Un bacio, insomma, che cos’è mai un bacio? Un apostrofo rosa fra le parole “t’amo”. così lo definì alla fine dell’Ottocento, nel suo Cyrano de Bergerac, Rostand, uno scrittore francese molto patriottico, morto poi a cinquant’anni per l’epidemia della spagnola.
quindi non dovrebbero esserci troppi problemi a mettere l’apostrofo anche per due uomini o due donne o chi vi pare – anche se credo che lui sarebbe stato tutt’altro che d’accordo e non credo che la possibilità stessa gli sia mai venuta in mente, per quanto rosa fosse il suo apostrofo.
perfino l’ortografia non ammette l’apostrofo per l’articolo indeterminativo davanti a un nome maschile, e si si scrive un apostrofo, senza apostrofo, senza bacio.
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è che la parola amore è ambigua e il bacio che esprime l’amore soffre della stessa ambiguità.
c’è l’amore sessuale, che non è detto che sia propriamente amore, a volte sembra perfino il suo contrario, desiderio di possesso; e il bacio segue lo stesso destino terribilmente ambiguo, consacrato da una figura della mitologia cristiana, il bacio di Giuda: c’è il bacio convenzionale di saluto, il bacio dettato dall’affetto, il bacio espressione della sessualità.
e nel 2016 la RAI censurò dal Gesù di Nazaret di Zeffirelli proprio la scena del bacio di Giuda, ritenendola troppo forte (e chissà che cosa avrebbe dovuto fare della scena, cancellata dai cristiani stessi dalla prima versione del Vangelo secondo Marco, in cui Gesù passa una notte con Lazzaro, nudo con nudo).

quindi dire che due si baciano non significa nulla: occorre precisare in che modo, dato che il modo non è neutro; e se due ragazzi vengono picchiati al grido “non vi vergognate?“, occorre pur pensare che la reazione non è poi così strana nella nostra cultura, almeno fino a che si ferma alle parole; strana diventa quando diventa violenta.
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infatti il bacio soffre anche di una terribile variabilità culturale:
il normale bacio di saluto diventa in Russia un bacio in bocca, anche fra uomini (come abbiamo appreso dalla nomenklatura sovietica che fu), privo di qualunque significato omosessuale, che avrebbe fatto orrore;
ma nello stesso tempo il bacio è considerato pura pornografia in India dalla religione indù: nel 2007 l’improvvido Richard Gere, che vi si era recato per il lancio di una campagna di prevenzione dell’HIV, provocò vere e proprie sommosse per avere dato in pubblico un bacio sulla guancia a un’attrice di Bollywood; e lo stesso scandalo aveva suscitato poco tempo prima per lo stesso motivo anche Nelson Mandela.
e nella tradizione islamica l’orrore per l’apostrofo rosa si spinge al punto tale da imporre alle donne di coprire la bocca con un velo, in pubblico, così da rendere perfino impossibile immaginarselo.
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oggi gli omosessuali dovrebbero continuare a pensare che sono stranieri nelle società tradizionali eterosessuali e, come nessun viaggiatore dovrebbe essere così poco rispettoso dei pregiudizi locali, baciando la sua compagna in India in pubblico, così gli omosessuali dovrebbero essere ben consapevoli che le società occidentali di tradizione cristiana non sono fatte per loro.
anche se la morale sessuale sta subendo un’evoluzione travolgente; e la profezia di Pasolini che l’unico modo di combattere la sovrappopolazione sarebbe stata la piena legittimazione dell’omosessualità è più vicina a realizzarsi pienamente di quanto lui stesso avrebbe mai immaginato .
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i roghi medievali dei sodomiti sorpresi sul fatto, cosparsi di semi di finocchio per diminuire l’odore nauseabondo di carne bruciata, sono finiti da un paio di secoli, ma l’uso minatorio del termine finocchio sopravvive ancora (inconsapevole del suo significato); i linciaggi dei neri americani che si permettevano di amare una donna bianca o anche soltanto di desiderarla, sono finiti da un secolo soltanto.
ci vorrà del tempo ancora prima che la rivoluzione sessuale ammetta in Occidente il bacio tra omosessuali maschi come normale anche in pubblico.

