che ho pensato anche io, mentre scrivevo: mettiamo il blog nella condizione del gatto di Schroedinger: che nessuno possa dire se è vivo o morto fino a che non va a vedere.
      con la differenza che qui, chi apre la scatola, trova sempre che il blogger è provvisoriamente vivo e risponde ancora, come può, ai messaggi che riceve.
      un sorriso ironico va bene?

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  11. Buona continuazione a te, Mauro! Grazie per quello che hai condiviso, ma mi pare di capire che non sparirai del tutto 🙂 . In ogni caso, soprattutto, buon sghignazzamento…! Ci vuole proprio

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    • no, cercherò di ridurre il ritmo, ma, come vedrai, non chiuderò del tutto; alla fine è uscito questo compromesso dalla mia testa, e si vedrà meglio nel prosieguo che cosa succederà.
      intanto grazie, maria, delle belle discussioni. sono soltanto un poco preoccupato di lasciarti indifesa nella manacce di quei mitomani di no- vax, ahhah (a proposito di risate…).
      vedrai che ci risentiremo comunque, forse già di nuovo domani, quando pubblico, insciallah, il mio bollettino covid settimanale.

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      • ahaha guarda, preferisco i mitomani no-vax che i vaccinati che odiano a morte i nom vaccinati 😆 . Anche io comunque vorrei rallentare un po’, e mi spiace che questa situazione che stiamo vivendo ci abbia condizionato così tanto da farci scrivere troppo di Covid e poco o niente di pensieri e poesie che prima occupavano il posto nel blog. Ci rifaremo 👀
        Grazie anche a te per gli scambi di pensieri! 🙂 è una delle cose belle che è uscita fuori da tanto grigio 👀 è stato un piacere.
        Buon week end 🙂

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