la mia settimana virtuale fuoricasa dal 6 al 12 marzo 2021 – 117

settimana di attività mia esterna di commento piuttosto limitata nel numero degli interlocutori, complice anche il sistema di notifica wordpress dei post dei blog preferiti impallato, ma non dei commenti, grazie a due intense discussioni: 5. con ricco&spietato, sorprendentemente sulla vera natura della figura di Shakespeare, e 6. con gaberricci su una mia proposta di variazione ad un suo breve, ma originale racconto giallo.

per il resto i miei blogger preferiti: .1. Francesca, 3. chiedoaisassichenomevogliono, 4. inerro.land, con le sue foto e video naturalistici sempre eccezionali; una new entry: 2. massimolegnani.

alla fine, al solito, provo a invitare qualcuno a guardarsi i miei post e video di viaggio qui: continuo con quello in Egitto del 2005.

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6. gaberricci, Un buon giallo March 10, 2021 by

corpus2020 March 10, 2021 at 4:43 pm
da buon autore di giallo, hai lasciato soltanto sottinteso il colpo di scena inevitabile che a questo punto si verifica…: al lettore di costruirselo come meglio gli piace….

gaberricci March 10, 2021 at 9:53 pm
Cioè?

corpus2020 March 12, 2021 at 7:30 am
nel finale del racconto ho letto tutte le premesse di un colpo di scena che smaschera il commissario, ma non si capisce bene da dove possa venire, se dal Procuratore Generale, da un giornalista o da qualche altro protagonista imprevisto della scena successiva lasciata in sospeso: a me verrebbe in mente la moglie del Girardi, per esempio, in una scena fortemente drammatica.
però giustamente, che sia il lettore a crearsi il suo frame fatto in casa, a questo punto: Opera Aperta, alla Umberto Eco…
sbaglio?

gaberricci March 12, 2021 at 8:18 am
Ah be’, io sono molto echiano nella mia “ideologia narrativa” (anche se Opera Aperta non l’ho letto): quindi sì, per me è il lettore che deve dare un’interpretazione dell’opera. Ad esempio, io non avevo pensato affatto che qualcuno potesse smascherare il commissario.

gaberricci March 12, 2021 at 8:18 am
E tra l’altro, non ho nemmeno scritto che lui abbia ucciso Girardi volontariamente.

corpus2020 March 12, 2021 at 8:36 am
non l’hai pensato razionalmente, ma tutto nel finale prepara questo scenario, con l’uso di precise tecniche narrative finalizzate a questo scopo…
“Il copione prevedeva a questo punto…”; e il lettore si aspetta che il copione sia spezzato.
“La platea di giornalisti, gli parve, era soddisfatta”, e logicamente il lettore si aspetta che questa sia una falsa impressione e che in realtà la platea non sia per niente soddisfatta…
“Tutti sembravano non aver alcun motivo di dubitare”: ma chiaramente le cose non stavano così oppure stavano per cambiare.
l’insistenza sull’apparenza della normalità non può che preparare una rottura della normalità. – lo stesso dicasi del fatto che il narratore, che ne sa più del lettore e di alcuni personaggi, rivela che il commissario conosce Giraldi e lo odiava: non avrebbe alcun motivo per dirglielo se non per suggerire che, visto che il commissario lo aveva ucciso in modo apparentemente casuale, le cose non stavano in realtà così. – nessuno si aspetta dal narratore che la morale della sua storia sia che le cose SEMBRAVANO normali ed effettivamente, caro lettore, devo confessarti che lo erano. ciò che giustifica il narrare una storia non è la sua eccezionalità? che senso ha raccontare le cose assolutamente normali?

gaberricci March 12, 2021 at 1:44 pm
E invece questa volta il colpevole, che era il commissario, la farà franca… forse in fin dei conti questo non è un buon giallo, allora.