la società è tuttora talmente maschilista che un bacio tra omosessuali donne non suscita lo stesso scalpore; ma molti maschi sentono un bacio fra uomini come una aggressione diretta alla loro identità sessuale, perfino se sessualmente innocente.

indignarsi non serve e il comportamento è oggettivamente imprudente; poi se qualcuno vuole intendere che io intenda giustificare con questo quel pestaggio credo proprio che mi capisca male.
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io voglio piuttosto sottolineare che esistono gruppi umani nella nostra società così politically correct che hanno comportamenti non conformi e che tuttora devono vivere in mezzo agli altri come se fossero degli esiliati da qualche terra immaginaria dove quello che a loro pare naturale non turba nessuno.
si muovano come turisti attenti in un paese straniero che non è il loro, tanto ci vuole a capirlo?
Non vedo però cosa ci sia di male a dire che in quel paese immaginario vorremmo viverci anche noi… e comunque ricordiamo sempre che la mancata accettazione di quello che per la nostra cultura è estraneo va a targhe alterne, e di solito colpisce le vittime e non i carnefici (sempre la solita storia). La nostra società non ammette la poligamia, ma qualcuno si sognerebbe anche solo di gridare “vergognati” ad uno sceicco saudita che alloggia in un albergo di lusso di Roma con le sue quattro (se è un bravo musulmano) mogli? Sì, lo so che c’è sempre il discorso del maschilismo…
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il finale del mio post è sarcastico; per il resto non siamo noi a decidere in quale paese vivere, ma sono gli altri, la maggioranza silenziosa, a sceglierlo per noi – fatti i salvi i pochi casi nei quali uno abbandona un paese per un altro, dove peraltro sarà sempre straniero.
quel che dici dello sceicco, vale anche per gli omosessuali: finora abbiamo sdoganato i divi del cinema e le altre star; l’omosessuale banale e quotidiano deve vedersela con le discriminazioni di sempre e col disprezzo sociale, solo oggi un po’ meno dichiarato e scomparso soltanto da piccoli ambienti isolati e socialmente distinti (così almeno pare a me…).
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Ps. Il Bacio e l’Amore coesistono, baci d’amore e amore, come l’opposto e le devianze… O il sesso, non lo demonizziamo, affatto. È naturale.
Il tutto senza differenze di genere.
È una conquista dovuta a intelligenza emotiva e apertura mentale verso il mondo reale.
Aveva compreso bene Pasolini.
Non so ma credo che di questo, almeno, sarebbe in parte soddisfatto.
Penso che l’amore molto giovanile può essere definito innamoramento, attrazione… Infine credo che l’amore non limiti le parti, è facile che accada il contrario. La considero una realtà non frequente. Ciaoooo 🌃
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che cosa intendiamo per devianza?
l’omosessualità è una forma di devianza? da che cosa?
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La devianza intesa come patologia è violenza minacce ricatti ecc. L’omosessuale come ho scritto chiaramente non è devianza. Caro Mauro questo intendevo non amo parlare di atteggiamenti molto negativi che includono l’abuso della sessualità verso chi è più debole ,addirittura indifeso fino all’estremo. Ciao
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sì, adesso è chiaro; questo intendi per devianza; a me piacerebbe di più parlare semplicemente di abuso. ma siamo d’accordo…
ciao, buona spiaggia, spero.
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Condivido la tua riflessione aperta con i riferimenti utili a comprendere.
Comprendo bene i giovani che di cultura papale e substrati alti e bassi non vogliano nemmeno sentirne parlare.
Del movimento nato attorno alla figura del Nazareno nulla è rimasto. Papa Bergoglio è molto mal visto perché tenta approcci più aperti. L’educazione religiosa è passata attraverso tante sovrapposizioni umane, che di umano non hanno nulla.
