vale la pena ripubblicare questo post dieci anni dopo: è impressionante il parallelismo tra le discussioni sulla finanziaria di Monti del 2011 e quelle in corso sulla finanziaria Draghi di quest’anno.
la nostra destra di benestanti pitocchi bloccava allora e blocca oggi qualunque tentativo, anche timido, di far pagare qualcosa a chi è più ricco degli altri e scarica regolarmente, con rigorosa coscienza di classe (capitalistica), sui ceti più deboli ogni peso dei risanamenti del debito pubblico, accumulato anche e soprattutto per via della sua evasione fiscale. con Draghi, che fa una politica sociale più a destra ancora di quella di Monti, siamo arrivati addirittura al veto della nostra destra prevaricante (Salvini, Meloni, Renzi e perfino Conte) all’idea che si riducano ai ricchi gli sgravi fiscali che la riforma di Draghi ha concentrato addirittura per loro, senza diminuire le tasse a chi sta peggio.
ma di che cosa meravigliarsi, se questa destra ha il consenso, agitando le bandierine ottuse della emarginazione di chi sta ancora peggio degli italiani che stanno peggio, cioè degli immigrati, e alimentando i peggiori pregiudizi sessisti e irrazionali di un popolaccio che conosce bene, essendo fatta della sua stessa pasta?
3 dicembre 2011 sabato 07:42
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per la mia generazione, per i nati postumi alla guerra mondiale fra nazifascismo e democrazia, la categoria fondamentale per interpretare la realtà era l’opposizione – in fondo evangelica – fra giusto e ingiusto.
per i nati dopo il terrorismo degli anni Settanta la contrapposizione è fra violento e non violento, partendo dal presupposto che la violenza abbia sempre di per se stessa torto.
agli occhi di uno della mia generazione questo modo di pensare si fonda su una mistificazione profonda della natura umana, che ha in sè una componente violenta che a me pare ineliminabile, e dunque costringe ciascun essere umano ad una ipocrisia sostanziale rispetto ai propri impulsi e alla propria natura.
ma, peggio ancora, questo modo di pensare corrisponde all’immagine di un mondo dove la distinzione fra giusto ed ingiusto, o anche semplicemente fra legale ed illegale, non c’è più, e tutti…
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Un bel parallelismo, in effetti. L’unica differenza è che Monti era stato chiamato a salvare la Patria, Draghi a spendere i soldi (ottenuti dal governo precedente). È il momento di dare, non di prendere dice il Migliore. Quelli che prendono sono sempre gli stessi, però.
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la cosa interessante emersa da una recentissima intervista a Monti… (ne ho parlato in un paio di punti qui sul blog): il vero protagonista della manovra 2011 lacrime e sangue (del resto inevitabili) non fu Monti, chiamato a metterci la faccia, assieme ai suoi: tutta gente perbene che non si tirò indietro, esponenti dell’Italia onesta davvero migliore, ma Draghi, autore della lettera della BCE con l’ultimatum che potrò alla caduta di Berlusconi: un altro vile che scelse di non metterci la faccia, ma si tenne dietro le quinte, usando Monti come bersaglio dell’odio popolare, da lui stesso ben alimentato, ma votandogli regolarmente fiducia e provvedimenti, solo ricattandolo per evitare che plutocrati come lui ci rimettessero del loro.
e Draghi è stato ben educato dai gesuiti, a cui appartiene anche l'”antipapa” Bergoglio…
nella stessa intervista Monti rivendica di essere riuscito nei mesi successivi a modificare la politica economica europea, portandola verso impostazioni meno restrittive, cioè ponendo le basi dell’azione successiva di Draghi di salvataggio dell’euro.
e infine ricorda di avere lasciato cadere all’inizio 2013 la promessa (molto aleatoria, del resto), di farlo presidente della repubblica ad aprile, se non si fosse presentato alle elezioni di febbraio, riservandosi piuttosto il ruolo decisivo nell’impedire che lo diventasse Berlusconi col 10% dei voti che prese e che poi si dispersero nel parlamento dei voltagabbana.
ora non abbiamo più nessun Monti a disposizione: pensavo che fosse un incubo notturno che una parte del Partito Democratico si prepara a votare Berlusconi presidente della repubblica, invece è una notizia vera, a stare al Corriere della Sera.
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Berlusconi uno di noi! 😉
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uno di loro, vorrai dire… 🙂
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Ci sono sacri untori che non si possono fregiare nemmeno di questo appellativo. Diceva un tale, assai più importante di me, non ti curar di loro, ma guarda e passa.
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ce la stiamo mettendo tutta per farlo, ma non è così facile, a meno di non emigrare.
e pensare che lo avevo anche fatto, e poi sono tornato indietro!
ma i figli erano qua, o almeno sono tornati qua anche loro, pur se convinti tutti di avere trovato altrove dei mondi migliori, e parliamo non tanto della Germania paterna, ma di Cina, Australia, perfino Emirati Arabi Uniti…
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Piano piano mi convinco che si può emigrare non muovendosi da casa. Migranti a casa propria, altro comunque.
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eremitaggio, o quasi.
del resto, da queste parti dove vivo adesso, in secoli passati si rifugiavano diversi marginali in fuga dalla civiltà del loro tempo.
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Che è espressione medievale, dunque attuale, dagli all’untore. Se c’è uno che sta peggio me la prendo con lui, che tanto non reagisce.
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ti rispondo, carissimo, per ringraziarti, come uno che oramai è un untore per definizione, agli occhi istigati di questa opinione che è una bestemmia definire pubblica, perché è totalmente privatizzata anche lei.
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