corpus2020 March 13, 2021 at 9:13 am
invece un giallo in cui il colpevole la fa franca è molto originale, una vera svolta nel genere.
posso dire, a difesa della mia personale versione di lettore del tuo giallo, che però neppure nella mia sceneggiatura è previsto che il colpevole non la faccia franca: vero che verrà accusato dalla vedova con diversi elementi di fatto che potrebbero far pensare addirittura ad una premeditazione, ma il commissario (parente stretto dell’indimenticabile Un commissario al di sopra di ogni sospetto, film di Petri) potrebbe riuscire lo stesso a cavarsela. e il lettore resterà avvinghiato alla trama proprio in questo: che quanto più le prove si accumulano contro di lui, tanto più il commissario tenterà di farla franca, magari assoldando un buon avvocato come Coppi o la Bongiorno, e alla fine probabilmente ce la farà anche: cosa dalla quale il lettore potrebbe ricavare illuminanti lezioni di vita, ahha.

gaberricci March 14, 2021 at 9:18 pm
Che filmone quello di Petri. Volontè immenso.

concordo, ma non c’è il semplice like per dirlo, sul blog di gaberricci.

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5. ricco&spietato, “Brivido, Terrore, Raccapriccio!” 8 marzo 2021

ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di… (G. Florio*)

corpus2020 8 marzo 2021 alle 12:40
apprezzo enormemente – a parte l’occasione – che tu abbia restituito il detto in epigrafe al suo legittimo autore… 😉

ricco&spietato 8 marzo 2021 alle 13:19
… ma in realtà per quanto ne so io potrebbe essere di marlowe o di mark twain – o financo di boskov!

corpus2020 8 marzo 2021 alle 13:25
ma come, lanci il sasso giusto e adesso ritiri la mano?
no, no, è proprio di Giovanni Florio, o meglio John Florio: https://corpus15.wordpress.com/?s=Shakespeare

ricco&spietato 8 marzo 2021 alle 13:50
vabbene, apriamo una sottofaida: floriani vs. antifloriani! – (la mia umile ma inattaccabile opinione è che william shakespeare sia un nome collettivo, come walt disney; nella quale ditta aveva comunque voce in capitolo lo stesso shakespeare, quanto alle sue competenze di attore* e capocomico/regista – come del resto lo stesso walt disney nella ditta sua… – per dire, non è che se totò fa una battuta extra in una scena gliela tagliano perché non è scritta – e magari lo cazziano, e lo multano pure)

corpus2020 8 marzo 2021 alle 16:31
è esattamente quello che sostengo anche io! inattesa e sorprendente coincidenza di opinioni. – “Shakespeare, l’amministratore della compagnia, era l’uomo dal cognome simbolico (Scuoti-lancia), che era sembrato particolarmente adatto a diventare il marchio di una compagnia di grido.
il teatro di quel tempo era come il cinema del secolo scorso e dei nostri tempi: un’impresa collettiva, ed un marchio.
oggi coincide col nome del regista, ma allora poteva anche essere semplicemente quello del finanziatore ed amministratore della compagnia teatrale”.

ciò non toglie che i testi base li scrivesse John Florio, e in particolare una battuta filosofica come quella che citi qui. Shakespeare era semi-analfabeta, come dimostra una sua firma.
tu ci aggiungi il ruolo di improvvisazione che poteva avere come attore, e anche questo ci sta; anche se difficilmente la cosa poteva poi finire nel testo scritto.

ricco&spietato 8 marzo 2021 alle 17:00
“…il ruolo di improvvisazione che poteva avere come attore, e anche questo ci sta; anche se difficilmente la cosa poteva poi finire nel testo scritto.” – …e questo dipende più che altro dalla risposta del pubblico: e penso alle sboronate non-verdiane dei cantanti che si sono imposte fino a entrare nelle partiture, spesso col beneplacito del Sommo. – (bel tema questo del vero bill; magari non proprio d’attualità. ci sto scrivendo il prossimo post) – come ulteriore sviluppo.

ed ecco, come sviluppo ulteriore un intero post del mio commentato, che riporto integralmente per il suo interesse – senza replica, perché sono sostanzialmente d’accordo, anche se lui si ostina a sostenere il contrario…: la differenza sta semmai in qualche sfumatura sul peso del ruolo di John Florio (in più da parte mia) e dell’attore e amministratore della compagnia William Shakespeare (in meno, per quanto mi riguarda).

ricco&spietato, Guglielma Crollalanza Ed Eredi 9 marzo 2021
(titolo alternativo: “I Frazionisti”)
(titolo alternativo: “Ebbasta Co’ ‘Sto Cazzo De Virus”)