Se vuoi trovare nemici abita con la nostra razza, più si è evoluta e più è diventata fanatica. In modo paradossale talvolta. E fortuna che la nostra cultura abbia attinto da quella greca al sud e parte del centro. Il nord meno in verità più influenzato dalla cultura alemanna. O sbaglio? Eppoi tutti gli altri, diversi direi… Più tardi mi dirai 😘
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ciao Francesca, ti rispondo su due punti, uno in tema, uno fuori tema (almeno un po’).
la cultura germanica e quella del nord-Italia (veneti esclusi, che hanno una loro storia a parte) ha in comune col mondo tedesco il substrato celtico, dopo l’inserimento nel V secolo a.C., che era comunque affine al mondo germanico in origine, e poi l’occupazione longobarda, di una stirpe barbarica prettamente germanica, per alcuni secoli nell’Alto Medioevo; si è aggiunto l’essere parte dell’Impero Germanico almeno fino al 1300. quindi triplici legami, che spiegano anche forse l’alleanza reazionaria con gli Imperi Centrali austro-ungarico e tedesco, a fine Ottocento, contro l’Intesa democratica, guidata da Francia e Inghilterra.
però, per la questione che qui interessa, nel mondo germanico l’omosessualità è tranquillamente accettata; segno ne sia che la parola popolare per indicare l’omosessuale maschio, Schwule, che ha stessa radice dell’aggettivo fiacco, debole, e corrisponde pressapoco al nostro frocio, non ha in tedesco nessun significato spregiativo. in Germania io vivevo a un isolato da una parrocchia che aveva tra i propri annunci una catechesi tranquillamente dedicata ai gay, pubblicizzata tra gli annunci parrocchiali, e ho avuto come vicini di corridoio condominiale una coppa maschile gay che non suscitava scandalo; la festa gay di fine giugno era la pià grande della città e vi partecipavano credo almeno un centinaio di migliaia di persone; sfilavano i vari collettivi: quello dei poliziotti, degli insegnanti, delle nonne lesbiche e via dicendo, in un clima di grande accettazione e festa, che non suscitava nessuno scandalo benpensante.
https://www.youtube.com/user/bortocal/search?query=CSD
giustamente tu ricordi le radici culturali greche antiche, dove l’omosessualità maschile era pure tranquillamente accettata, per non dire quasi esaltata.
e allora, com’è che in Italia tra due tradizioni culturali antiche egualmente, ma diversamente tolleranti, è nata una omofobia di massa che trova eguali solo nell’Europa slava e balcanica? la risposta è una sola; l’influenza religiosa di queste culture, lì quella della chiesa ortodossa, qui di quella cattolica, che nella nostra specifica impostazione è un culto dell’ipocrisia, considerando poi quanti presti sono omosessuali.
il secondo punto, slegato forse soltanto in apparenza, riguarda la sopravvivenza del messaggio originale di quello che io chiamo Jeshuu, trascrivendo il nome come suonava nella sua lingua, l’aramaico: non mi pare vero che di lui non sopravviva nulla; se ricostruiamo la sua figura autentica di predicatore rivoluzionario di un nuovo regno teocratico alternativo a quello romano, la sua eredità è passata nei secoli a diversi movimenti rivoluzionari, dai catari medievali e dai movimenti pauperistici in generale di quell’epoca, alla riforma protestante e alla guerra dei contadini, fino alle istanze solidaristiche rivoluzionarie della Francia di fine Ottocento e dei movimenti socialisti, compreso quello di Marx, che appare a volte un tentativo di attualizzazione in chiave scientista di quelle istanze.
il cristianesimo sopravvive anche come etichetta identitaria delle destre, per contrapporsi alle altre grandi culture umane. ci può piacere oppure no, ma è anche questa una forma di sopravvivenza.
io studio le origini cristiane perché questa è decisamente una trasformazione radicale del messaggio originario di quel profeta ebreo, per come possiamo ricostruirlo. non che serva a molto, chi lo sente soltanto come un simbolo, come un altro, della propria storia culturale e non è interessato ai valori che predicava non verrà minimamente turbato dal sapere che il suo Gesù è soltanto un’invenzione mitologica, anzi non lo vorrà neppure sapere.
ma la contrapposizione fra destra identitaria e sinistra solidarista è oggi anche, semplicemente, la contrapposizione tra Jeshuu storico e Gesù mitologico.
scusa se, al solito, mi dilungo…
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