sul clima, pensarla come il nobel Parisi e Robert Kennedy – 484

penso che se fosse possibile revocare il premio Nobel a livello nazionale, il premio nobel a Parisi per la fisica lo avrebbero già tolto, come sarebbe stato tolto qualche anno fa quello a Fo per la letteratura, a furor di popolo o di nemici del popolo e del populismo.

però si può fare qualcosa di simile: non parlare, come riesce a fare il Corriere (almeno nell’edizione online) del discorso tenuto alla Camera, tra mille ipocriti applausi.

“Aumento Pil è in contrasto con lotta a riscaldamento globale”
Il premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi – nel corso del suo intervento alla Camera dei Deputati – è intervenuto sul rapporto fra economia e cambiamento climatico.

“Il Pil dei singoli paesi sta alla base delle decisioni politiche e la missione dei governi sembra essere quella di aumentarlo il più possibile. Obiettivo che però è in profondo contrasto con l’arresto del riscaldamento climatico. Il prodotto nazionale lordo non è una buona misura dell’economia, cattura la quantità ma non la qualità della crescita”.

“Abbiamo visto come spesso le misure di contenimento della pandemia sono state prese in ritardo, solo al momento in cui non erano più rimandabili. Ad un capo di governo sfuggì detto: non possiamo fare un lockdown prima che gli ospedali siano pieni, i cittadini non capirebbero”.

https://video.repubblica.it/green-and-blue/dossier/cop26/cop26-sos-clima-il-nobel-parisi-aumento-pil-e-in-contrasto-con-lotta-a-riscaldamento-globale/398212/398924?ref=RHTP-BH-I0-P1-S2-T1

. . .

questi concetti non sono nuovi: la mia generazione, o meglio la parte più attenta e consapevole della mia generazione, è cresciuta con questa consapevolezza: il Sessantotto fu sostanzialmente un grande movimento di massa contro un’idea economicista della società, quella che in Italia è direttamente rappresentata da Draghi.

ogni volta che sento parlare di rilancio della crescita, mi vengono i brividi nella schiena, e mi ricordo di quel che disse Robert Kennedy:

Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.

Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo (PIL).

Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.

Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.

Robert Kennedy venne ucciso tre mesi dopo questo discorso, e prima di essere eletto Presidente degli Stati Uniti.

13 commenti

  1. È fortissimo il discorso di Kenney, non lo conoscevo! E guarda caso, tre mesi dopo…
    e complimenti a Parisi 👏 …nel frattempo, ci mostrano la stretta di mano tra Draghi e Greta Thunberg 🤦‍♀️

    "Mi piace"

      • ma no, questa non è censura: non impediscono di pubblicare. impediscono di guadagnarci su.

        mi sembra il minimo, sinceramente, anche se non serve a niente, dato che i negazionisti climatici hanno ben altri finanziamenti da parte delle aziende petrolifere e di altri inquinatori sistemici del pianeta.

        Piace a 1 persona

        • Hai ragione, non è censura… però secondo me non è giusto impedire loro di guadagnare perché, come c’è scritto nell’articolo che ti ho linkato, impediranno di far guadagnare anche quelli che mostreranno cause diverse che hanno portato al cambiamento climatico. In ogni caso, se si limiteranno a non monetizzarli, ma i video non saranno proprio rimossi, allora effettivamente non fa niente…

          "Mi piace"

          • accettare che si possano dire bugie è un conto, anche se le bugie sul riscaldamento globale sono molto molto pericoloso; accettare che ci si guadagni anche su, a ma pare una questione diversa.
            vero anche che Berlusconi no ha fatto altro nella sua vita che guadagnare a palate facendo dire bugie dalle sue televisioni; ma le bugie piacevano e portavano la pubblicità.

            Piace a 1 persona

            • Capito 👍
              Non vorrei solo che a volte si faccia una legge “con la scusa di…” e poi se ne approfittano di questa stessa legge per avere maggiore controllo e potere. Non so se mi sono spiegata…

              "Mi piace"

              • ti sei spiegata bene e non hai neppure torto.
                non esiste mai la soluzione perfetta per nessun problema; s’è soltanto qualche soluzione meno imperfetta da qualche particolare punto di vista; e bisogna sempre vigilare sulle sue possibili controindicazioni e degenerazioni sempre possibili, anzi probabili, per non dire inevitabili.
                dal punto di vista di chi si preoccupa del clima, evitare almeno che chi interviene in rete diffonda bufale popolari per guadagnarci su non pare sbagliato; poi vigiliamo sui rischi.
                ma bisognerebbe trovare anche il modo di controllare che la contro-propaganda confusionista sul riscaldamento globale sia finanziata da chi è in evidente conflitto di interesse. questo è un aspetto perfino più importante.
                ho ben presente un blogger che qualche anno fa faceva una intensa campagna negazionista, arrivando perfino a dire che più CO2 favoriva le piante e l’agricoltura: è poi sparito col suo blog Verso un mondo nuovo. ero arrivato a chiedermi se fosse pagato.

                Piace a 1 persona

    • credo che Robert Kennedy sia stato ucciso dallo stesso potere occulto che aveva ucciso il fratello e che faceva capo al vice-presidente e poi presidente Johnson; ma nel suo caso l’omicidio aveva due motivazioni in più: lui era più radicale del fratello e, se eletto presidente, avrebbe certamente fatto emergere il complotto che aveva portato all’eliminazione del fratello, del quale era perfettamente consapevole, del resto.

      vi è una foto incredibile su quel che successe a Dallas quel 22 novembre 1963 e dice tutto: all’ingresso del corteo presidenziale nella strada predisposta per l’attentato, Johnson, che stava nell’auto dietro a quella di Kennedy, si accuccia sul fondo della macchina, lasciando scoperta la moglie, per giunta…

      Robert Kennedy non era uno stinco di santo, come neppure il fratello, e fece liquidare Marilyn Monroe, che era stata l’amante di entrambi; aveva questo scheletro tremendo nell’armadio, di essere stato il mandante di quel suicidio che a Marilyn era stato fatto credere che sarebbe stata una messa in scena, e serviva a ricattare i due fratelli, che l’avevano scaricata…, ma poi divenne un suicidio vero, perché chi sarebbe dovuto intervenire a salvarla, si guardò bene dal farlo, d’accordo appunto con Robert, che nel corso della notte si informa se tutto sta andando secondo i piani (telefonata registrata).

      mi rendo conto che siamo nel complottismo più spinto: ma l’omicidio di John Kennedy è appunto la madre di tutti i complottismi che ne sono seguiti per decenni.

      Piace a 2 people

Scrivi una risposta a Maria Cancella risposta