…che vita di melma
chiamarsi Guglielma
e sentirsi così.
(C. Bisio)

Mercé il post precedente salta fuori che il cospicuo e partecipe treggatto Mauro e questo umile vostro delirante e approssimativo cazzone condividono militanza nella fronda antistratfordiana. – Naturalmente (naturalmente – * immagino che questa natura mi derivi dai miei trascorsi di comunista, che mi rendono come lo scorpione della favola – per me, quantomeno) i due compari si respingono e scissionano immediatamente dopo: lui abbatte l’Icona per individuarne e innalzarne un’altra che gli pare più verosimile, io sono più incline a considerare l’“impresa” come il frutto della convergenza del lavoro di un’infinità di gente, dal guitto Wil agli eruditi (ognuno metta i nomi che preferisce, ne sono stati fatti un mucchio), al duca che paga i conti del teatro, o almeno li garantisce, e che tiene lontani i birri furiosi del furioso nobile sbeffeggiato o caricaturizzato di turno; fino a quello che spazza la merda dei cavalli fuori dal teatro. – Certo lui è molto più solvibile di questo umile vostro delirante e approssimativo cazzone, e ha argomentato diffusamente la sua posizione (se siete interessati, e dovreste esserlo, trovate il link nei commenti al post precedente); dimostrando anche una notevole onestà intellettuale nel riconoscere qualche merda pestata nel corso dell’indagine. – Io rimango della mia opinione, che discende da (ma non coincide con) quanto il MidiMe, che un po’ se ne intende(va), va dicendo da qualche anno (o meglio: lo direbbe se qualcuno lo ascoltasse): sissì l’arte e la cultura; ma alla fin fine questa del teatro è tutta ‘na sarabbanda de froci e mignotte.

con un ulteriore scambio di commenti “esterni” e replica mia, un pochino mal calibrata:

siu 9 marzo 2021 alle 17:23
Seguendovi dalla piccionaia questa treggatta qua ne impara di cose bardose…
Però eccepisce sulle gabbie sessiste, ché l’8 marzo mica servirà solo a far vendere mimose ai fiorai: e allora froce e mignotti, e mò vedo da chi andare a spaparanzarmi.

ricco&spietato 9 marzo 2021 alle 18:59
froce e mignotti invero non mancano – il mio fu solo amor di concisione. grazie della provvidenziale precisazione!

corpus2020 9 marzo 2021 alle 23:57
definito “cospicuo” addirittura, ma non certo per le dimensioni fisiche o del pensiero, ma semmai soltanto per quelle della quantità di cose scritte, starei a rompere le palle e i capelli in quattro, al solito, per precisare che, se ci sono froci, dovrebbero esserci anche froce, e se ci sono mignotte, neppure i mignotti mancano oramai; per cui considererei la correzione di siu meramente integrativa e non sostitutiva, ahaha.

ricco&spietato 10 marzo 2021 alle 00:03
che – credevo – è esattamente quello che le dissi io.
dunque a me l’onere di individuare un’altra occasione di frazionismo!

corpus2020 10 marzo 2021 alle 01:20
mi pare che ci sei già riuscito negando il ruolo di John Florio come colui che si scelse William come avatar – ma anche qui il frazionismo risulta un po’ forzato, secondo me… 🙂

siu 10 marzo 2021 alle 07:05
Umilmente grata per “provvidenziale precisazione”, quanto assenziente con “correzione integrativa e non sostitutiva”, con barbe e allegri campanelli direi dunque che si potrebbe finirla così:

… e tanto per restare in tema con lo spalancar gabbie e se possibile smantellarle: bello il sorriso che illumina quella colored skin at the very beginning (oddìo qua mi ritrovo a chiudere il cerchio con l’Archieduchetto… del tutto involontariamente lo giuro e mi fustigherò da sola), mentre tanto per rinfocolare il vostro saporito scambio: la sua presenza (del colored) è idea di Kenneth Branagh, o sta già in “condensato John Florio”?
Affacciata al verone della mia ignoranza attendo speranzosa, e anticipatamente ringrazio.

