i piaceri del blog, secondo me – 449

mi piace fotografare, ma non sono un fotografo;

mi piace viaggiare, ma non sono un grande viaggiatore;

mi piace anche scrivere, ma sono tutt’altro che uno scrittore;

mi piace pensare, ma non sarò mai un filosofo;

mi piace chiacchierare, ma non sono diventato un giornalista;

mi piace discutere e cercare di imporre il mio pensiero, ma non sono un politico;

mi è sempre piaciuto il sesso, ma non sono mai stato un seduttore;

mi piace raccontare, ma non ho scritto nessun libro di favole per bambini;

mi piace ricordare, ma ho evitato di diventare uno storico;

mi è piaciuto insegnare ai giovani, ma il tempo ha chiarito per bene che quello che credevo valesse la pena di trasmettere non è più valido;

sono curioso, questo sì, ma la curiosità è il contrario della specializzazione e quindi è probabilmente il peggiore dei vizi.

che cosa sono, dunque, o meglio: che cosa sono stato?

. . .

ah, sono stato anche un blogger per sedici anni: ho scritto una quantità immensa di cose disordinate ed abbozzate, che non molti hanno letto, ancora di meno apprezzato, e faccio fatica a rassegnarmi che tutto questo sia stato soltanto un divertimento soggettivo.

neppure mi piace il numero 17, porta sfortuna; mi pongo dunque un termine, una data di scadenza come se fossi un barattolino di yogurt: 19 novembre.

che sono ancora due mesi da questo equinozio, dopo il quale la luce declina.

e, siccome non è stato praticamente mai letto, chi vuole dare un’occhiata a questa specie di poemetto africano di sedici anni fa col quale ho iniziato la mia attività di blogger?

Etiopia – 19 novembre 2005 – blogspot 1 – 1

ma non è certamente adatto ad un blog.

infatti, dimenticavo: sono stato un blogger, e per due mesi lo sarò ancora, insciallah, se la mancata vaccinazione o qualcos’altro non mi stende prima, ma non ho mai saputo davvero come si fa un blog.

. . .

però in tutta questa dispersione di interessi e di cose, mai finite davvero e fatte sempre in fretta e a metà, posso almeno dire di essermi divertito per quel tanto che potevo.

ma ora è tempo che la festa finisca.

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18 commenti

  1. Preferirei la malasorte del 17 all’idea di non leggerti più, ma tant’è. Ad ogni modo, ho detto più volte che credo che ciò che spinge qualcuno ad aprire un blog sia la convinzione di avere qualcosa da dire, e la voglia che qualcuno lo ascolti: non credo ti manchino davvero queste due cose…

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    • non mettermi in crisi, per favore. il bello delle decisioni prese, quando si arriva a prenderle, è che pongono fine a ripetute domande, e forse lesi prende proprio per questo.

      non mi manca la convinzione di avere qualcosa da dire e neppure l’evidenza che qualcuno mi ascolta (per fortuna), sta venendo meno la convinzione che valga la pena di dirle, e quindi anche di ascoltarle per gli altri.

      poi di sicuro mi inventerò qualcos’altro di comunicativo, comunque, per riempire le mie giornate.

      grazie davvero del commento!

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        • 🙂

          Lot riuscì ad ottenere dal collerico Jahvé che non distruggesse la città in cui stava, se si fossero trovati dieci uomini giusti; guardando al numero dei miei lettori dovrei ammettere di essere più cupo di Jahvé se volessi distruggerlo, perché i giusti che parlano con me ci sono. ma non lo distruggerò, solo cercherò di fare qualcosa di un po’ diverso.

          non ho ancora nessuna idea precisa sugli sviluppi, ho due mesi di tempo per partorirla, se ci riesco, e non mi pongo altri limiti.

          grazie ancora: qualche lettore prezioso dovrebbe giustificare che si parli ancora, lo so.
          (ho appena fatto un test sul decadimento cerebrale, anzi lo sto ancora facendo; magari i risultati mi confortano, chissà).

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  2. L’ho letto ed è effettivamente impegnativo, per la lunghezza se non altro; racconto di viaggio e storia, a parte la prosa non sei cambiato molto in questi sedici anni, pare.
    Tutte le attività umane hanno fine, specialmente se si ha di meglio da fare: forse i blog non vanno più di moda, è più difficile formare comunità, e a volte (spesso) o si scrive o si legge. O magari si fa altro, come pigiare l’uva, accudire le galline (è solo un esempio, sia chiaro).
    Non mi è ben chiaro che succederà il 19 novembre, però me lo segno.

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    • grazie per la lettura, prima di tutto.

      il 19 novembre non succederà assolutamente niente, anzi più niente per quel che riguarda questo blog – a parte il fatto che continuerò a rispondere ad eventuali commenti, per cortesia.

      direi, alla luce del fatto che ogni cosa umana ha un temine, che è comunque più dignitoso darselo da sé che aspettare che ci capiti tra capo e collo per forza sua.
      non che abbia poi molto di meglio da fare, ma sistemare quello che ho scritto mi pare un modo migliore di usare il tempo che avanzerà, eventualmente,

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        • è quel che temo, in effetti, e i primi assaggi confermano. senza dire che il tentativo avviato qualche mese fa limitatamente agli scritti sulle origini cristiane si è rivelato pesantissimo e si è arenato da sé.
          il rischio è quello di fare una cosa altrettanto insensata del blog, ma solo molto più noiosa…

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          • 😁 comunque quando ti stufi puoi sempre smettere, non devi timbrare il cartellino… il lavoro sulle origini cristiane aveva senso raccoglierlo, secondo me, e sistemarlo: come mai si è arenato? Immagino che comunque riordinare idee appunti ipotesi e studi fatti in momenti e tempi diversi non sia per niente facile, e non molto rilassante…

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            • non mi so spiegare bene neppure io perché; eppure mi limitavo ad una raccolta cronologica con una revisione ed un aggiornamento; ma l’evoluzione delle mie idee in questi 15 anni è stata troppo forte e il lavoro finiva con l’essere molto dispersivo, tanto che non mi era chiaro come avrei poi potuto ricondurlo ad unità.
              poi credo che sul tutto abbia giocato il covid che ha alterato profondamente l’equilibrio delle cose, e mi è sembrato più importante chiarirmi le idee su questo bel po’ di novità, che sistemare le idee su una questione che mi ero già chiarita…

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                • è vero. riflettevo sul fatto che attraverso il blog ho portato avanti una pletora di progetti differenti, tutti in contemporanea e senza escluderne nessuno: viaggi, fotografia, racconti, poesie, politica, filosofia, scienza, storia e storia del cristianesimo, aforismi (borforismi), risse virtuali, ecc. ecc. – anche ovvio che non sia riuscito a portare a termine niente di significativo, no?

                  magari adesso ci provo.

                  sto già facendo qualche assaggio: https://corpus2020.wordpress.com/bortografia-2021/

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