corpus2020 10 marzo 2021 alle 10:02
pur abusando della ospitalità generosa del nostro ricco & spietato blogger, non mi sfugge che la domanda è puramente retorica: il condensato John Florio, come viene opportunamente ricordato, era già il perfetto equivalente cinque-seicentesco della cultura mixed e colorata di oggi, lui figlio al tempo stesso di un immigrato italiano, di un eretico e metteteci anche l’ascendenza ebraica, con cui fa i conti, non proprio simpatici, nel Mercante di Venezia.
il nostro Shakespeare, quello che leggiamo oggi, è così poco inglese da risultare tuttora indigesto nelle partibus brexitantibus, quasi come il rampollino troppo abbronzato della royal family. lui è europeo e non inglese, o solo per metà, e per l’altra metà italiano, anzi toscano, e sovversivo quanto più si poteva esserlo a quel tempo.
così si scioglie quella che fu definita appunto la più colossale truffa letteraria della storia e una disputa che meriterebbe di diventare famosa almeno quanto la questione omerica, se non fosse che ha già la sua risposta molto chiara e tuttora sovversiva anche oggi rispetto ad ogni forma di pensiero identitario e razzista, ma del razzismo moderno, quello dell’io non sono sono razzista, ma

ricco&spietato 10 marzo 2021 alle 15:00
ma mi sa che quella è la nuova crociata inclusiva della televisione e del cinema. vedrai che se fanno romolo&remo uno dei due sarà negro (rea silvia non so: già è un po’ zoccola porella, magari non si azzarderebbero…).

corpus2020 10 marzo 2021 alle 18:05
in realtà una versione molto neo-fascistoide di Romolo e Remo è già stata fatta e ci si è ben guardati dal farne uno di colore.
https://corpus15.wordpress.com/2019/02/25/il-primo-re-il-primo-film-neo-fascista-93/

ricco&spietato 10 marzo 2021 alle 22:37
ma io parlavo di cinema wasp… quelli non li ho visti, io le supercazzore le accetto solo da tognazzi o, al limite, da fo. – (ti confesserò che “romolo e remo due figli della lupa” di castellacci & pingitore è molto meno peggio del prevedibile. si trova su youtube aggratise. è anche vero che la mia critica è inquinatissima, a causa della breve apparizione della mia straadorata gabriella ferri)

corpus2020 12 marzo 2021 alle 14:10
altri tempi, altri Romolo e Remo, gradevoli.

siu 10 marzo 2021 alle 11:35
Continuo ad imparare, infatti non era per niente retorica la mia domanda, che però – preciso – era anche lungi dal considerare il complesso dell’opera “shakespeariana” riferendosi unicamente a “Molto rumore per nulla” (quello che forse stiamo facendo nel mentre continuiamo a squattare questo magnanimo blog..? ;-)) Mi chiedevo se nell’originale esiste quel personaggio… dopo di che, se così fosse, a partire da quanto mi dici gl’immagino connotazioni tutt’altro che negative (che peraltro si rifletterebbero nella scena del film).
Insomma, ‘sto negrazzo?!?

corpus2020 10 marzo 2021 alle 18:01
chiedo scusa di non avere colto la vera sostanza della domanda.
il negrazzo suppongo che sia Denzel Whashington che interpreta la parte di Pedro – informazioni da wikipedia.
Don Pedro nella commedia shakespeariana è il principe di Aragona. totalmente da escludere quindi che potesse essere negro; e poi neri a Messina nel Cinquecento? si tratta di un anacronismo semplicemente mostruoso, come se i personaggi comunicassero tra loro con uno smartphone.
americanate (anche se il regista è britannico): che cosa non si fa per il botteghino, forse ancor più che per il politically correct, vent’anni fa.

siu 10 marzo 2021 alle 19:07
Grazie! Ho dato anch’io qualche occhiata in rete e temo che tu abbia ragione: Denzel Whashington / don Pedro principe d’Aragona è come… vogliamo dire Dolly Parton / santa Maria Goretti? Con immarcescibile simpatia per Dolly Parton, ovviamente.

corpus2020 10 marzo 2021 alle 21:53
non che io sappia chi sia questa Parton dal nome di bambola, ma mi fido di te che non sia una Maria Goretti…

ricco&spietato 10 marzo 2021 alle 22:25
(te do un indizio: più che di bambola c’ha nome di pecora…)

siu 11 marzo 2021 alle 07:05
A Mari’, t’intravvedo su un terreno scivoloso… Io dico che quanto a tette non so come stesse messa Maria Goretti, ma credo che a cervello stia molto meglio Dolly Parton, ed è ciò che (senza preclusione alcuna per le tette) la qualifica.
L’avevi visto, spero, l’impareggiabile “Dalle 9 alle 5… orario continuato” (he hee…).

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4. inerro.land, Il muschiato mostro della foresta! / The mossy monster of the forest! 6 marzo 2021

corpus2020 6 marzo 2021 alle 21:38
f4 e f22 sono due foto completamente diverse; i valori intermedi non li differenzio troppo, a livello di significato, e mi paiono tutto sommato varianti di f22.

per forma mentis io preferisco la chiarezza e la nitidezza: non scelgo fra f4 e f22, ma tra questa e F11 e F16 scelgo f22.

inerro.land 7 marzo 2021 alle 20:12
Probabilmente avrei dovuto fare anche un f8, per avere meno salto tra le prime due.
Comunque, alla fine, l’apertura e il risultato, sono questione di gusti
😉

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3. chiedoaisassichenomevogliono, La presa della Fera 6 marzo 2021

corpus2020 6 marzo 2021 alle 19:48
Horcynus Orca non piacquemi, percepii come un eccesso di zelo, e lo dismisi presto, ma potrei riprovarci perché mi fido del tuo giudizio critico. – però non è per dire questo che commento; è per avere una scusa per segnarmi questa frase:
“ognuno di noi è fatto da talmente tante pagine, che pure certe scritture strette e fitte come fanno a starci dentro senza perdersi come goccia nel mare”.
degna della Yourcenar, appunto, se non di D’Arrigo.

chiedoaisassichenomevogliono 6 marzo 2021 alle 19:56
😀 Grazie davvero, Beh, in effetti D’Arrigo era spiazzante. Ammetto che anch’io, a primo acchito, mi sono sentito frustrato da quello “zelo” cui fai riferimento e che era chiaramente dentro una cultura enciclopedica. Ma è un viaggio lunghissimo, che nelle tappe e negli angoli, sino in fondo, disvela l’efficacia del mezzo con cui ci si è decisi a partire, facendoci dimenticare di quanto sia stato scomodo.

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2. https://orearovescio.wordpress.com/2021/03/06/ma-perche-salire/

corpus2020 6 marzo 2021 a 20:31 #
perché correre e morire è meglio che stare fermi e morire, dice un proverbio zulu… 🙂

massimolegnani 6 marzo 2021 a 20:35
ottimo proverbio!
grazie
ml

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.1. Francesca, https://youtu.be/BxB9N1MmKOY marzo 6, 2021

corpus2020 marzo 6, 2021 alle 6:05 am
hai incollato il link come “solo testo”? devi incollarlo normalmente, oppure inserirlo proprio usando la scelta Youtube…

Francesca marzo 7, 2021 alle 5:31 am
… mannaggia, lo so ma non riesco proprio con questo rettangolo in miniatura! Ciao

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Orizzonti

Preferisco la strada dei pensieri
alla fissità di un’idea

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da ultimo i soliti link ai miei post e video di viaggi del mio blog bortorund, e questa settimana sono ancora in buona parte occupati da quelli dedicati al mio viaggio in Egitto del 2004-05 (e uno è il rifacimento di quanto già pubblicato due settimane fa).

turismo nella Valle dei Re a Luxor – 2 gennaio 2005 – quando si poteva viaggiare. – 97

nessuno si stupisca della data che vede sovraimpressa all’immagine: il timer della videocamera era impostato male!

una camminata sulle montagne a Luxor west sopra la Valle dei Re – 2 gennaio 2005 – quando si poteva viaggiare. – 98

il tempio funerario della regina Hatshepsut a Luxor west – 2 gennaio 2005 – quando si poteva viaggiare. – 99

turisti attorno al tempio funerario della regina Hatshepsut a Luxor west – 2 gennaio 2005 – quando si poteva viaggiare. – 100

seconda giornata a Luxor west – 2 gennaio 2005 – quando si poteva viaggiare. – 101

da Luxor ad Assuan – 3 gennaio 2005 – quando si poteva viaggiare. – 102

2 commenti

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